Europee. Il silenzio delle urne

Che dire. In questo momento tutto tace.
Le urne sono momentaneamente chiuse. Il povero scrutatore riposa dopo una giornata passata a sperare che in fondo in fondo qualcuno si faccia vedere... passata a pensare ai 120 euro offerti dallo stato (vogliamo parlare di sfruttamento del lavoro!)...
...classi vuote con appesi i disegni dei ragazzi che per oggi sono stati testimoni di scelte... di ics tracciate su strani simboli... testimoni di politici che si sono fatti immortalare al momento del voto... sorriso... cravatta come si deve... per una volta accantonata magari l'amante... al seggio e in chiesa sempre con la moglie... e via, la prima giornata è andata.
L'affluenza è arrivata al 17%... il pensiero va alle dichiarazioni che sentiremo domani... tutti vincitori come sempre?
Domani voterò... più si va avanti negli anni ed è sempre più difficile. Questa volta sarà peggio, uno sguardo alla scheda, una ricerca disperata per trovare la sinistra quella dei lavoratori, delle persone che soffrono, quella che deve stare dalla parte dei più deboli... alla ricerca di un partito che mi rappresenti... la ricerca di quella falce e di quel martello abbandonati troppo velocemente... lo sguardo poi cadrà anche su quei partiti e guardandoli proverò come al solito tristezza pensando che qualcuno domattina uscirà di casa per entrare in una cabina elettorale per mettere una croce sul simbolo di un partito che si dice delle libertà ma che in realtà censura tutti e tutto, che predica e poi si nasconde nelle villette a fare festini, che straccia i principi della nostra costituzione... domani qualunque cosa vogliate fare fatela... ma non scegliete di togliere ancora quel poco dignità che rimane al nostro paese.