martedì 21 dicembre 2010

Come l'Argentina?



"a noi non interessa che i desaparecidos siano ricordati e le madri stimate. Vogliamo che i nostri figli siano imitati"
madri di Plaza de Mayo

Ecco a cosa ho pensato dopo aver sentito le parole di Gasparri. Ho pensato a loro.
A quelle madri che durante la dittatura argentina degli anni settanta incominciarono a scendere in piazza per chiedere notizie dei loro figli, dei desaparecidos, figli scomparsi, cancellati completamente dallo stato, figli scomodi, ritenuti pericolosi, magari indicati anche come possibili assassini presenti nei cortei.
In questi giorni da quasi tutte le parti si è parlato della violenza vista per le strade il 14 dicembre, ma cosa vogliamo dire delle parole fasciste di Gasparri, non è forse violenza anche questa. Oppure del possibile provvedimento che prenderà il ministero dell'interno predisponendo un fermo preventivo come per i tifosi durante le partite. Per poter arrivare a dire chi deve e chi non deve scendere in piazza.
Il 14 dicembre in piazza c'erano ragazzi, operai, terremotati, studenti e cittadini di ogni età e razza con l'intento democratico di partecipare alla vita politica del paese manifestando il proprio dissenso verso una società che sta morendo aiutata da un governo e una classe politica vergognosa, la violenza con quelle persone non c'entra niente ma il governo vuole vedere solo quella perchè chiaramente fa comodo alla repressione tutto ciò ed è chiaro che chi alza la testa, che la pensa diversamente e manifesta da solo fastidio e quindi va tolto di mezzo.
Diceva così anche la giunta militare argentina.
Non vorrei che anche qui prima o poi si dovesse scendere in piazza ogni giovedì col fazzoletto bianco in testa alla ricerca dei figli "pericolosi".

23 commenti:

  1. Un solo piccolo errore, da parte tua: gasparrI va scritto con la maiuscola finale spregiativa. La maiuscola iniziale bisogna meritarsela, così come il titolo di "onorevole".

    p.s. sia chiaro che mi associo a ogni forma di protesta e ribellione intelligente, e mi dissocio da ogni forma di violenza, infiltrata o no.

    RispondiElimina
  2. @zioScriba. hai ragione zio a quello la maiuscola non la porta neanche babbo natale

    RispondiElimina
  3. Economicamente dipendiamo dall'Europa (e dagli USA).
    Il che fa sperare in bene, nel senso che non possono permettersi - sempre per motivi economici, non di difesa della democrazia - di avere un dittatore nella UE.
    In ogni caso, secondo me quel che Gasparri dice conta quanto il parere del bisnonno Peppino quando discute al bar dello sport.

    RispondiElimina
  4. @dalle8alle5. si per quanto riguarda la prima parte concordo. Sul resto anche se è vero che Gasparri non conta, queste cose arrivano alla mente degli italiani e quello che succedede beh...

    RispondiElimina
  5. Come al solito tedono a far risaltare solo gli episodi che possono far loro comodo, di base è sconcertante come si possa parlare di tutto... tranne che dei motivi reali che guidano una manifestazione. Questo goverso è il governo del "giralafrittata".... non se ne può più.

    RispondiElimina
  6. Eh no, altro che fazzoletto bianco in testa,
    se si scende in piazza lo si fa' con un AK47 sottobraccio, per poi assaltare il palazzo.
    Io non aspetto la "Sparizione preventiva".

    Ciao,
    Zac

    P.S.
    ho letto che il ministero dell'interno ti ha fatto visita, indipercui ci tengo a sottolineare che il mio pensiero eversivo non e' attribuibile all'autore di questo post.

    RispondiElimina
  7. 8 persone sono state denunciate per il lancio di oggetti, altre 60 (che si sommano alle 80 delle altre giornate di blocco) per manifestazione non "preavvisata", ma non ho capito: se tutte le strade erano bloccate dai blindati e le FdO correvano dietro al corteo per acchiappare chi imbrattava e tirava fumogeni... di che preavviso si parla? quello per l'assemblea che non si è potuta tenere in piazza del Popolo? o quello per le strade alternative che si è cercato di percorrere scappando?

    p.s.: in piazza c'erano anche i padri!

    RispondiElimina
  8. @angie. a loro del preavvisono non interessa niente, a Genova la manifestazione che poi è finita con la morte di Carlo era stata autorizzata e sappiamo tutti come è finita.

    un saluto angie

    RispondiElimina
  9. Io a Roma c'ero. Non ho partecipato in prima linea agli scontri, ma ho visto, ci ho pensato, e ho capito.

    La violenza del 14 dicembre è il sintomo, non il fine. Sappiamo che la guerriglia di strada non è la soluzione, che il bersaglio ultimo non è la polizia, come non lo è la singola banca. Però non ci dispiace di aver fatto scoppiare questo bubbone, non ci dispiace di non essere stati educati e gentili per una volta e di non aver colorato il telegiornale serale dei bravi e corretti padri di famiglia con un corteo solo tamburelli e palloncini, se è servito a scuotere le persone, a far capire che questo governo e tutte le questioni aperte vanno affrontate al più presto, e risolte da noi, se vogliamo portare questo paese da qualche parte nel futuro.

    La tripletta fascista Gasparri-La Russa-Alemanno può invocare il ritrono al fascismo quanto vuole, ma non riuscirà a fermare quello che è iniziato, non riuscirà a impedire la consapevolezza.

