mercoledì 24 marzo 2010

Il servizio pubblico è un sogno o la Rai lo aiuta a vivere meglio?



Cari teleabbonati va ora in onda l'occupazione privato del servizio pubblico.
Già perchè in tempo di par condicio in un democrazia come la nostra si decide di chiudere i programmi che parlano di politica in tv, lasciando all'oscuro di tutto i cittadini. Però si manda in onda il comizio elettorale di Bagnasco con tanto di indicazione di voto e si manda in onda l'ennesimo monologo dittatoriale dell'imperatore di Arcore che ancora una volta rifiuta un dibattito...
Questo è quello che non vedremo mai in Rai...

Berlusconi: "Trovo offensivo parlare di futuro con un leader che è in piena forma e con un indice di apprezzamento al 62 per cento. Ma si rendono conto o no, questi signori, di che cosa vuol dire l'approvazione dal 62 per cento degli italiani?"

Opposizione: "Trovo davvero offensivo per ogni nazione che si voglia definire democratica vivere una situazione come questa con un premier che si rifiuta ormai da anni di fare un dibattito televisivo con l'opposizione, che rifiuta di essere giudicato dalla giustizia e che continua a occupare fregandosene della legge la televisione pubblica"

B: "Ho detto che sarebbe meglio farle con l'opposizione, ma se vorrà cambiare e dialogare seriamente. Cosa che finora non è accaduta"

O: "Il problema in questo paese non sono le riforme tanto sbandierate tutte le volte che si vogliono fare inciuci, il problema è il blocco totale del cammino di uno stato che per 16 anni è stato costretto ad occupasi delle faccende personale di un premier che nella sua agenda non ha spazio per i problemi degli italiani ma per i suoi si"

B: "quando l'opposizione diventererà credibile e capiremo con chi parlare se con i riformisti o con gli agitatori di piazza"

O: "In una democrazia che si rispetti esistono anche coloro che protestano, fatto che lei logicamente non concepisce, in effetti cosa aspettarsi da una persona che paga la gente per andare in piazza, che allestische reality al posto di comizi"

B: "sempre stato disponibile al dialogo, ma in cambio ho avuto insulti, minacce, ostruzionismo in Parlamento e il ricorso al partito delle procure"

O: "Non si può e non si deve parlare con una persona che dice di non essere un monarca smentendosi poco dopo ergendosi al di sopra della legge, al di sopra di ogni cittadino. Uno che dice di non aver mai insultato dopo aver dato dei coglioni a tutti quelli che votana a sinistra che ancora oggi insulta la candidata del centro sinistra Bresso, e con lei tutte le donne, dicendole che "Si guarda allo specchio e si rovina la giornata...". Quello che lei chiama dialogo dovrebbe essere tradotto con inciucio per accomodare i suoi interessi e questo il paese non se lo può permettere più, ogni giorno troppe vite delle persone normali devono affrontare problemi che lei non sa neanche come si chiamano, mutuo, rate varie, banche che ti ridono in faccia guardando il tuo conto corrente, datori di lavoro che prendono il tuo curriculum e lo mettono sotto la gamba del tavolo... il paese non può più stare a guardare gli altri andare avanti, guardare gli Stati Uniti che compiono un passo storico con la riforma della Sanità mentre noi siamo qui a parlare con un pazzo che di ce di voler sconfiggere il cancro con i decreti. La follia deve lasciare questo paese per iniziare a camminare, e alla mattina si guardi allo specchio e si chieda se quello che vede è un uomo..."

...ma questa è tutta un'altra storia.
E rimandendo sempre in tema di servizio pubblico per i cittadini e non di servizio privato alla mercè di un personaggio pubblico. Dopo il monologo di Bagnasco per bilanciare le parti un'intervista che mammasantissima Rai non manderà mai...

(alcuni pezzi dal Fatto di ieri intervista a Don Gallo)

A proposito di don Bosco, tempo fa, ne parlò con Berlusconi.

