venerdì 23 marzo 2012

Se lì dove avete messo la riforma del lavoro ci mettete anche una scopa... vi ramazziamo la stanza!

Quella maglia non l'avrei messa, ma non perché sono un perbenista, pseudo buonista no, è solo una questione di scelta, di gusti e di messaggi da lanciare. Non la metterei perché la morte non la auguro a nessuno, anzi a quelli come la Fornero augurerei proprio di vivere come la gente comune con mille euro al  mese, ogni tanto.  Forse però non posso neanche dirlo perché per ora, per fortuna, il lavoro ce l'ho ancora.
Credo che ognuno debba sentirsi  libero di portare la maglia che vuole, assumendosi la responsabilità di quello che porta addosso e questo vale anche per chi rimane in fotografia accanto ad una persona che indossa una maglietta così.
Ma il punto è un  altro, anzi sono altri.
Quello che sta succedendo in questi giorni rafforza ancora di più in me la convinzione che Monti e company non hanno idea di cosa vuol dire "vita reale", prendono decisioni sulla vita delle persone pensando solo ai numeri non tenendo conto che poi VERAMENTE ripeto VERAMENTE i loro atti cambiano la vita alle persone e la rovinano anche. E allora ecco che l'esasperazione, la rabbia, la disperazione portano anche a slogan  come questi. 
Forse i signori ministri si credono reali del XV secolo abituati a non rispondere alle domande della gente, forse siamo troppo SPORCHI, BRUTTI E CATTIVI per loro. Forse dovremmo metterci magliette con su scritto PREGO TRA 5 MINUTI FACCIO CADERE UNA SAPONETTA E VOI POTETE FARE QUELLO CHE VOLETE. Forse per loro sarebbe meglio, ma purtroppo la vita per chi sta fuori è difficile, e allora torni a casa trovi bollette infinite, vai a lavorare per i soliti quattro soldi di merda mentre il tuo capo continua a trattarti come un servo, chiami quelli dell'assicurazione e ti dicono che anche quest'anno c'è un aumento di 20 euro per le tasse della provincia, magari ti chiama tuo marito o tua moglie in lacrime dicendo che l'hanno licenziata, oppure che la direzione l'ha chiamata per comunicarle che purtroppo non andrà in pensione "sa' la crisi". E allora che fai ti incazzi, non ti resta che manifestare, ti metti una maglia addosso con uno slogan e vai in piazza. 
E dopo partono le pietre lanciate dalle anime immacolate, lanciate da un parlamento non votato dal popolo, pieno di indagati, corrotti, salvati dagli amici degli amici, razzisti, affaristi e pluripagati proprio da chi quella maglietta indossava. 
Su quella maglia forse avrei scritto un'altra frase. Tipo "Fornero prova a vivere davvero" già perchè quelli come lei, e sono tanti (non solo al governo), non hanno mai vissuto nella vita vera ma in un film in replica da anni, sta a noi staccare il tasto STOP.

15 commenti:

  1. Credo invece che lo sappiano benissimo cosa sia la vita reale, prova ne è che non si sognano nemmeno di toccare i grandi interessi, bancari e non.

    RispondiElimina
  2. Gia, "Fornero prova a vivere davvero", questo andrebbe scritto sulle magliette.

    RispondiElimina
  3. Hai proprio ragione: Monti e co. non sanno cosa vuol dire "vita reale". Sarebbero da condannare a vivere tutti con meno di mille euro al mese ed una famiglia da mantenere.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  4. Monti e la Fornero sanno quanto costa un chilo di pane?

    RispondiElimina
  5. Fornero prova a vivere davvero mi pare uno slogan fantastico, se il nostro orizzonte finisce dove finisce il nostro naso, hai voglia a guardare lontano, non vedi, non senti, non sai nulla

    RispondiElimina
  6. Bravo Ernest, hai centrato perfettamente il punto. Comportamenti ed atteggiamenti di un certi punto rischiano di distogliere l'attenzione da uno dei più grandi crimini legalizzati contro la persona!
    Dimmi dov'è che lo sto' tasto che lo premo si mannaggia.... :-/

    RispondiElimina
  7. Fornero prova a farti di Pampero?

    RispondiElimina
  8. lo sanno, lo sanno e se non lo sanno tanto peggio, significa che oltre che infami sono pure assolutamente ignoranti

    RispondiElimina
  9. E' un grande post, caro Ernest,nel quale dici tante cose sensate e che una parte di me condivide.Eppure, nonostante sia pacifista fino al midollo, quella scritta non mi ha disturbato.Anzi.Perchè quel personaggio,cinica esecutrice di ordini lobbistici, al cimitero manderà un sacco di gente.E non in modo virtuale.Mi fanno pena semmai pena le scuse di Diliberto,che è comunista come io sono un fan di Madonna.Avere il coraggio delle proprie azioni,mai?

    RispondiElimina
  10. Ernest, dovrei scrivertelo ogni volta che scrivi un post.. CONDIVIDO e non avrei saputo usare parole più giuste. Posterò questo link sulla mia pagina FB e non ti chiedo neanche il permesso ;)))

    RispondiElimina
  11. la fornero dovrebbe vivere a lungo ma con 1300 euro al mese, per una decina d'anni e poi dovrebbe occuparsi di riforma del lavoro in Italia

    RispondiElimina
  12. Incominciano a fioccare risposte adeguate a questo triste e tristo stato di cose, per fortuna!

    RispondiElimina
  13. Questa donna è ben descritta dalla canzone di De Andrè UN GIUDICE, sostituite il termine "diventai procuratore" con "diventai professore" e avrete il quadro del soggetto.

    Voleva arrivare al comando, l'esercizio del potere per il potere, non altro...scordavo, sta cominciando a generare maretta anche dentro l'esecutivo dei tecnici...per noi buon segno.

    RispondiElimina
  14. Caro Compagno Ernest,
    vado oltre,
    a me di quella tshirt non frega un cazzo, e' di quel finto compagno di diliberto che mi interessa,
    un'arrivista, uno che e' stato in parlamento per 15 anni filati e poi non e' che si e' messo dalla parte dei diseredati, l'han semplicemente TROMBATO, e oggi becca un vitaizio che io e te ce lo sognamo.
    E dato che la sua aspirazione massima e' comparire, la tshirt calzava a pennello.

    Ti racconto questa:
    quando era ministro di grazia e giustizia lo vidi comparire alla pagoda dell'hotel des bains a Venezia, durante una cena dedicata agli sponsor della mostra del cinema.
    Gli si avvicina un amico in comune che gli chiede quale fosse il suo interesse nell'essere presente, a noi sfuggiva l'interazione fra giustizia e mondo del cinema, e la domanda gli fu posta in modo del tutto amichevole.

    Rispose:
    "Mah, non lo so' neanch'io, e' che qui ci sono un sacco di fotografi, serve per la visibilita'.
    E poi io ho sempre odiato questo tipo di cinema, io sono per il cinema proletario, quello di Banfi, quello di Vitali"

    E poi ha il coraggio di spacciarsi per compagno.

    Un boia.

    Hasta
    Zac

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;