Dicembre 1964.
Berkeley.
California.
Un ragazzo di origini italiane, si toglie le scarpe sale col megafono sul tetto di una macchina della polizia e comincia a parlare...
"Che cosa diventeremo? Clienti delle università, del governo. dell'industria, del sindacato organizzato. Ma noi siamo esseri umani. Se tutto e macchina, arriva un momento in cui il funzionamento della macchina diventa così odioso, ti fa così male al cuore , che non si può più partecipare, non si può nemmeno partecipare in modo passivo, bisogna buttare i nostri corpi in mezzo al motore e alle ruote e alle leve, in tutto l'apparato, bisogna farla fermare. E dobbiamo dire in modo chiaro al popolo, e a chi guida la macchina, ai suoi padroni, che se non saremo liberi, impediremo per sempre a questa macchina di funzionare"
Dove sono andate quelle parole, per quale motivo non riusciamo più a comunicarle, perché non le ascoltiamo più. Costretti invece a commentare ancora altre morti sul lavoro come quelle di Capua, altre dichiarazioni di un premier che vede comunisti ovunque anche nei campi di calcio, testimoni di un uomo che va all'estero dall'ex capo del Kgb, suo grande amico, accusando i giudici di Tangentopoli di aver risparmiato solo i "rossi" per la loro complicità col Cremlino, dopo aver lanciato un messaggio ai russi su quanto sono fortunati ad avere Putin e Medved "dono del Signore", chissà magari i parenti dei giornalisti uccisi e scomparsi non la pensano proprio in questa maniera. Seduti a guardare un'opposizione che non sa nemmeno da dove iniziare.
Già, che cosa diventeremo, o meglio... cosa siamo diventati?!?
California.
Un ragazzo di origini italiane, si toglie le scarpe sale col megafono sul tetto di una macchina della polizia e comincia a parlare...
"Che cosa diventeremo? Clienti delle università, del governo. dell'industria, del sindacato organizzato. Ma noi siamo esseri umani. Se tutto e macchina, arriva un momento in cui il funzionamento della macchina diventa così odioso, ti fa così male al cuore , che non si può più partecipare, non si può nemmeno partecipare in modo passivo, bisogna buttare i nostri corpi in mezzo al motore e alle ruote e alle leve, in tutto l'apparato, bisogna farla fermare. E dobbiamo dire in modo chiaro al popolo, e a chi guida la macchina, ai suoi padroni, che se non saremo liberi, impediremo per sempre a questa macchina di funzionare"
Dove sono andate quelle parole, per quale motivo non riusciamo più a comunicarle, perché non le ascoltiamo più. Costretti invece a commentare ancora altre morti sul lavoro come quelle di Capua, altre dichiarazioni di un premier che vede comunisti ovunque anche nei campi di calcio, testimoni di un uomo che va all'estero dall'ex capo del Kgb, suo grande amico, accusando i giudici di Tangentopoli di aver risparmiato solo i "rossi" per la loro complicità col Cremlino, dopo aver lanciato un messaggio ai russi su quanto sono fortunati ad avere Putin e Medved "dono del Signore", chissà magari i parenti dei giornalisti uccisi e scomparsi non la pensano proprio in questa maniera. Seduti a guardare un'opposizione che non sa nemmeno da dove iniziare.
Già, che cosa diventeremo, o meglio... cosa siamo diventati?!?
Complimenti Ernest, un articolo davvero grande.
RispondiEliminaBuongiorno Ernest, ti linko questo post del mio amico Venturik, vale la pena di leggerlo.
RispondiEliminahttp://ekbloggethi.blogspot.com/2010/09/sveti-izvor-iturbegi-saindua.html
Ciao
@nostradannus. grazie mille amico!
RispondiElimina@harmonica. Buongiorno a te, grazie ora ci vado
@harmonica. grazie per il link, letto e invito tutti a farlo
RispondiEliminabelli tutti e due, quello tuo e quello consigliato da Harmonica! sono leggermente prostrata! :/
RispondiElimina@petrolio. vero petrolio! Capisco capisco...
RispondiEliminaNulla. Ecco quello che siamo diventati. Se non sappiamo più reagire a nessuno stimolo ed a nessuna vergogna, siamo semplicemente "nulla".
RispondiEliminaTra l'altro, su ANIMAls di questo mese c'è un sentito omaggio a quel ragazzo di cui parli.
RispondiEliminaErnest sei bravissimo! Non conoscevo quest'episodio,bella e intensa anche la foto!
RispondiElimina@sara. grazie sara mi fai arrossire, leggendo un pezzo della sua storia mi sono domandato davvero dove siamo finiti... alla foto manca davvero la parola! ciao ciao
RispondiElimina@sciuscia. ma dai, non lo sapevo, la vado a cercare. Grazie
@ilRockpoeta. e il nulla avanza purtroppo!
http://3.bp.blogspot.com/_aGvHLcVN4CM/TH4gS4yDGXI/AAAAAAAABCc/abdPjeavRA8/s1600/COPanimals15+web.jpg
RispondiElimina@sciuscia. grazieee, una bellissima coincidenza! :))
RispondiEliminaMai disperare sinché ci sono giovani come voi!
