Non è più tempo di discorsi. Non servono parole, proclami o punti da condividere. Servono atti, azioni, fatti, decisioni politiche, provvedimenti. Serve il coraggio di avere contro qualcuno facendo delle scelte.
Ogni giorno leggiamo di persone che arrivano al punto di togliersi la vita perché disperati, perché senza lavoro.
La disoccupazione, una piaga che è stata per troppo tempo sottovalutata, e la perdita del posto di lavoro stanno facendo vittime nel silenzio che possiamo ascoltare nelle nostre città. Oggi un uomo ad Ercolano si è gettato dalla finestra del comune dandosi fuoco, nel frattempo a Torino un operaio di 35 anni si è impiccato.
Ora la nostra indignazione dura il tempo di un inquadratura delle telecamere e si ferma quando non ci sono più le tv a riprendere...
Domani deve diventare un urlo per poterci salvare...
Dopodomani si deve trasformare in provvedimenti delle istituzioni che non si possono limitare a stringere mani, twittare condoglianze o postare su facebook il diario della loro giornata.
Abbiamo bisogno di aria, perché ogni giorno manca sempre di più.
Temo che l'aria continueranno a toglierla.
RispondiEliminaDel resto, visto l'assoluta mancanza di reazione del cosiddetto popolo italiano, alias la ggente, ipotizzo che alla maggior parte va bene così.
Concordo con dalle8alle5.
RispondiEliminaQualsiasi altra parola è di troppo.
Leggi cercando di non incazzarti:
RispondiEliminahttp://www.vincitorievinti.com/2013/06/verso-la-bancarotta.html#more
Questi purtroppo, sono dati di fatto ufficiali.
Io, nel mio piccolo, continuo a combattere, ma temo, caro Ernest, che quelli come noi siano in via d'estinzione. Il fatto, credo, è che la gente sia disperata, ma senza consapevolezza.Nessuno sa più nemmeno come ribellarsi, e finisce per uccidersi.
RispondiEliminaQuando ci daranno solo un'ora d'aria a disposizione al giorno, forse allora...
RispondiEliminaSicuramente la situazione è gravissima, ma non vorrei che certi episodi siano strumentalizzati, o peggio, usati come una sorta di terrorismo psicologico...
RispondiEliminaMoz-
Tragedie che forse potevano essere evitate, magari se ci fosse più disponibilità anche umana verso chi è in difficoltà economica.
RispondiElimina@Sara. credo proprio di si Sara, si potevano e si possono evitare ma serve impegno vero
RispondiElimina@Blackswan. si hai ragione, è la disperazione che non viene nemmeno presa in considerazione
@magocamillo. vado e mi incazzo...
@dalle8alle5. la cosa importante è che nn venga toccato il praticello
vero, manca ossigeno
RispondiEliminaCaro Ernest, sono realtà ancora troppo lontane dal quotidiano vivere dei tanti individui che compongono la massa. Che vivacchia, magari si incazza pure, magari decide di non andare più a votare come ha fatto in questo fine settimana. Però non si ribella, non combatte e, soprattutto, non c'è una solidarietà che unisce e che fa reagire coloro che oggi, sempre più, sono destinati ad un'esistenza da schiavi.
RispondiEliminaPer come la vedo io, quell'urlo dovevamo averlo sentito già da un pezzo! Invece...
Buona serata a te e ciao.
Sono d'accordo, in buona sostanza, con @Carlo: mi rifiuto di credere che non ci sia più solidarietà concreta, anche se minima.
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