"Le nazioni civilizzate compiono uno sforzo ingenuo per la conservazione di esseri inutili e nocivi. Gli anormali impediscono lo sviluppo dei normali.. Non si deve esitare a organizzare la società umana sulla base dell'individuo sano: i sistemi filosofici e i pregiudizi sentimanentali devono scomparire di fronte a questa necessità. Dopo tutto, è lo è lo sviluppo della personalità umana a essere l'obiettivo supremo della civiltà"
...parola del premio Nobel Alexiz Carrel, siamo all'inizio del 900.
Questo pensiero, assieme ad altri, crearono le basi per ciò che il nazismo avrebbe poi messo in atto qualche anno dopo, segregazione, isolamento, sradicamento, sterminio...
Questo pensiero, assieme ad altri, crearono le basi per ciò che il nazismo avrebbe poi messo in atto qualche anno dopo, segregazione, isolamento, sradicamento, sterminio...
Ma non solo il nazismo tedesco, no...
Questa è una storia triste, una storia agghiacciante, una storia che per anni è rimasta segreta, della quale sono venuto a conoscenza tramite lo spettacolo "Non chiamarmi zingaro" di Pino Petruzzelli, che vi consiglio di vedere, autore del libro edito da Chiarelettere col medesimo titolo, che vi consiglio di leggere.
Pensate alla "civile" Svizzera.
Pensate ad un'istituzione, sovvenzionata da soldi pubblici.
Siamo nel 1912, nasce la fondazione Pro Juventute per contrastare la mortalità infantile, in terra elvetica, 14 anni dopo riceve il compito di occuparsi del vagabondaggio dando il via al progetto "Bambini di Strada".
Le attenzioni del fondatore Alfred Siegfred, che era stato licenziato dall’Unteres Gymnasium di Basilea dopo che il tribunale penale cantonale lo aveva condannato per «atti osceni, si rivolgono subito verso gli zingari gli jenisch (zingari svizzeri) che lui stesso definisce "inferiori, deficienti e mentalmente ritardati".
Ritardati e pericolosi perché "diversi" dalla normalità svizzera che deve "sradicare il male del nomadismo".
Il programma parte e i bambini jenisch vengono portati di via dalle loro madri, dalle loro famiglie, dalle loro radici.
Il programma Bambini di strada rimane attivo fino al 1972. In 45 anni di attività vengono RUBATI 2000 bambini alle famiglie jenisch... rubati 2000 bambini! 2000 bambini dati in affidamento a famiglie NORMALI della civilissima Svizzera.
E attenzione la fondazione chiuse il programma Bambini di strada nel 1973 solamente perchè uno scrupoloso giornalista svizzero, Hans Caprez, raccolse delle testimonianze di alcuni jenisch vittime della pro juventute dando il via allo scandalo.
Solo 15 anni dopo arrivarono le scuse della fondazione... (se si può parlare mai di scuse in casi come questi). Potete trovare informazioni sulla pro juventute di oggi sul suo sito.
2000 bambini, 2000 famiglie, 2000 genitori, 2000 madri e donne....
Questo post è dedicato a tutti i DIVERSI, a tutti coloro che vengono guardati male perché non sono nella NORMALITA', a tutte quelle famiglie, alle MAMME , alle DONNE.
Questa è una storia triste, una storia agghiacciante, una storia che per anni è rimasta segreta, della quale sono venuto a conoscenza tramite lo spettacolo "Non chiamarmi zingaro" di Pino Petruzzelli, che vi consiglio di vedere, autore del libro edito da Chiarelettere col medesimo titolo, che vi consiglio di leggere.
Pensate alla "civile" Svizzera.
Pensate ad un'istituzione, sovvenzionata da soldi pubblici.
Siamo nel 1912, nasce la fondazione Pro Juventute per contrastare la mortalità infantile, in terra elvetica, 14 anni dopo riceve il compito di occuparsi del vagabondaggio dando il via al progetto "Bambini di Strada".
Le attenzioni del fondatore Alfred Siegfred, che era stato licenziato dall’Unteres Gymnasium di Basilea dopo che il tribunale penale cantonale lo aveva condannato per «atti osceni, si rivolgono subito verso gli zingari gli jenisch (zingari svizzeri) che lui stesso definisce "inferiori, deficienti e mentalmente ritardati".
Ritardati e pericolosi perché "diversi" dalla normalità svizzera che deve "sradicare il male del nomadismo".
Il programma parte e i bambini jenisch vengono portati di via dalle loro madri, dalle loro famiglie, dalle loro radici.
Il programma Bambini di strada rimane attivo fino al 1972. In 45 anni di attività vengono RUBATI 2000 bambini alle famiglie jenisch... rubati 2000 bambini! 2000 bambini dati in affidamento a famiglie NORMALI della civilissima Svizzera.
E attenzione la fondazione chiuse il programma Bambini di strada nel 1973 solamente perchè uno scrupoloso giornalista svizzero, Hans Caprez, raccolse delle testimonianze di alcuni jenisch vittime della pro juventute dando il via allo scandalo.
Solo 15 anni dopo arrivarono le scuse della fondazione... (se si può parlare mai di scuse in casi come questi). Potete trovare informazioni sulla pro juventute di oggi sul suo sito.
2000 bambini, 2000 famiglie, 2000 genitori, 2000 madri e donne....
