Da dove parte l'omologazione delle idee...l'omologazione dei cervelli... dalla politica per arrivare con una met precisa... l'istruzione.
Quante volte diciamo quanto è importante l'istruzione in un paese. Un'istruzione laica, sganciata da ogni forma di credo. Un'istruzione pubblica, accessibile a tutti e che dovrebbe mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza per l'ingresso nel mondo del lavoro.
Invece, troppe scuole pubbliche sono fatiscenti. Strutture inadeguate, tecnologie arretrate. In alcuni casi c'è da essere contenti quando ad esempio si trova in una scuola l'aula di informatica. Oppure ci si scontra con le disparità di finanziamenti da utilizzare ad esempio per i ragazzi disabili che frequentano i corsi. Non è troppo distante quella classifica che vedeva i nostri studenti dietro ad un elenco di paese per quanto riguarda la preparazione scolastica. L'Italia perde terreno in Europa e nel mondo soprattutto per questo. La società civile è sempre più corrotta dalla TV, dai reality e dalla finta cultura perché probabilmente la maggior parte delle scuole non è in gradi di rispondere adeguatamente alle domande giovanili. Insegnanti pagati male, messi nelle condizioni di lavorare ancora peggio.
Negli altri paese combattono la crisi incentivando ricerca e istruzione, come ad esempio gli Stati Uniti. Noi invece cosa facciamo...tagli alle scuole pubbliche. 8 miliardi di euro in tre anni con possibili tagli anche ai posti di lavoro, questo è quello che è emerso dalla seduta della Camera del 6 maggio. Una mozione votata al fine di far rientrare nei piane della finanziaria 2010 anche i finanziamenti alla scuola privata o "paritari". In uno dei momenti peggiori del nostro paese e del resto del mondo...il governo decide di non incentivare le scuole pubbliche per cedere alle richieste, soprattutto dei cattolici dei vari schieramenti, per soldi alle private.
Io sono dell'idea che in una paese laico, repubblicano che deve rimanere al di fuori dei richiami religiosi e ideologici per quanto riguarda l'istruzione, debba esserci una scuola pubblica prima nella classifica dei finanziamenti. Non può essere altrimenti, si tratta del futuro del paese, dell'investimento per le nuove generazioni. Pubblica perché l'insegnamento non deve avere nessuna infiltrazione ideologica e religiosa. Inoltre, in un paese in cui non si danno soldi alle scuole pubbliche, anzi vengono fatti tagli si dovrebbe almeno avere la decenza di non dare e neppure proporre finanziamenti alla scuola privata.
D'altra parte privatizzare è bello e se si tratta del cervello degli italiani questo è ancora più allettante.
Quante volte diciamo quanto è importante l'istruzione in un paese. Un'istruzione laica, sganciata da ogni forma di credo. Un'istruzione pubblica, accessibile a tutti e che dovrebbe mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza per l'ingresso nel mondo del lavoro.
Invece, troppe scuole pubbliche sono fatiscenti. Strutture inadeguate, tecnologie arretrate. In alcuni casi c'è da essere contenti quando ad esempio si trova in una scuola l'aula di informatica. Oppure ci si scontra con le disparità di finanziamenti da utilizzare ad esempio per i ragazzi disabili che frequentano i corsi. Non è troppo distante quella classifica che vedeva i nostri studenti dietro ad un elenco di paese per quanto riguarda la preparazione scolastica. L'Italia perde terreno in Europa e nel mondo soprattutto per questo. La società civile è sempre più corrotta dalla TV, dai reality e dalla finta cultura perché probabilmente la maggior parte delle scuole non è in gradi di rispondere adeguatamente alle domande giovanili. Insegnanti pagati male, messi nelle condizioni di lavorare ancora peggio.
