Un film davvero bello, che angoscia e fa riflettere. Sto parlando di "Vincere" di Marco Bellocchio. Una fantastica Giovanna Mezzogiorno che interpreta Ida Dasler e un altrettanto bravo Filippo Timi che interpreta Benito Mussolini. La storia è quella di una donna innamorata del giovane Mussolini che perde completamente la testa per quello che sarà il duce, che vende ogni suo avere per finanziare la fondazione del "Popolo d'Italia".
Una donna poi abbandonata, un amore che non deve apparire che non esiste in una società bigotta e perbenista, dove la famiglia quella "ufficiale" è alla base dell'Impero... un bambino scomodo che alla fine paga le colpe dei grandi, paga per l'ipocrisia dei grandi.
Un film davvero ben fatto che in poche ore fa capire cosa avveniva sullo sfondi di quella storia privata... il primo Mussolini socialista, direttore dell'Avanti che lotta contro l'interventismo italiano contro la borghesia... poi il cambiamento il Mussolini che rinnega il socialismo e diventa interventista... poi la sua partecipazione alla guerra e il suo ferimento... la sua ascesa sempre più veloce... le squadracce e poi lui il duce tra i bagni di folla...
In tutto questo gli occhi di Ida Dasler fatta dichiarare inferma di mente perché ostinata a gridare al mondo la verità su quel bambino, Benito Albino, riconosciuto da
Mussolini... una fine vergognosa per una donna certamente era ossessionata dalla figura del duce ma che a differenza delle altre tante amanti aveva deciso di non tacere... un fine misteriosa per il figlio forse in un manicomio (come si dice nel film) o forse come sostengono altri morto da qualche parte al fronte...
Politica e capi di governo che devono fare i conti con il privato, cose di questi giorni anche dei nostri tempi. Storie di persone dalle mille facce, che nel pubblico vogliono apparire inattaccabili e difensori della morale, vestendo poi altri abiti e altre maschere nelle loro faccende private.
Ritorna alla mente la "Porta a Porta" dedicato al film di Bellocchio con ospite la nipote del duce Alessandra Mussolini... la sua arroganza... la sua volontà di cancellare questa storia come se fosse la cosa più terribile fatta dal nonno, reo come sappiamo di nefandezze ancora peggiori se mai possa esistere una classifica degli atti che danneggiano una sola persona o l'umanità.
Una donna poi abbandonata, un amore che non deve apparire che non esiste in una società bigotta e perbenista, dove la famiglia quella "ufficiale" è alla base dell'Impero... un bambino scomodo che alla fine paga le colpe dei grandi, paga per l'ipocrisia dei grandi.
Un film davvero ben fatto che in poche ore fa capire cosa avveniva sullo sfondi di quella storia privata... il primo Mussolini socialista, direttore dell'Avanti che lotta contro l'interventismo italiano contro la borghesia... poi il cambiamento il Mussolini che rinnega il socialismo e diventa interventista... poi la sua partecipazione alla guerra e il suo ferimento... la sua ascesa sempre più veloce... le squadracce e poi lui il duce tra i bagni di folla...
In tutto questo gli occhi di Ida Dasler fatta dichiarare inferma di mente perché ostinata a gridare al mondo la verità su quel bambino, Benito Albino, riconosciuto da
Mussolini... una fine vergognosa per una donna certamente era ossessionata dalla figura del duce ma che a differenza delle altre tante amanti aveva deciso di non tacere... un fine misteriosa per il figlio forse in un manicomio (come si dice nel film) o forse come sostengono altri morto da qualche parte al fronte...
Politica e capi di governo che devono fare i conti con il privato, cose di questi giorni anche dei nostri tempi. Storie di persone dalle mille facce, che nel pubblico vogliono apparire inattaccabili e difensori della morale, vestendo poi altri abiti e altre maschere nelle loro faccende private.
Ritorna alla mente la "Porta a Porta" dedicato al film di Bellocchio con ospite la nipote del duce Alessandra Mussolini... la sua arroganza... la sua volontà di cancellare questa storia come se fosse la cosa più terribile fatta dal nonno, reo come sappiamo di nefandezze ancora peggiori se mai possa esistere una classifica degli atti che danneggiano una sola persona o l'umanità.
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