    RispondiElimina
  10. Son d'accordo con Ross, ormai è fuoriuscita finalmente! L'ho detto ancora: meglio la differenza dell'indifferenza! Loro sono l'apice del malcontento, l'espressione, il coraggio dell'identità che si manifesta. Non me ne fotte nulla degli infiltrati e della loro violenza. Voglio che si esca e si eserciti un diritto. Non riusciranno a soffocare preventivamente la volontà di farlo. Stasera a Bari, in catene e spezziamole! ;)

    RispondiElimina
  11. Ross ha espresso perfettamente anche il mio pensiero. A proposito dei desaparecidos, persone a cui ho sempre pensato con molto affetto, ti faccio questo regalo! Un abbraccio Ernest, ciao

    RispondiElimina
  12. Certe persone sono al di là dell'inqualificabile. La situazione è molto brutta; qui bisogna abituarsi a rifare la lotta come all'inizio del novecento. Una lotta di classe, sindacale, solidale, e soprattutto paziente, dato che per rimediare agli ultimi trent'anni di deregulation e pensiero neoultraliberista e neoconservatore ce ne vorranno almeno altri trenta, ammesso che ci si riesca.

    RispondiElimina
  13. li piacerebbe che fossimo come l'Argentina dei generali, quello che temo è che faremo la fine dell'Argentina, ma quella del fallimento dello stato.
    ciao Ernest, dopo un po ci risentiamo. ;o)

    RispondiElimina
  14. @harmonica. eh si credo proprio che sarebbero contenti!
    Ho fatto tre giorni di influenza... logicamente sabato e domenica, sto invecchiando! :)

    RispondiElimina
  15. Ho la sensazione che provochi. Che faccia l'utile idiota per far salire la tensione, per portare qualcuno alla violenza. E poi poter reprimere.

    In altre parole: ho la sensazione di averlo ingiustamente sottovalutato.

    RispondiElimina
  16. sono d'accordo con ernest e con tutti, precisazioni comprese. penso siamo in pieno deja-vu di strategia della tensione. la differenza è che kossiga le cose le faceva per dirlo dopo 30anni e passa cos'ha fatto, questi invece... stamattina una finta bomba alla metro di roma e subito alemanno a ragliare!
    ho brutte sensazioni, spero di sbagliarmi

    RispondiElimina
  17. Tutto si crea, tutto si distrugge...
    Si crea per poter distruggere.
    I gasparrI (sempre by Zio) sono solo la punta dell'iceberg, che nella foga ha fatto l'errore di emergere dal mare di merda che di continuo rimestano per tornare indietro.
    Perché 'allora' i treni erano in perfetto orario, le zoccole erano solo dei grossi toponi, le puttane stavano nelle 'case', non c'era 'delinquenza', i comunisti i bambini li mangiavano di nascosto e solo a pasqua.
    E c'era il sabato pomeriggio 'libero', niente lavoro, solo manifestazioni pacifiche.
    Quello che c'è sotto la punta di un iceberg lo sappiamo tutti; il pericolo non è la 'punta', il vero pericolo sta sotto.
    L'augurio per le feste: che milioni di calde pisciate facciano sciogliere tutto.
    Sempre dello Zio 'piss and love', è l'unica soluzione.

    RispondiElimina
  18. Penso che non si arriverà mai a tanto, grazie a ciò che sottolinea 'dalle 5 alle 8', ma non perchè non si augurino di poterlo fare quanto prima.
    Cristiana

    RispondiElimina
  19. Quando la violenza verbale si coniuga con l'ignoranza e l'irresponsabilità l'effetto è cataclismico. gasparrI (zio docet) è un'arma di distruzione di massa.

    RispondiElimina
  20. Quoto Ross...e Zio Scriba, perchè la maiuscola finale? non riesco nemmeno a scriverlo in minuscolo, lo definisco "coso mononeurico".

    E' solo un coso inutile e a quanto pare domani i ragazzi non sfileranno davanti ai palazzi del potere, ma per le vie di Roma

    http://albertocane.blogspot.com/2010/12/lasceremo-i-palazzi-del-potere-nella.html

    Buona serata a tutti

    RispondiElimina
  21. Ross e Petrolio hanno sintetizzato il vero pensiero che anima una persona per bene e "reattiva".

    Mi complimento e, se posso, mi aggiungo al loro ragionare.

    Ciao
    Zac

    RispondiElimina
  22. @ross. grazie per le tue parole

    @petrolio. puo stare certa che non ci arrenderemo alla prevaricazione

    @nico. grazie nico!

    @laVolpe. vero e bisognerebbe partire dalla persone adeguate

    @silasFlannery. il disegno è proprio quello!

    @robydick. speriamo roby

    @gattonero. grande gatto e grande Zio!

    @cristiana. sarebbero nel loro!

    @web runner. e pensare che gente come lui ci governa

    @tina. e si la maiuscola va tolta... per il resto oggi gli studenti dimostreranno ancora una volta cosa vuol dire democrazia

    @zacForever. hai decisamente ragione!

    RispondiElimina
  23. Qualcosa si sta muovendo (e non intendo il famoso blogger), finalmente.
    La cosa più drammatica è vedere gli studenti in piazza e sapere che, causa lavoro, non puoi più essere tra loro.

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;