Una tibia presa a calci, un perone che salta, escoriazioni da tutte le parti, insulti, spintoni e botte.
Che cosa è l'orrore?
Una donna colombiana di 24 anni, ferma in una piazza di Genova, notte tarda, ma ci sono ancora in giro persone e un gruppo di ragazzi? uomini? che giocano a calcio.
Si ma che cosa è l'orrore?
Un calcio più forte alla palla, e il volto della donna viene raggiunto da una pallonata, volontariamente? involontariamente? Non è questo il punto.
Il punto è cosa è l'orrore?
Non arrivano le scuse. No. Arrivano i calci ma questa volta a prenderli non è la palla ma il corpo della donna che viene massacrata dal branco lasciata a terra con tibia e perone fratturati.
Ecco cosa è l'orrore.
E' in quelle lastre, in quei ragazzi che è impossibile chiamare uomini.
L'orrore è negli anziani maltrattati nell'ospizio di San Remo.
Nei silenzi di quelli che hanno visto quella ragazza colpita più volte e non hanno fatto niente.
Nei silenzi di coloro che sapevano che quei poveri anziani dovevano subire ogni giorno violenze fisiche e psicologiche.
Lo stesso orrore che troviamo a volte nei campi di calcio dove ci sono persone che aspettano l'avversario a fine partita non per dare la mano, no, lo aspettano con un paio di forbici per vendicare un "torto" subito in campo.
Oppure quello di un tredicenne e di un sedicenne che partecipano ad una rapina.
Si l'orrore è quotidiano.
Il silenzio pure.
Non ho parole, salvo di puro terrore. Ma non sto in silenzio quando vedo queste cose - per quanti rischi si corrano, ché i violenti sono ignoranti ma spesso ben spalleggiati. Denunce a oltranza, e giri virtuosi - contro costoro.
RispondiEliminaContinuo a restare basita di fronte a certe notizie.
RispondiEliminaE comincio a chiedermi se è giusto che, in casi come questi, ci sia il diritto per il/i colpevole/i a venir trattato/i con le garanzie e le tutele di Legge riservate agli esseri umani.
@dalle8alle5. Si anche io rimango sempre fermo qualche istante ogni volta che leggo cose del genere... e ce sarebbero altre. Io credo che si debba sempre rimanere nelle tutele della legge, ma credo anche che alcune leggi debbano essere applicate meglio o addirittura modificate. Prendiamo il caso del giocatore... ha preso 5 anni, mi domando allora quando uno può essere radiato da ogni attività sportiva?!? Mai..
RispondiElimina@minerva. si credo che solo la società civile pulita possa cambiare le cose.
Una generazione di molti nuovi e giovani codardi!
RispondiEliminaNon so proprio come possano ricomporsi i brandelli di questa nostra società.
RispondiEliminati dirò una cosa, a costo di suonare impopolare. la riflessione mi viene spontanea per quell'ultima notizia, ovvero: un tredicenne e un sedicenne. perchè io ho appunto due figli maschi, un tredicenne e un sedicenne, e non si sognerebbero mai nè di rapinare vecchietti, nè di vendicarsi a sforbiciate, nè di aggredire qualcuno, con o senza branco. e allora non posso non chiedermi dove sono le famiglie di tutti questi ragazzi.
RispondiElimina@guchi. Guarda Guchi che invece secondo me hai centrato uno dei problemi fondamentali, la famiglia.
RispondiEliminaTi faccio un esempio che non ha a che fare con quelli descritti sopra, ma è solo uno spunto... sai quante volte andando in giro per i campi vedo genitori attaccati alla griglia incitare in maniera assurda i propri figli, genitori che insultano gli arbitri che hanno la stessa età dei loro figli, quelli che arrivano anche alle mani... poi logicamente ci sono anche quelli che che per fortuna non si comportano così.
Credo che la famiglia sia fondamentale nella crescita di una persona, credo anche che lo stato in molti casi debba aiutare le famiglia.
Quasi un bollettino di guerra...molte volte il senso di inadeguatezza si fa intolleranza...e spesso si fa fatica a comprendere come una mancata condivisione si trasformi in una vera e propria violenza,occorre riappropriarsi di quei luoghi che costruivano la comunità,e di chi "spiegava" cosa vuol dire comunità e condivisione,di chi riusciva a "vivere" con te e per te, di chi ti riusciva a farti intravedere la bellezza dello stare insieme per e con...
RispondiEliminaOccorre rivedere le diverse leggi e il loro contenuto per poterle applicare in modo significativo per far comprendere, senza equivoci, che ad ogni comportamento c'è una risposta di cui si deve pagare il costo...
Occorre riappropriarsi anche delle giuste parole e del loro valore per comprendere meglio...
l'insostenibile irrazionalità di tutto ciò è che quando vengo a conoscenza di fatti come quello che ha avuto per vittima la donna colombiana, il mio primo desiderio è comportarmi come il branco ai danni del branco
RispondiEliminaE' inutile: riempiono il loro vuoto interiore con la violenza...esseri spenti, la luce li abbaglia, nel buio e nelle botte si realizzano.Ma sono poveri nulla.
