"Ma che paese straordinarioooo il paese dell'incontrario dove si non si sa? Io lo so ma non lo dico". Avrò ascoltato da piccolo questa canzone un migliaio di volte, senza sapere che in fondo era una canzone di protesta, una sorta di manifesto dello stato della nostra nazione.
Ora magari dirò una castroneria e sono pronto a rimangiarmi tutto. Sono stato ultimamente in Toscana, precisamente in Garfagnana e nel Chianti, per scopi chiaramente culturali... HIC... scusate. Parlando con i viticoltori ho scoperto il fascino di tutto il lavoro che sta dietro a quel meraviglioso liquido rosso, o bianco per chi lo preferisce, anche se non sono un intenditore, ma inizio ad avere le mie preferenze.
In mezzo ad un quadro abbiamo parlato di Sangiovese, di percentuali di Cabernet e di cinghiali che entrano nella vigna e si mangiano l'uva.
Ho anche scoperto che anni fa i soliti personaggi compravano vino a basso prezzo in Sicilia per poi spacciarlo per Chianti, scoperti pare perché avevano meno viti del vino prodotto.
E poi la vendemmia! Mai fatta ma conosciuta nei racconti degli altri, il lavorare insieme, cantare, divertirsi, faticando su e giù per la collina con sulla schiena i cesti di vimini, per arrivare poi alla sera seduti tutti alla stessa tavolata naturalmente con un buon vino.
Pare che tutto ciò potrebbe rimanere solo nei nostri ricordi perché in questi giorni l'Inps gira per le verdi colline controllando il personale impiegato nella vendemmia. Per la legge le aziende agricole non posso farsi aiutare da parenti oltre il terzo grado, se non con regolare contratto di lavoro.
Verrebbe da dire salute... ma a molti potrebbe andare tutto di traverso.
Io invece spero proprio di andare a vendemmiare, presto. E' un'esperienza che mi manca! :)
RispondiEliminaMoz-
ma per i lavori stagionali come la vendemmia non c'erano quei comodi buoni di pagamento in cui erano già inclusi anche gli oneri previdenziali? sono spariti pure quelli? li trovavo una cosa così saggia una volta tanto
RispondiEliminaTu immagina che per l'anno della maturità "mi regalai" una vendemmia in Provenza. Per quanto riguarda quelli che vendono più vino della produzione delle viti che posseggono la lista è infinita.
RispondiEliminaMi hai fatto ritornare in mente i miei nonni paterni e tutta la famiglia raccolta per fare il vino.
RispondiEliminaDa noi c'è sempre stata l'abitudine di aiutarsi tra conoscenti, il compenso era una bella tavola apparecchiata le normative sono andate a incidere anche su questa usanza solidale.
RispondiEliminaDimenticavo Ernest, però se vuoi venire a darci una mano, tra un po'raccogliamo le olive!
RispondiElimina@Sara. eh magari chissà! se riesco incastrare il tutto tra calcio e teatro :-)
RispondiElimina@Cavaliere del web. immagino...
@AlbertoCane. la vite ha un fascino particolare e prima o poi credo mi farò un regalo simile
@amanda. sa come è dalle nostre parti... le cose valide si tolgono subito
@MikiMoz. anche a me.
L'unica volta che ho (ehm..!) partecipato ad una vendemmia, avevo otto anni.
RispondiEliminaUva raccolta poca, in compenso ho guardato (con profitto) sotto le gonne delle ragazze impegnate a tagliare i grappoli.
Tutto sommato, mi sono divertito molto!
Io l'ho fatto da bambina. E' uno dei ricordi più cari che ho.
RispondiEliminaNel Chianti anche io quest'estate. Diciamo per motivi simili ai tuoi...
pare che l'aiutare i vicini avendemmiare sia diventato lavoro in nero e l'INPS "controlla" che ad aiutare siano i "vicini" o i "parenti" e non i soliti extracomunitari... dalle parti di Mori hanno fatto decine e decine di denunce...
RispondiEliminaAnche dalle mie parti è sempre stato un lavoro con tanto "nero", ultimamente hanno inventato i voucher, che però sembra tanto un trucco all'italiana...
RispondiElimina...se l'INPS pensasse a verificare dove c'è veramente da verificare...sarebbe cosa buona e giusta!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaEconomia sommersa, vergonga d'Italia.
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