Io amo lo sport, mi piace farlo, vederlo e leggerne anche. Amo il calcio, l'ho praticato per tanti anni e ora come qualcuno forse sa già alleno nel settore giovanile di una squadra di Genova.
Forse ho sbagliato tempo dei verbi, sarebbe giusto dire amavo il calcio. Si perché ormai sono anni che il vero senso delle sport in questa disciplina si è perso.
Non sto parlando solo di professionismo dove cifre allucinanti vengono pagate da presidenti che se ne fottono dei bilanci e di tutto, dove comanda il dio denaro e la televisione, dove tutto fa spettacolo e tutto vende. Parlo anche purtroppo di quello dei campi di periferia, dei campionati giovanili dove troppe volte si vedono emulare comportamenti che i cosiddetti "professionisti" si sentono liberi di fare.
Quante volte probabilmente abbiamo fatto questo discorso... già. Ma troppe volte non è stato fatto niente, il tessuto sociale soprattutto in alcuni quartieri ha molto sostegno da parte delle società di calcio che operano in quelle strade. Noi allenatori abbiamo una responsabilità che va ben oltre quella di saperli mettere in campo e insegnargli a fare gol su punizione. Il nostro ruolo è e deve essere quello di educatori, che insegnano le regole del gruppo, della collaborazione, del sacrificio, del saper gestire una vittoria, del rispetto dell'avversario e soprattutto della cultura della sconfitta.
Veniamo aiutati? No.
La stessa federazione che in queste ore sta alzando la voce dopo i fatti di Genova è quella federazione che durante l'anno se ne frega di come un allenatore gestisce il proprio gruppo, è la stessa federazione che applica regole disciplinari vergognose rimettendo in campo dopo poche settimane chi è colpevole magari di gesti violenti, la stessa federazione che mette in condizione i ragazzi di giocare a pochi minuti dalla fine della scuola senza poter fa una corretta alimentazione. Nessun controllo particolare sugli allenatori che fanno il bello e il cattivo tempo unici responsabili dei cosiddetti ragazzi "cattivi".
Viene da domandarsi perchè in questo paese ci si occupa dei problemi solo se passano attraverso il tubo catodico?
Ai miei ragazzi insegno la sportività, gioiamo quando vinciamo ma il massimo risultato lo abbiamo raggiunto quando alla fine della partita persa andiamo a stringere la mano all'avversario quindi potete capire come non abbia apprezzato le scene avvenute a Marassi.
Ma mi chiedo, questo è ancora calcio? No non lo è più. Ha smesso di esserlo quando il denaro si è sostituito al pallone, quando le Tv hanno deciso il calendario di un campionato, quando la federazione china la testa nei confronti dei potenti per fare la voce grossa con le piccole, quando presidenti parlano di etica e sportività e poi comprano le partite con qualche euro in una valigetta, quando i giocatori il giorno prima hanno una maglia e tre ore dopo baciano il gagliardetto di una città., quando lo stipendio di un terzino non può essere raggiunto da un precario nemmeno se vivesse 5 milioni di vite.
Abbiamo perso lo spirito del calcio, ha smesso di essere uno sport ed è diventato solo affari, una commistioni tra interessi di pochi e politica, con decreti fatti ad hoc per spalmare i debiti di società imbarazzanti, quando poi se la tua azienda ha è in rosso chiude e ti lascia a casa.
Provate a pensare un attimo a quanto ora si sta parlando dei fatti di Genova e a tutte le indignazioni e quanto abbiamo parlato di quello che è successo sulll'aereo Roma-Tunisi con un ragazzo immigrato imbavagliato? Pensate al fatto che dopo un secondo Repubblica aveva oscurato la faccia del poliziotto, tenendo ben in vista quelle del ragazzo... pensate poi al fatto che a Genova il giorno dopo dei giornalisti si sono permessi di scrivere alcuni nomi e cognomi delle persone che erano sedute sulle griglie allo stadio.
Lo ripeto a scanso di equivoci, sono gesti da non fare, eventualmente ci sono altre forme di contestazione, come ad esempio non andare allo stadio, andarsene o altro. Ma il punto vero è un altro...
Chi è che deve farsi un esame di coscienza?
La federazione ha forse il diritto di parlare dopo che ormai vende uno sport da anni?
La lega ha il diritto di parlare dopo che gioca all'asta con i diritti televisivi?
Le società e i presidenti possono parlare dopo che vengono beccati a comprare partite ogni anno?
Le televisioni possono parlare dopo che passano ore sui teleschermi con dibattiti che riguardano il fuorigioco di 5 cm piuttosto che fallo di mano a centrocampo?
I giocatori possono parlare dopo il calcio scommesse per non parlare di ciò che guadagnano?
Blatter può parlare di etica dopo che migliaia di squadre nel mondo sono sponsorizzate da società di scomemesse?
Io amo il calcio. Quello vero, quello giocato in una piazzetta, con 4 felpe a fare i pali, senza fuori, senza arbitri, con regole non scritte ma sempre rispettate, con punteggi incredibili, con rivincite delle rivincite, spareggi e i "chi vince resta" da rimanere per strada fino alla sera, quello che si esprime col sacrificio del compagno per l'altro, che lotta per vincere ma che ha una mano tesa pronta a tirar su tutte le volte che si perde. Il calcio dei palloni sgonfi, dei super tele e delle maglie di tutti i colori con l'unico sponsor una macchia di sugo del giorno prima.
Io lo amo, ma non c'è più.
vero, di quel calcio sky non ha mai comparato i diritti !
