Si ora puoi camminarci in via Ferreggiano. Puoi viverci. Puoi guardare le case, passare sui marciapiedi, salutare la gente, le famiglie che fanno la spesa, i bambini che giocano nella piazza affianco e al sabato andare al mercato rionale.
Si ora puoi camminarci.
Ma la mente è sempre altrove, lo sguardo non può non voltarsi a guardare quel palazzo dove 6 vite sono state spezzate, non può non voltarsi verso quella curva da dove è sbucato all'improvviso il fiume. Non può non voltarsi verso quelle vetrine ancora rotte, negozi che non hanno riaperto.
Lo sguardo si perde sugli striscioni per ringraziare gli angeli. parole e volti che ci ricordano che tutto può succedere ancora, che il torrente è ancora li, che i soldi da Roma non sono arrivati, che Sestri Ponente aspetta ancora quelli di un anno e mezzo fa.
La gente muore.
Muore anche dopo si. Muore di solitudine delle istituzioni, muore di ricordi di persone scomparse, muore perché ha perso tutto.
Genova è stata colpita di nuovo in questi giorni.
Perché dopo le risate de L'Aquila ora ci sono gli appuntamenti degli sciacalli degli appalti. Quelli che a poche ore dall'alluvione si incontrano già per dividersi gli appalti, con tanto di contanti nel portafoglio per ungere gli ingranaggi giusti. Per fare i lavori urgenti, per prenderseli subito e poi intanto quando finiranno chissenefrega, la cosa importante è arraffare poi se non si hanno i mezzi è lo stesso, poi se i cantieri non si chiudono è lo stesso, magari con un bel po di gente anche in nero.
Si, moriamo ogni volta che succedono queste cose.
Ogni volta che una tragedia finisce ed inizia il valzer dei soldi, degli incontri, delle telefonate, del "mi fai un favore a me che poi lo faccio a te".
C'è ancora il fango negli angoli delle strade, è li fermo, secco quasi a testimoniare per ciò che è accaduto, come un avviso, un monito per tutti e in primis per le istituzioni.
Ma il fango che fa male ancora di più, ora, è quello sulle coscienze inesistenti di questi individui che non si possono neanche definire uomini.
Condivido ogni passo delle tue parole.
RispondiEliminaCosì si comportano i potenti o coloro che amministrano la cosa pubblica, così si comportano la maggior parte degli italiani di qualsiasi estrazione sociale.
RispondiEliminaQuesto è un male sociale esteso a tutti i livelli. E' corruzione, imbroglio, scardinamento delle regole e leggi (tanto non si paga mai e mai a sufficienza).
Sarà difficile che questo governo raddrizzi la schiena agli italiani, che sono capaci di spaccare gli zebedei a belzebù pur di "FOTTERE" il prossimo.
La chiusa del post è giustissima, ma per il prossimo fango non credo ci sia molto da attendere.
RispondiEliminacondivido queste tue parole,
RispondiEliminabuona serata
mi sono rotto mi sono rotto non ho più voglia di abitare lo stivaletto (cit)
RispondiEliminaniente da fare, nel nostro paese c'è un cancro da estirpare che risiede nell'educazione ad esser furbi ed opportunisti, che invece è una maleducazione
RispondiEliminaC'è chi il fango ce l'ha nell'anima. Ma naturalmente c'è chi li chiama Eroi: del Pil e della Crescita.
RispondiEliminaCaro amico, loro probabilmente in questo momento riderebbero di te e di me e delle persone scomparse, sbattendosene di tutto quello che non rientra nei loro piani di arricchimento..Anche se non si vede, ma loro nel fango ci saranno sempre immersi sino al collo..
RispondiElimina... già.
RispondiEliminaCommento lapidario ma è un periodo del kaz.
Ciao "fratellino" ...
Per una volta voglio rispondere con un commento ottimista. Esserlo cinque minuti al giorno non farà male a nessuno, anche perché noi non ci distraiamo un attimo ;)
RispondiEliminahttp://zucconi.blogautore.repubblica.it/2012/01/10/il-riscaldamento-della-terra/
C'è una mentalità laida in tanti italiani, non si è mai riuscita ad estirparla, chissà perché.
RispondiEliminaForse, come i capelli castani o biondi, gli occhi neri o azzurri, ce l'hanno nel DNA.
Un post di denuncia, ma di grande umanità.
RispondiEliminaGrazie Ernest.
Lara
Un post di denuncia, ma di grande umanità.
RispondiEliminaGrazie Ernest.
Lara
Ciao Ernest. Questo è un Paese che somiglia sempre più a quei capi di vestiario talmente sporchi che necessitano di un deciso lavaggio, magari preceduto da un prolungato "ammollo e di tanta ma tanta candeggina. E' un Paese sporco ad ogni livello dove, certe volte, penso che sarà veramente difficile per i pochi onesti, sopravvivere a tanto.
RispondiEliminaChe ignobili esseri
RispondiEliminaQuesto tuo post mi fa pensare anche ai ragazzi del comitato 3e32 che sono sotto processo per l'occupazione dello spazio CaseMatte nell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio a L'Aquila, dopo il terremoto.
RispondiEliminaSpeculare e reprimere. Che verminosi.
Nelle Marche, malgrado i morti e le devastazioni dell'alluvione che ha colpito una delle zone calzaturiere più importanti d'Europa, non hanno dato un solo euro per riparare i danni.
RispondiEliminahttp://www.cronacalive.it/alluvione-nelle-marche-chiesto-lo-stato-di-calamita-naturale.html#axzz1jAaHV9Hv
La Regione è stata costretta a mettere le tasse sulla benzina.
Se continua in questo modo.. addio Italia..!
Vergonga, vergogna, quoto lo zio scriba.
RispondiEliminac'è gente che nel fango ci sguazza. Io non so come si possa dimenticare così in fretta dopo aver visto certe immagini. Dopo ogni tragedia non si parla d'altro per giorni, si fanno promesse da marinaio, si inganna la gente e poi...
RispondiElimina@Ross. davvero allucinante il fatto che hai riportato grazie!
RispondiElimina@magocamillo. per questi casi non ci sono mai!
@Maurizio. Dai dai!
@Volpe. oh mamma letto ora dopo il salvataggio di Cosentino. No comment!
:(
visto che bello?? ^^
RispondiElimina