Mi fermò eccitato dopo una trasmissione con Santoro su Mediaset.
“Don Gallo, sono stato allievo di don Bosco anche io’. Risposi Mi raccomando non lo evochi, rischia di rigirarsi nella tomba. Credo che nel tempo gli sia accaduto davvero.
Se si guarda intorno, cosa vede? Città che non saranno mai a misura d’uomo, differenze, odio, paura. Io sono nato sul mare, noi genovesi siamo sempre stati curiosi di accogliere gli stranieri. Quando dico messa, ammonisco i fedeli. In che modo.
Li guardo negli occhi: ‘Se non siete pronti a recitare il Padre Nostro quando uscite, non lo fate. Il santo benedetto non fulmina nessuno. Loro mi interrogano con lo sguardo e io continuo: ‘Tutti quelli che incontrerete tra mezz’ora, i cinesi, gli africani, saranno vostri fratelli. Se non siete disposti all’a bbraccio, non proferite verbo. In fondo il mio precetto è sempre lo stesso... Sono venuto per servire e non per essere servito. È un biglietto da visita che non ho mai sostituito. Puttane, spacciatori, criminali comuni...Non saprei tracciare un diagramma ordinato. Non credo nelle regole che strozzano l’istinto, nella coercizione, nella repressione. Quando ogni cosa diventa illegittima, la vera rivoluzione è l’illegalità.

Cosa la immalinconisce di più?

L’ipocrisia, il fariseismo, l’indifferenza, il fascismo che leggo tra le linee, nei piccoli gesti quotidiani, nel disprezzo gratuito. Io sono un miracolato. Resistenza, democrazia,
Concilio Vaticano secondo. Ho rischiato di diventar matto a forza di tragedie. Ma al tempo stesso non voglio correre il rischio di negare a chiunque mi si pari davanti, due diritti fondamentali: alla non sofferenza e al piacere.

La Chiesa e l’incubo della pedofilìa.

Dio manda i segnali. Quello della pedofilìa nella chiesa, come avrebbe detto Papa Giovanni, è un segno dei tempi. Il mio pensiero va alle vittime, per le quali mi auguro ci sia almeno il risarcimento economico.
Però, la vicenda è più complicata... Qui crolla il Tempio... ho ascoltato lo sdegno del Papa, ma io sto ai fatti e lui, senza voler gettare fango sul mio Pontefice successore di Pietro, a Monaco di Baviera era addirittura Arcivescovo. Ora Ratzinger grida, ma cosa gridi?... Nessun prelato da le dimissioni, fossimo stati all’epoca dei roghi, questi empi sarebbero stati bruciati. Io sono prete da oltre 50 anni e sento su di me la responsabilità di quella sciocca, ipocrita, demenziale educazione alla sessualità.
Siamo tutti responsabili nella chiesa. Comunità parrocchiali e comunità religiose, seminari, tutti...Tutte queste crociate moralistiche per la fecondazione assistita, quest’aborto ancora incasellato come se chi scegliesse quest’opzione fosse un omicida, un assassino senza
patria, un reietto. E poi il resto...I casi Welby ed Englaro. Puro oscurantismo. Tornando al discorso di prima, la Chiesa offre l’impressione di essere contro la sessualità che al contrario, è un grande dono
di Dio. Bisogna assumersi le proprie responsabilità.

Come è possibile che non la caccino?

Perché sono a casa mia e ho il diritto di dire quello che penso. I miei capi, che non dovrebbero conoscere solo il comando, ma la consapevolezza di essere padri (conosco anche il diritto canonico). Comunque, io sono stato il primo a suggerirgli il mio allontanamento...Mandatemi via. Glielo ricordo sempre. In ogni famiglia esistono i figli degeneri, diseredati, io sono pronto a obbedire. Non devono far altro che decidere pubblicamente,
annunciandolo sul giornale: ‘Don Gallo stia zitto’ e io per un anno lo farei. Zitto... La prima lettera di Pietro dice che è meglio obbedire a Dio che agli uomini, a me, le garantisco, non mi mandano via.