RispondiEliminaHai ragione: il calcio, lo sport vero, a certi livelli non c'è più.
RispondiEliminaC'è il business, complici tutti.
E poi ci sono quelli (cretini? pagati per far finta di esserlo?) che usano la violenza mettendosi la maschera di "tifosi".
caro amico anch'io amo il calcio delle ultime cinque righe del tuo post...Quel calcio per cui quando ero piccolo, me ne andavo via di casa alle 15 di pomeriggio e rientravo quando tramontava il sole ..o spaccavo le sedie di casa mia, insieme ai miei fratelli (5)e i miei quando giocava l'Italia o la squadra del cuore..
RispondiEliminaPero' fin quando c'è qualcuno, tu ad esempio,che lo insegna ai ragazzi insieme i valori dello sport e della vita, sono contento...Di tutto il resto non me ne fotte più niente!!! Forse non mi sono aggiornato? Ti mando un caro saluto.
Il vile denaro che infetta e uccide tutto!!!
RispondiEliminaBuon 25 aprile
lo sport è un gioco divertente fino a che resta un gioco senza i soldi, l'errore è mescolare i tre concetti sport/gioco/soldi quando c'è il terzo fattore c'è poco da divertirsi
RispondiEliminase diventi allenatore di una squadra di calcio professionistica di vengo a vedere ogni domenica, o ogni sabato, o ogni lunedì... maledetto spezzatino, ti impedisce di fare anche una promessa sincera
RispondiEliminaSottoscrivo: + giardinetti e - stadi. Che si fottano. Non ci avranno mai
RispondiEliminasono sempre i soldi che fanno girare male le cose, giriamo, giriamo e sempre a questo torniamo, rimettiamo gli uomini i ragazzi e le passioni vere al centro delle cose e ripartiamo da lì, spegnamo i loro affari e riprendiamoci la vita
RispondiEliminaSe allo sport gli togli il gioco cosa rimane?!
RispondiEliminail calcio vero, è quello che hai descritto nell'ultimo paragrafo e, mi duole dirlo, non c'è più da un pezzo. E' stato infangato da mille episodi tristi, dalle scommesse ai giocatori mercenari. Per ritrovarlo, bisognerebbe andare in strada. Là, ancora c'è. Ma ancora per poco...
RispondiEliminaDue spunti:
RispondiEliminahttp://www.militant-blog.org/?p=6788
http://www.osservatoriorepressione.org/2012/04/genoasiena-da-angeli-del-fango.html
Buon 25 aprile Ernest.
Un grande post, Ernest,molto sincero e commovente.So che io e te condividiamo la stessa passione e peraltro, mi par di ricordare, dalla stessa parte della barricata.Ma tutto questo nostro amore non è più ricambiato.Anche sui campi di periferia ormai vedo cose che preferirei dimenticare subito, ma non riesco.Ho una gran voglia di appendere tutta la mia passione al chiodo.
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno la tua analisi amara.
RispondiEliminaHai ragione, il pallone non è altro che un involucro il cui interno brulica di denaro sporco.
RispondiEliminaCristiana
Analisi e sfogo ineccepibili!
RispondiEliminaHanno un bel parlare di violenza, ma i primi che hanno usato la violenza nei confronti del calcio sono in federazione e in lega. Chi è che ha fatto scempio del nostro gioco, con i diritti tv, le inutili tessere del tifoso, le schedature, le partite giocate ad orari assurdi, stadi che cadono a pezzi, favori arbitrali nei confronti dei soliti noti ?
RispondiEliminaGesti da non fare, d'accordo, ma il rispetto verso chi spende cifre non da poco per andare allo stadio e fa andare avanti la baracca, quello sarebbe il minimo.
I verbi sono giusti, ma nella tua disamina hai dimenticato alcuni altri protagonisti di questo scempio: i genitori, in particolare i padri, di questi ragazzi che tu cerchi di allevare a uno sport vero e sano.
RispondiEliminaQuando alcuni (ma tu sai benissimo che sono molti) incitano i figli a "spaccare le gambe" all'avversario pur di vincere, ecco, i tuoi sforzi, i tuoi insegnamenti vanno a farsi friggere, e, oltre alle 'istituzioni' che hai citato, in molte case c'è un giuda che tradisce, nello sport e forse anche nella vita di tutti i giorni, quello che dovrebbe essere il comportamento di un "buon padre di famiglia".
Detto questo, se non approvassi quello che hai scritto, più che un gatto mi sentirei un verme.
Ciao.
un articolo illuminante:
RispondiEliminahttp://www.dodicesimouomo.net/12uomo/news-amici/6179-follia-ultra-genoa-quale.html
Ernest, sai cosa ho fatto tempo fa, tra due anni l'Associazione sportiva Beppe Viola compie 30 anni e quello che descrive Gattonero sui padri mi è passato per le mani, padri che urlano "spezzagli le gambe" ... squadre pulcini.
RispondiEliminaNon posso che ripetermi, le migliori squadre dei pulcini, miniallievi, allievi, minigiovanissimi e giovanissimi...dovrebbero essere composte da orfani.
Sui fatti relativi al Genova Calcio... Preziosi non è intonso, ma quelli che hanno attuato la sceneggiata...la Rupe di Tarpea e saluteme a soreta.
grazie a tutti per gli spunti interessantissimi...
RispondiEliminabellissimo post Ernest... traspare tutta la tua rabbia ma soprattutto tutto il tuo amore per uno sport in via d'estinzione purtroppo.... a me piace il calcio che hai descritto alla fine del tuo post....perché il vero calcio è quello.... a presto...
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