Ho sempre voluto comprarmi una coppola.
E oggi piove.
Mio padre non ha mai amato i cappelli.
Freddo, gelo, pioggia ma niente cappello. Faceva la strada da casa all'Italsider in autobus o a volte a piedi... ma niente cappello, e guai a dirglielo.
33 anni fa pioveva a Genova, forte.
Ero un bambino di tre anni e mezzo col caschetto biondo, chissà l'avrò visto rientrare in casa come tutte le altre volte stanco.
Era il 27 gennaio del 1979.
Ma non era un giorno come gli altri e la stanchezza era di un altro tipo.
Ricordo che anni dopo in casa spuntò una coppola, grigia con quadratini rossi. Un cappello pieno di storia, testimone di quel giorno, comprato da mio padre durante i funerali. La rabbia era tanta e il dolore così alto che anche il fisico probabilmente aveva bisogno di un aiuto.
Forse erano le lacrime di tutti accompagnate dalle domande, dai perché, dall'orrore ma il cielo quel giorno era più grigio del solito. Pioveva forte e quei 250mila ombrelli in piazza de Ferrari non nascondevano comunque quelle donne e quegli uomini, li presenti per dare risposte, per stare vicino all'amico Guido Rossa ucciso tre giorni prima, al compagno, all'uomo e alla sua famiglia.
E poi negli anni quella frase detta ogni tanto da mio padre "lo hanno lasciato solo". Parole che mi ritornano in mente ogni volta che passo davanti a quella statua che lo ricorda, nel centro della mia città, che ci ricorda di avere MEMORIA, unica arma che ci consente di andare avanti e guardare oltre, tenendo ben presente il passato, l'assurdità della violenza. Le stesse parole che pronunciò Lama, segretario della Cgil, durante le esequie..."lo abbiamo abbandonato".
Oggi piove.
Mio padre continua a non mettersi il cappello.
Sulla testa porto una coppola.
Quella coppola, per ricordare sempre.
Ricordare sempre, per mai DIMENTICARE!
RispondiEliminaUna coppola per non dimenticare nessuna vigliaccata, contrapposta alle coppole delle varie cupole.
Come tuo padre, anche io non ho mai portato cappelli, di nessun genere; il capello grigio riesce a tenere al caldo i ricordi, quelli belli e quelli brutti.
Un abbraccio, carissimo.
la memoria è fondamentale, sempre.
RispondiEliminaLa storia è un grande presente, e mai solamente un passato.
RispondiEliminaAlain, Le avventure del cuore, 1945
è proprio una giornata per ricordare
RispondiEliminaLa storia è storia e la memoria un'altra cosa. Possiamo imparare a memoria la storia o quel che ci interessa della storia, ma la Memoria non la impariamo: la viviamo e la sentiamo.
RispondiEliminaIl problema è che anche i nemici della Memoria ne hanno una propria da contrapporre alla nostra. Si tratta di stabilire quella ha più ragioni e portarla a conoscenza delle nuove generazioni.
Importante ricordare. Grazie
RispondiEliminaOggi.piove.
RispondiEliminaIl ricordo mantiene "vivi" quelli che non ci sono più.
RispondiEliminapeccato che il film a lui dedicato non è stato all'altezza del suo coraggio!! Bello invece il libro della figlia.
RispondiEliminaMai dimenticare!
RispondiEliminaUn crimine assurdo contro un uomo, un operaio, una persona cha dava tutto per gli altri.
RispondiEliminaps. porto coppole da trent'anni, benevenuto nel club.
non serve una coppola per ricordare ! simili fatti non si dimenticano mai.
RispondiEliminaMai dimenticare...
RispondiEliminaLa Memoria è assolutamente indispensabile, caro Ernest. Chissà perché, proprio in questi tempi nostri, dove i mezzi per sapere non mancherebbero, siamo in definitiva tenuti all'oscuro di tanti altri genocidi o anche "solo" di stragi di cui abbiamo sì memoria, ma non conosciamo ancora, dopo anni i nomi dei colpevoli.
RispondiEliminaScusa, se sono uscita un po' dal tema centrale.
Ciao,
Lara
altri tempi amico mio, altro secolo
RispondiEliminaNella memoria risiede il valore del passato, mai dimenticare. Tuo padre mi sa di grande uomo, del resto ha un grande figlio :)
RispondiEliminaMAI dimenticare!
RispondiEliminaIronia tragica della storia: la notizia del vile assassinio di Guido Rossa mi raggiunse mentre discutevo con sindacalisti nei Giardini Hanbury di Ventimiglia delle prospettive di lavoro degli addetti, correlate alla salvaguardia di quel sito!
RispondiEliminaRicordo quel vile omicidio e anche questi fatti bisogna ricordare.
RispondiEliminaCristiana
Ho tornato! Ho tornato!!
RispondiEliminaHo tornato... sì, ce l'ho fatta, ho
tornato...
e anche qui ritrovo la sintonia di vedute che ricordavo...
casulità??
un caldo sluto da Altrove
un cronista
Grazie per lo struggente ricordo,Ernest.
RispondiEliminaBisogna ricordare,bisogna partecipare,bisogna sapere. Non solo nel giorno della memoria che abolirei da subito.Odio le giornate a tema è come se l'impegno fosse vincolato solo a quel giorno e negli altri 364 ...chi se ne frega.
RispondiEliminaUn saluto,
Francesca
già, la memoria come una arma e difesa
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