martedì 19 maggio 2009

Genova. La lista della vergogna.


Una Schindler's List... al contrario.
Una lista di pericolosi clandestini a Genova. Da fermare... prima che crescano. Già perché stiamo parlando di ragazzi, di studenti. Parliamo di una classe e di una preside. Di una lavagna e di un gessetto che va a formare lettere che formano dei nomi. Nomi di ragazzi stranieri che tra qualche giorno o qualche mese diventeranno maggiorenni. Quindi pericolosi per lo stato italiano. In questo caso la preside ha preceduto il governo che non aveva ancora pensato ai presidi spia... quindi perché non arrivarci da sola.
Tutto questo a Genova, nei tre istituti Einaudi, Casaregis e Galilei, sotto un'unica preside che ha avuto la brillante idea di scrivere i nomi dei ragazzi stranieri che durante l'anno scolastico diventeranno maggiorenni e che dovranno chiarire la loro situazione per quanto riguarda il permesso di soggiorno. Nomi scritte su tutte le lavagne di tutte le classi dei tre istituti.
Una volta chi si comportava male durante il giorno veniva costretto a fermarsi nel doposcuola a scrivere sulla lavagna per un tot di volte "Non mi sono comportato bene"... oppure si scrivevano i buoni e i cattivi quando l'insegnante usciva. Ora sono rimasti solo i cattivi da segnare, magari solo stranieri, magari quei futuri clandestini che vogliamo rimandare in mezzo al mare. Una scuola che prima chiede ai ragazzi di studiare per integrarsi e poi li scrive su una lavagna, messi alla gogna col marchio di clandestini. Il danno che questa pseudo-preside ha creato a questi ragazzi non è quantificabile... le risposte che dovrebbe dare il ministero dell'istruzione di un paese civile invece dovrebbero essere chiare, ci sono persone che commettono atti indegni che non possono insegnare niente ai nostri ragazzi. Qualcuno salvi questo paese.

2 commenti:

  1. Io lavoro in quella scuola, non ero presente ma é tutto vero! Ha fatto il giro di alcune classi segnando alla lavagna davanti a tutti gli alunni presenti chi era e chi non era in regola, violando non soltanto la privacy, ma mettendo a repentaglio l'incolumità delle e degli interessati, che temono episodi di bullismo! Già ci sono stati sotto la scuola, da parte di un gruppo di ragazze, e nonostante i genitori dell'alunna vittima, fossero venuti a parlarne con un fiduciario non fu detto nulla al consiglio di classe e le bulle (della stessa classe) continuarono anche dopo, fino a che un giorno a 150 metri dalla scuola (quindi non di competenza) hanno riempito di botte la ragazza, finita all'ospedale per diverso tempo,la ragazza extracumunitaria (dell'est) ha poi fatto ritorno per due lezioni, e non è mai più tornata... Non ci sono gli strumenti, per prendere provvedimenti in quella scuola, (la D. teme ispezioni, alle quali é abbonata a causa dei suoi comportamenti discutibili) la Dirigente, ad una riunione straordinaria per motivi disciplinari, si permise di dire... note sul registro, ne date troppe, non servono,non mettetene più tanto è inutile..Saluti!
    (I pestaggi sono avvenuti dopo il comportamento scorretto della Dirigente, e non è detto che non ne siano diretta conseguenza...)

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  2. T ringrazio per questa segnalazione. A volte quando si leggono delle notizie del genere si spera sempre che il giornalista abbia un po' esagerato... soprattutto se si parla della città in cui si vive. Provo veramente vergogna per questi provvedimenti per i pestaggi delle "bullette". Non posso che essere solidale con voi che ogni giorno lavorate in queste condizioni. Continuate a segnalare queste cose, magari li avete già fatti ma potrebbe essere un'idea formare dei comitati interni a vigilare il comportamento di questa direttrice, parlare con i giornali, isolare la parte "malata" della scuola... i pestaggi che hai descritto sono atti gravissimi e inoltre se non ricordo male non mi pare che la stampa abbia segnalato questi fatti. Cercate di non ritornare nell'ombra, in questo paese le notizie durano un quarto d'ora e poi la gente si dimentica, fatevi sentire... per qualsiasi segnalazione io sono a disposizione. Ancora un grazie per la tesitmonianza.

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