Perc hé?

Semplice. Non sono nessuno, non ho cariche, non conto nulla...Pur di non concedere lusso e diritto di riflettere su ciò che si ignora o peggio indagare, preferiscono non punirmi.

Ora si può rispondere alla domanda.
Il servizio pubblico è davvero un sogno...

18 commenti:

  1. off topic: scusami ma come diavolo la fermo 'sta musichetta fastidiosissima di sottofondo che parte da sola quando apro il tuo blog?

    RispondiElimina
  2. bellissima l'intervista a don gallo: se tutti i preti fossero come lui ci sarebbero molti meno problemi.

    RispondiElimina
  3. @allelimo. credo che sia la musica che parte con quel filmato di repubblica sull'immigrazione... però pensavo partisse solo con quel post! Invece parte anche con altri?

    RispondiElimina
  4. Direi che ora non si dovrebbe più sentire, ho messo il collegamente al video sull'immagine così non parte in automatico la musica...
    saluti

    RispondiElimina
  5. @ed*. davvero è uno degli orgogli della mia citt! e di tutti naturalmente

    RispondiElimina
  6. Almeno sette italiani su dieci sono fascisti marci nell'animo, e per di più ignoranti. Niente di più facile che fargli confondere la Democrazia col populismo plebiscitario (oltretutto a suon di sondaggi truccati). Se non fossi pigro a spostarmi, e a imparare le lingue, da questo posto di merda sarei fuggito da almeno vent'anni!

    RispondiElimina
  7. Il servizio pubblico è sempre stato tutto tranne che pubblico, solo che adesso non hanno èiù il pudore (la furbizia?) di nascondere ciò a chi paga il canone, che poi saremmo noi.

    RispondiElimina
  8. Bellissima intervista. Leggetevi il suo ultimo libro, ne vale la pena.

    RispondiElimina
  9. ed*, se tutti i preti fossero come Don Gallo non sarebbero preti.

    RispondiElimina
  10. @sciuscia. eh già!
    @alessandro cavalotti. davvero un intervista che apre la mente verso parecchie cose
    @dalle8alle5. vero ora ci si nasconde se si fa il proprio dovere li dentro
    @zioScriba. viene da pensarlo davvero zio ma invece bisogna stare qui e riprenderci la normalità!

    RispondiElimina
  11. La rai fa pena. Credo che nemmeno ai tempi d'oro di Craxi sia stata così lottizzata e lettizzata.

    RispondiElimina
  12. Off topic
    Scusa, ma non potevo non dirtela: il nostro Signor B ed il suo PDL sono riusciti a farsi far causa niente meno che dalla Regione Umbria!
    Qui trovi l'articolo, i reati contestati sono falso e danno all'immagine.
    Davvero, non ho parole!

    RispondiElimina
  13. Don Gallo è un mito.
    Parola di ateo

    RispondiElimina
  14. Non scordate cosa ha scritto, che lui adotta "il vangelo secondo De Andrè" ;-))
    Lui stempera il veleno che i "corvi" stanno spargendo a piene mani.
    Sul servizio pubblico...c'è ancora qualcosa che si può definire servizio pubblico?
    Forse una, la rapina del canone e basta.
    Buona serata Ernest.
    Tina

    RispondiElimina
  15. Comincio a pensare che una volta toccato il fondo si possa sempre cominciare a scavare. Concordo con Sciuscia sui preti, pienamente.

    RispondiElimina
  16. anche il mio vangelo è quello di De Andrè; Don Gallo al posto di Nazingher ;o)

    RispondiElimina
  17. concordo con Dalle8alle5
    appoggio il suo commento
    ^___________^

    buon proseguimento

    RispondiElimina
  18. @viviana. grazie per la segnalazione davvero incredibile!
    @tina e Harmonica e Matteo. ed è il nostro vangelo!
    @pupottina. vero!
    @tonks. si scava si scava sicuro
    @sara. pena e tristezza direi!

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;