Le Cinque Terre e Genova piangono ancora i loro morti, ma l'orrore non si ferma. Il fango continua a prendere vite, questa volta tre, a inghiottire paesi, seppellire case con tutti ricordi e gli averi che una famiglia può mettere da parte in una vita.
Le immagini che ancora una volta ci arrivano dal Sud sono spaventose, sono incommentabili e colpiscono al cuore le persone che da poco sono uscite da quell'incubo. Rivedere le onde del fango correre travolgendo ogni cosa, ogni ostacolo ci hanno riportato al 25 ottobre quando le Cinque Terre, lo spezzino e la lunigiana sono state teatro di una catastrofe. Ci hanno riportato a via Fereggiano, al quartiere di Marassi sommerso, alle 6 morti incommentabili e anche alla forza dei ragazzi che hanno dato aria a questa città rimasta in apnea per quei giorni.
Ora però è arrivato il momento di dire davvero basta.
Non servono più solo proclami, interviste con prese di posizione, ministri che vanno sui luoghi della tragedia per poi dimenticarli qualche mese. Ora servono dimissioni delle alte sfere della protezione civile e politiche ambientali. Servono decisioni che vadano a toccare gli interessi dei costruttori per difendere il diritto alla vita della persona.
Mi auguro, ma ho paura di sapere già la risposta, che questo governo oltre alle emergenze finanziarie prenda in considerazione quelle geologiche e ambientali di questo paese per troppo tempo rimasto in mano allo show business che l'ex premier assieme al compagno di massaggi Bertolaso hanno messo su per anni solo per creare fumo.
Spero che si scelga la strada dell'aiuto all'economia delle popolazioni colpite dai disastri altrimenti si andrà a sommare disoccupazione a disoccupazione. Il caso di Sestri è emblematico, colpita dall'alluvione l'anno scorso... aiuti arrivati? La metà di quelli richiesti e in più Fincantieri, oggi in piazza, che sta andando verso la chiusura.
La rinascita di un paese passa anche attraverso questo non solo misurando ogni secondo lo spread, altrimenti si perde di vista la vita reale delle persone.
la risposta, dici bene, già la sai...
RispondiEliminaOccorre anche che la gente venga aiutata, (anche con energia!!) a sensibilizzarsi su queste problematiche.
RispondiEliminaalla fine il nocciolo della questione è sempre lo stesso, che i problemi reali delle persone sono l'ultima delle preoccupazioni di chi governa.
RispondiEliminaE' ora di passare ai fatti. Siamo stanchi di parole e di promesse al vento.
RispondiEliminaCiao Ernest,
Lara
Temo anch'io di conoscere già la risposta!
RispondiEliminaLa rinascita non può non partire se non dalla cura e dalla tutela di quanto di buono c'è ancora. E nonostante quello che ci vogliono far credere parlando di "natura killer" lei è buona e va salvaguardata, curata e tutelata e non lasciata in mano a sciacalli senza scrupoli perchè.. questi sono i risultati. Un emergenza ormai continuativa!
RispondiEliminaTemo però non siano queste le figure adatte a cambiare lo status delle cose purtroppo...
Un abbraccio amico mio
Serve che chi ha delle responsabilità paghi, e in modo esemplare, altrimenti non se ne esce: si continuerà a penalizzare le vittime, danno, beffa e nuovo danno.
RispondiEliminaE' come se il chirurgo intervenisse danneggiando i tessuti sani, e lasciando il tumore così com'è.
ciò che diventa quotidianità non è più emergenza e da qui e dall'abuso del territorio si deve ripartire
RispondiEliminaSacrosanto, tutto quello che dici...Sembra che tutti siano ciechi e sordi..Sembra che l'unica emergenza sia :inchiappettimo il popolo italiano..
RispondiEliminanon tutto, solo quelli che stanno già male!
Sottoscrivo il post e il titolo domanda, che è già una risposta. No alla politica fatta a colpi di spread, ma alternativa con una forte prevenzione e no a mega-opere.
RispondiEliminaVicini a Sestri!
RispondiEliminaMa è vero dobbiamo cambiare modo di pensare! facciamo i conti in tasca al vicino di casa se cambia l'auto e accettiamo lo sperpero di Maserati comperate "al ribasso"!
Quoto web runner.
RispondiEliminaPrima di parlare di rinascita del paese, bisogna salvarlo dalla bancarotta.
RispondiEliminaE questo ti assicuro, è quasi impossibile.
Purtroppo, contrariamente alle nostre speranze, vedo ingigantirsi sempre di più l'importanza dello spread e diventare sempre più piccola l'immagine dell'uomo. Tra trent'anni ci ritroveremo qui, se siamo fortunati, a dire che certe iniziative di oggi hanno dato avvio ad un progressivo peggioramento della qualità della vita, esattamente come trent'anni fa è cominciato lo smantellamento dello stato sociale, e ancora ne piangiamo.
RispondiElimina"Restiamo umani"
RispondiEliminaLe spread lascia col fiato sospeso, i disastri ambientali sono presto dimenticati e si continua a perseverare negli errori.
RispondiEliminaCiao
Cristiana
Monti più Spread più manganellate ma pultroppo per risanare questa crisi ci vuole lui. PultroppO.
RispondiEliminaè arrivato il momento di dire basta? è una parola, dire basta non è sufficiente! Noi siamo considerati delle cose da usare finchè fa comodo e da gettare quando diventiamo scomodi... ci saranno sempre casi di alluvioni disastrose in questo paese cementificato!
RispondiEliminaDeve cambiare la visione che si ha del territorio, del nostro territorio. Ma cosa farà cambiare questa visione quando, allo stato delle cose, gli interessi degli speculatori prevalgono sempre sugli interessi della comunità?
RispondiEliminaLa finanza e il nuovo Olimpo, lì fanno una vita parallela senza preoccuparsi di quella reale..
RispondiElimina