RispondiEliminaBella la foto e l'intensità delle parole ... tra la folla e sulle auto (non sul tetto), ha imparato ad andarci Lui, questo è il probela.
RispondiEliminadobbiamo toglierci le scarpe e salire sulle macchine ogni giorno, per tutto. non dobbiamo più lasciar correre, neanche per le cose piccole. basta con le furbizie, non è più sufficiente comportarsi bene, dobbiamo pretendere che lo facciano anche gli altri! ... penso ...
RispondiEliminaVa beh...però pensare a cosa siamo diventati è sempre un punto di partenza per migliorare. Il casino è quando uno non se ne rende conto.
RispondiEliminaSara
Come ben sai, spesso la tragica realtà supera la fantasia.
RispondiEliminaLa nostra è una società tremendamente egoista. Ci hanno educato (il sistema) a pensare soltanto a noi stessi, al nostro piacere, alla nostra vita. Oramai siamo soltanto capaci di costruire il bene futuro soltanto dei nostri cari, fregandocene altamente di quello della maggior parte della massa, di cui non conosciamo e non abbiamo a che fare.
RispondiEliminaPiano piano ci hanno fatto dimenticare i valori per cui i nostri padri e nonni hanno combattuto, dando in alcuni casi anche la propria vita.
Abbiamo subito una metamorfosi diventando per l'appunto delle macchine, facilmente controllabili dal sistema.
Sta a noi reagire tenendo vivi, divulgandoli, quei valori di pace, uguaglianza e bene comune che abbiamo ricevuto dalle vecchie generazioni.
Un saluto :)
si parla oggi, caro amico, solo che spesso lo si fà a sproposito.Le parti preferiscono, invece di fare politica parlarsi male l'un altro senza fare mai qualcosa o proporre un idea che possa farci uscire da questa maledetta crisi di lavoro che ci attanaglia da nord a sud!
RispondiEliminaCosa siamo diventati esattamente non lo so, posso dire però cosa secondo me costoro sono riusciti a fare e cioè nausearci (almeno personalmente) e farci disinnamorare del nostro destino. Si perchè in mancanza di rivolte armate solo la politica permette di costruircelo.
RispondiEliminaSiamo (e pur non seguendola mi ci accomuno) la risultante di una serie di programmi televisi che hanno resettato i cervelli.
RispondiEliminaL'indignazione per le parole di Tremonti sulla legge 626 sono scivolate via, come se parlasse di un prodotto dannoso alla salute.
Tempo fa scrivevi la tua delusione per un corteo di protesta con poca gente, mi associo a quanto scritto da Adriano, sino a quando ci sarà gente giovane come voi che ha voglia di continuare la lotta per la conservazione dei diritti, non sarà facile per i polituncoli avere partita vinta e condivido Chit che parla di costruirci il destino attraverso la politica, serve solo individuare il soggetto che abbia la capacità di rappresentarci tutti...impresa non facile, ma non demordo.
Buona giornata Ernest.
Mussolini faceva scrivere sui muri ."Anche l'Italia avrà il suo grande posto nel mondo", ma l'Italia s'è persa e ora anche lui si rivolterà nella tomba,ed è tutto dire!
RispondiEliminaCristiana
Hai citato una frase che dovrebbe apparire normale ma che invece emoziona come poche altre. Cosa siamo diventati? Davvero non lo so più...
RispondiElimina@giudaballerino. siamo sicuramente vicino a qualcosa di terribile
RispondiElimina@cristiana. sono dell'idea che il problema maggiore è rappresentato dalle persone
@tina. si Tina anche io credo che la speranza ci sia sempre e che la lotta anzi vada aumentata, è chiaro che è sempre più difficile però se non si ascoltano più parole del genere.
@chit. una nausea che si ripete
@nonno-enio. vero il lavoro ormai è uscito dai programmi, dalle dichiarazioni dai progetti
@niente barriere. dobbiamo farlo sempre! un saluto
@magocamillo. esatto!
@sara. vero, e molti secondo me sono in quella situazione
@princi. un movimento che sale e lotta
@alligatore. tempi davvero lontani, sta a noi farli tornare
@AdrianoMaini. grazie, spero che si diventi sempre più!
Perchè c'era Bob Dylan ed ora c'è la Tatangelo?
RispondiEliminaPerchè in questi 50 anni che ci separano dal 1964 ci hanno anestetizzato, ci hanno rincitrullito, drogato, annichilito. Ci hanno resi dei pupazzi manovrabili. E gli ideali sono andati in esilio.
RispondiElimina@maraptica. e sembrano non trovare più la strada del ritorno direi
RispondiElimina@silvano. direi che in sintesi è proprio così!