Questo post è dedicato a tutti i DIVERSI, a tutti coloro che vengono guardati male perché non sono nella NORMALITA', a tutte quelle famiglie, alle MAMME , alle DONNE.
Bambini rubati (come la poetessa Mariella Mehr) - e portati per la maggior parte in istituti, anche manicomi - e madri sterilizzate per estirpare il "fenomeno"!
RispondiEliminaIn Italia, oggi, si internano in "case di accoglienza" i bambini Rom, con la scusa della tutela dei minori e dell'ordine pubblico: vengono "tolti" dal tribunale e le loro famiglie, a volte, non ne sanno più nulla...
Approfitto del tuo bel post per suggerire anche:
http://www.wuz.it/recensione-libro/2319/zingari-merda-antonio-moresco-effigie.html
Chissà quante volte invece nella nostra civilissima Italia, si sia agito per convincere delle povere ragazze madri, spossate dal parto, a cedere il loro bambino per garantirgli una famiglia "normale"...ogni tanto esce qualche appello in tv, qualche disperata che a distanza di anni no si da pace per quel figlio sottratto magari proprio da quegli operatori sanitari, religiosi o sociali che erano tenuti ad aiutarla...
RispondiEliminaCiao Ernest!
@angie. grazie per la segnalazione angie è davvero un argomento terrificante che come dici tu ci riguarda ancora da vicino.
RispondiElimina@sara. hai assolutamente ragione sara, molte volte abusiamo della patente di civiltà che ci assegnamo un saluto
RispondiEliminaNella civilissima Svezia hanno fatto anche di peggio..
RispondiElimina@magocamillo. non ne sono a conoscenza, se trovi dei link sull'argomento postali pure amico mago.
RispondiEliminain tema di civilissima svizzera, ricordiamo che fu l'ultimo paese in europa a dare il voto alle donne.
RispondiEliminabe', sì, escluso il vaticano.
Mi sa che purtroppo per chi non è nella "norma" è sempre peggio.
RispondiEliminaChe poi cos'è la normalità se non un concetto personalistico?!? Mah...
RispondiEliminaOnore e merito a chi fa così tanto per persone che io definisco genericamente "meno fortunate", mi piace di più. E grazie per la segnalazione dello spettacolo ;)
ed ha centrato in pieno!
RispondiEliminaBisognerebbe anche dare prima una definizione credibile ed esaustiva di Normalità,impresa dal mio punto di vista piuttosto ardua
RispondiEliminaUh mamma mia! E' terribile!
RispondiElimina... Ma scusa, non vorrei fare l'avvocato del diavolo, ma come vivevano questi bambini sottratti alle famiglie? Non per giustificare, eh, ma mi riferisco anche a quanto scritto da Angie qui sopra, oggi le madri non vengon più internate in manicomi e in casi palesi di abusi sui minori non è che veda la sottrazione del piccolo ed il suo avviamento all'affido come una lesione dei suoi diritti, anzi!
Credo che la regola debba sempre essere quella di agire nell'interesse del minore. Se la madre naturale lo "usa" per far più pietà quando chiede l'elemosina, direi che l'allontanamento del piccolo diventa persino auspicabile!
Poi, non c'entra nulla con tutto ciò, ma mi farebbe piacere un tuo commento circa L'Isola dei Cassintegrati.
E non scordiamo che sono stati i primi ad entrare nei forni crematori nazisti senza che alcuno alzasse la voce, anzi, dal giorno della memoria è stata tolta la loro etnia.
RispondiEliminaMa si sa, i "civili" stendono sempre un velo per non "brutalizzare" il quieto vivere.
Tina
@viviana. si davvero terribile. Qui sono bene accetti gli avvocati del diavolo figurati. Durante lo spettacolo a molti credo sia venuto in mente il pensiero "ma quante volte vediamo una madre con in braccio il figlioletto chiedere l'elemosina"... credo che si debbano fare alcune considerazioni a partire dal fatto che ogni caso è da valutare nello specifico, come ad esempio quello che hai segnalato tu che riguarda anche maltrattamenti che sono tali a prescindere dalla razza. Per quanto riguarda il caso delle projuventute si parla di casi dei bambini jenisch tolti a prescindere dal fatto che i genitori facessero o meno l'elemosina in quei casi bastava essere jenisch (nel libro di petruzzelli si parla anche di un caso di una ragazza zingara che conduceva una vita "rsidenziale" alla quale è stato strappato comuneu il proprio bimbo), quindi direi che parlando del caso svizzero si trattase di razzismo/nazismo vero e proprio.
RispondiEliminaun saluto
@tina. vero Tina non dobbiamo dimenticarlo anzi dobbiamo sempre sempre ricordare!
RispondiElimina@euterpe. vero, ognuno definisce la propria normalità, che non deve essere dettata da altri.
RispondiElimina@ed* e Tonks. avete assolutamente il titolo di civilissima non va accostato alla svizzera anche per altri motivi... voto alle donne, tesoro dei nazisti, paradisi fiscali...
RispondiElimina@chit. vero assolutamente personalistico, quando non interviene l'arroganza del potere
RispondiElimina@alberto. il peggio che avanza
RispondiEliminaNon conoscevo questa storia, è davvero inquietante. E non è la sola. Come possono definirsi paesi civili posti in cui possono accadere queste cose me lo sto ancora chiedendo...
RispondiElimina@giudaballerino. hai ragione, sono questi stessi paese che si consegnano la carta di civilità!!
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