Negli altri paese combattono la crisi incentivando ricerca e istruzione, come ad esempio gli Stati Uniti. Noi invece cosa facciamo...tagli alle scuole pubbliche. 8 miliardi di euro in tre anni con possibili tagli anche ai posti di lavoro, questo è quello che è emerso dalla seduta della Camera del 6 maggio. Una mozione votata al fine di far rientrare nei piane della finanziaria 2010 anche i finanziamenti alla scuola privata o "paritari". In uno dei momenti peggiori del nostro paese e del resto del mondo...il governo decide di non incentivare le scuole pubbliche per cedere alle richieste, soprattutto dei cattolici dei vari schieramenti, per soldi alle private.
Io sono dell'idea che in una paese laico, repubblicano che deve rimanere al di fuori dei richiami religiosi e ideologici per quanto riguarda l'istruzione, debba esserci una scuola pubblica prima nella classifica dei finanziamenti. Non può essere altrimenti, si tratta del futuro del paese, dell'investimento per le nuove generazioni. Pubblica perché l'insegnamento non deve avere nessuna infiltrazione ideologica e religiosa. Inoltre, in un paese in cui non si danno soldi alle scuole pubbliche, anzi vengono fatti tagli si dovrebbe almeno avere la decenza di non dare e neppure proporre finanziamenti alla scuola privata.
D'altra parte privatizzare è bello e se si tratta del cervello degli italiani questo è ancora più allettante.
bisognerebbe prendere esempio da altri paesi..ma siamo sempre alle solite,da noi tutto ciò che non è strettamente necessario al padrone non viene neanche preso in considerazione..perchè adeguarsi alle misure che qualche governo sta tentando di prendere per uscire fuori dalla crisi mondiale (che fortunatamente ci rassicurano non comprende l'italia!!)?? meglio è avere un popolo confuso e senza idee..questo è un paese allo sbando che non potrà mai rialzarsi finchè ci saranno questi personaggi a capo di tutto..prova a leggere i commenti della gente sulle le notizie politiche nel web, vai per esempio su yahoo o su libero..guarda purtroppo che tale consenso ha il governo e con quanto accanimento difendano il suo operato su basi assolutamente frivole..sono quelle le menti da svegliare io ho provato ma è assolutamene impossibile....
RispondiEliminaE' vero girando sul web, ascoltando interviste o leggendo magari qualche "lettera al direttore" il consenso al governo c'è. Sappiamo da dove viene... dall'oscuramento dei mezzi di comunicazione ma anche dall'ignoranza della gente che si ferma alla prima cosa che le viene raccontata. Non dimentichiamoci che prima di Silvio abbiamo avuto il re, il duce, e 40 anni di DC...
RispondiEliminaSono d'accordo con te quando dici che un popolo confuso e senza idee è la cosa migliore per un governo. Certo siamo allo sbando e la convinzione aumenta tutte le volte che si assiste a un dibattito politico. Io non voglio smettere di indignarmi...ci sono giorni che viene da dire "qui non si salva nessuno non ne usciamo", credo che la lotta deve continuare a costo di combattere contro mulini a vento ma deve continuare e dobbiamo lasciare il campo per ultimi.
ok arrendersi mai,ma farebbe piacere avere anche qualche soddisfazione no? se non altro prendiamo un pò di fiato e di entusiasmo sopratutto..sto paese deve cambiare aria e tanta gente che non ha molta voglia di mettersi lì a ragionare, va un pò dove la porta il vento, ora purtroppo tira aria verso destra, l'immagine del boss sembra impossibile anche solo da scalfire, se si riuscisse si potrebbe portare qualcuno in più dalla nostra...difficile,non c'è riuscita neanche la moglie!! non mi sorprenderei che la "povera" veronica d'ora in poi abbia qlc difficoltà di vita..povera lei,poveri noi
RispondiEliminaVero a volte bisognerebbe avere anche delle piccole soddisfazioni...ad esempio mi ritornano ogni tanto in mente le facce dei giornalisti filo berlusconiani la sera delle elezioni perse dall'imperatore, oppure le bandierine di Fede...fantastici momenti. La gente che non ha voglia di ragionare e di pensare solo al proprio tornaconto è tanta, l'aria è di destra e il clima è pesantissimo...ma prima o poi fischierà il vento.
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