RispondiEliminaAlberto ha ragione.
RispondiEliminaNon sarà facile ricomporre i brandelli di questa società.
ma santi numi...
RispondiEliminaSecondo me, al di là della cultura della violenza, ci sono casi di droga, cioè la massiccia diffusione di robaccia a basso costo.
RispondiEliminaE' la banalità del male,come la chiamava la Arendt,sempre più diffusa in un mondo in cui gli esseri umani non hanno nè coordinate nè valori.E' triste, ma temo che sia una situazione irreversibile...
RispondiEliminaPrima di leggere gli altri commenti lascio il mio.
RispondiEliminaDei delitti e delle pene, caro Ernest, i riformatori esistono ed è ora che ci sostino tutti colori che si macchiano di crimini se minorenni, le carceri esistono, è ora che ci sostino coloro che commettono crimini dietro la spinta emotiva o della pera, se sono fuori di melone, ci sono i manicomi criminali, per i cultori di "nessuno tocchi Caino", ci sono una marea di calci nelle palle e sui denti da parte mia.
Mi sono rotta del buonismo e della psicologia che giustifica e redimi, se dipendesse da me, applicherei la "legge del taglione", occhio per occhio, dente per dente.
Il giorno che un componente della squadra dei giovanissimi ne combinò una grossa e con arroganza mi disse:
"ho 13 anni, la legge non mi può fare niente"
Mi andò il sangue alla testa, gli risposi:
"la legge non può ma io si"
L'ho mandato a casa riformato e ti assicuro che, fino a che è rimasto con noi non si è ripetuto.
Piantamola con il buonismo a senso unico, le prossime vittime potremmo essere noi.
Ora mi leggo gli altri commenti.
non riesco neppure ad essere scioccata, mi si stanno anestetizzando i sensi da quando l'orrore è subentrato alla normalità
RispondiEliminaOK Tina, e stop.
RispondiEliminaRepressione - non sbirresca - di sicuro, ma anche provare a capire e, se possibile, prevenire. Se no, facciamo la fine dell'America, dove tra pena di morte e torture varie permesse, la delinquenza aumenta di continuo e non si sa se sono più criminali quelli dentro le super-affollate (ma non strette) carceri o tanti "tea-party men" e simili loschi figuri che sono fuori ...
RispondiEliminaE' la nostra società, con e i suoi valori, che fa orrore
RispondiEliminasaper trovare le parole per descrivere l'orrore senza scivolare nel compiacimento dell'orrore stesso non è facile, ma tu Ernest ci sei riuscito, perchè comunque dell'orrore bisogna parlare se non altro per continuare a dire non nel mio nome e nemmeno nel nome della società che voglio rappresentare
RispondiEliminaLa volgarità che ha comandato il paese negli ultimi venti anni, ha trovato terreno fertile nelle menti ossequiose italiche (già aduse all'inchino ai potenti), ha creato una società allo sbando, infarcita dei più brutti fantasmi, annichilita da 32 pollici, inetta e volgare, sempre più brutta. Siamo brutti, e ce ne vantiamo pure.
RispondiEliminaCiao Ernest, ciao a tutti
E' anche un gruppo di ragazzi che partono da due paesi vicino al mio e vanno ad aggredire transessuali e prostitute...
RispondiEliminaaltro che film splatter, altro che tarantino ...
RispondiElimina... non vorrei apparire insensibile affermando che "mi pare normale"!
RispondiEliminaCiao Ernest. Credo che tu faccia bene a denunciare questi fatti e tutta la loro atrocità. Però, non va espresso stupore o raccapriccio. Sarebbe come meravigliarsi se una belva, che so', un leone, ti sbrana il braccio che tendi per una carezza.
Questa società, la belva, l'abbiamo voluta noi, spesso con la nostra indifferenza, ancor più spesso con la nostra negligente partecipazione. Comunque, diffondendo falsi miti. Questa è una società dove dobbiamo lavorare di più (senza ribellarci) produrre di più (senza ribellarci) dannarci di più per pagare e pagare (senza ribellarci). Una società che ci vuole "flessibili", dinamici, competitivi (me senza ribellarci). Una società sempre più ignorante, nel senso che si legge poco, si va poco a teatro, non parliamo poi di spettacoli culturali... (sempre senza ribellarci)!! Un società che ci chiede di consumare e distruggere perché così possiamo spendere, acquistare e continuare a consumare, distruggere (sempre senza ribellarci, anzi, ci piace pure). Ma anche fare figli che poi non sei capace di educare, seguire, sostenere, accompagnare nella vita. Una società dei forti, dei fighi, dei dritti, dei furbi e tuo figlio, deve essere così', perché tu padre non sei stato capace di costruire altro. Un altro mondo.
Minchia, se tutto questo non è la madre della "violenza", di che stiamo parlando?
Mi vengono in mente solo le parole di Kurtz (“Cuore di Tenebra“ di Conrad e per certi versi “Apocalypse Now” di Coppola): “Che orrore! Che orrore!”.
RispondiEliminagli anziani maltrattati mi ha fatto veramente male... certa gente (quelli che avrebbero dovuto badare a loro) andrebbero trattati in egual maniera
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