venerdì 21 giugno 2013

O Rei confesso

E così anche il Brasile scende in piazza. Dopo i giovani turchi, non quelli del pd, anche in sud america ha iniziato a soffiare il vento della protesta. 
Qui invece calma piatta, tutto tace, tutto scorre. 
D'altra parte non abbiamo grossi motivi per essere arrabbiati... 1 giovane su 3 senza lavoro, una numero infinito di precari, stipendi fermi ad anni fa, contratti disdettati, prezzi alle stelle, biglietti dei treni per Rockfeller, spazzatura che riempe le nostre strade, grossi imprenditori che decidono quale legge rispettare e quale no, tribunali che assolvono politici corrotti e condannano chi non si può permettere un buon avvocato, stragi impunite, mafiosi al potere, 20 anni di Berlusconi, leggi truffa, legittimi impedimenti solo per pochi, occupazione abusiva del servizio pubblico televisivo, giornalisti al soldo dei potenti, episodi di razzismo sempre più frequenti, femminicidi giornalieri,  impunità assicurata. E altro...
Ma tutto sommato non è niente.
Perché oggi finalmente inizia l'estate e quindi pronti ad ascoltare il prossimo servizio al Tg sul tipo di gelato preferito, sull'afa che non ci fa dormire, sul viaggio organizzato, sulle code ai caselli in partenza col sorriso, sulle code ai caselli all'arrivo col grugno, sulle partenze intelligenti, su quelli che l'estate se la fanno in città.
Ascoltando parole come queste, pendendo dalle labbra di chi le dice...


''La Coppa del Mondo è sempre più vicina e la Confederations Cup serve come test per la squadra e per il Paese. Dimentichiamoci tutta la confusione che sta succedendo e pensiamo alla nazionale brasiliana, che rappresenta il nostro Paese e il nostro sangue. Appoggiamo la Seleçao fino alla fine, anche quando sbaglia. Chi vi sta parlando non è Pelé - ma l'Edson dei tempi della Cbd  e tifoso del Brasile"


...ecco forse a Pelè conviene cambiare paese, qui sarebbe ascoltato, anzi avrebbe un posto assicurato in parlamento. Anche perché ha appena dichiarato che ha cambiato idea sulle proteste. Curriculum perfetto.

12 commenti:

  1. Definire "confusione" quel che sta succedendo in Brasile è la prova provata di come siamo considerati noi cittadini: bambini, che devono fare i bravi.
    Il guaio è che la maggior parte degli Italiani ubbidisce proprio come i bravi bambini.

    RispondiElimina
  2. In Brasile in milioni scendono per protestare, mentre in Italia si fa la fila per l'ultimo modello di telefonino.

    RispondiElimina
  3. E la cosa che mi fa imbestialire di più, quando si parla di situazioni come questa o come quella turca, è che mi si dica "non puoi fare confronti", come se loro fossero quelli "messi male", come se noi non avessimo motivi per arrabbiarci e rivoltarci. A me questa apatia spaventa sempre di più.

    RispondiElimina
  4. Scusami Erne' ma con tutto quel bellissimo elenco di cose che non vanno in Italia, mi sapresti spiegare perché qui non si muove foglia?
    Bei tempi il ''68, il '76, il '77 e via dicendo.

    RispondiElimina
  5. Dice il saggio:
    Quando soffia il vento, il giunco si piega, quando il vento smette, il giunco si risolleva".
    Noi non abbiamo il vento e neanche il giunco, solo Enrico Letta.

    RispondiElimina
  6. da noi ci si è messo anche il terremoto a distrarre dai pensieri soliti di crisi, disoccupazione, caro vita etc.

    RispondiElimina
  7. Ne parlavo oggi : in Italia piove merda, e nessuno fa un plissè. In Brasile,invece,fanno la cazzata di alzare i prezzi pro Mundial, e la gente si riversa in piazza incazzata. E potrei pendere a esempio anche la Turchia.Il nostro è davvero un paese di morti morenti...

    RispondiElimina
  8. il nostro è un paese senza speranza e senza futuro...

    RispondiElimina
  9. Vibranti proteste della ministra degli esteri per la feroce e antidemocratica repressione, della polizia turca ai danni dei manifestanti...
    Stessa vibrante protesta anche per la polizia brasiliana

    RispondiElimina
  10. il Brasile purtroppo è una nazione di grande dimensione dove le disuguaglianze sono notevoli ci sono famigle che vivono con 25000 euro al mese e altre che campano con 300.

    RispondiElimina
  11. Erné, quel che penso io è che noi italiani non siamo fatti per scendere in piazza.
    E se lo facciamo, finirebbe sempre a taralucci e vino... come forse è anche giusto che sia.
    Perché in fondo (per fortuna e per sfortuna) siamo ancora ITALIANI :)

    Buona estate.

    Moz-

    RispondiElimina
  12. E pensare che Pelé era anche un calciatore corretto in campo...

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;