lunedì 26 aprile 2010

Il corridoio del tormento

25 aprile 2010

Mi sembra di sentirlo.

Freddo.
Umido.
Urla e terrore che striscia.
Quel terrore che entra da sotto le porte, si avvicina e si impadronisce dei corpi schiacciati.
Ancora urla.
Parole straniere che anche se incomprensibili si capiscono piene di violenza.
Torture... torture... torture...

Momenti che non si riescono nemmeno ad immaginare.

"Quando mi accorsi che la macchina stava percorrendo la strada che porta alla Casa dello Studente capii che per me era finita"

Genova. Corso Gastaldi, uno stradone come tanti altri.
Palazzi, fermate degli autobus, caos cittadino. E una costruzione dall'aspetto già di per se' inquietante.


Un edificio costruito dal fascismo nel 1934, dove "il buon fascista doveva formare mente e moschetto". Dove la Gestapo mise poi il suo quartier generale, con a capo il nazista Friedrich Engel, per interrogare e torturare i partigiani.

"Vedi qui i tedeschi strappano le unghie ai partigiani".
Avrò avuto circa otto anni, passavo li davanti con mia madre per andare a giocare a calcio e lei me lo ripeteva ogni volta, e per questo la ringrazio ancora.

Buio.


Freddo.
Mi sembra di vederli trascinati dai loro aguzzini.
Sbattuti contro le pareti.


Le loro parole lasciate...
"mamma non piangere perchè da oggi tu sarai madre di tutte le figlie del popolo..."
Brividi. Per quelle vite, per quelle torture subite...

"Cominciarono ventidue giorni di torture, in Questura, sotto gli artigli della terribile squadra politica di Giusto Veneziani. Franco temeva di non reggere, i continui soffocamenti con l' acqua, i suoi nemmeno vent' anni potevano lasciar andare qualche nome: così tentò di lanciarsi da una finestra. Infranse il vetro, il suo corpo, ma venne afferrato per un piede e salvato. E spedito alla Casa dello Studente: «perché pensavano che là dove non erano riusciti gli italiani, sarebbero stati efficaci i tedeschi», sussurra Arrigo. Altre torture, ma qui c' era Engel. «I tedeschi erano raffinati - analizza - facevano ascoltare con cura le urla dei torturati nelle celle vicine. Avevano un metodo scientifico e psicologico, per distruggere ogni resistenza"

Donne e uomini trascinati nel Corridoio del Tormento...


...messi nelle celle da un metro per due in dieci dodici persone ad attendere il loro turno, messi li proprio per far ascoltare le torture fatte ai loro compagni, le loro urla. Lamenti che provenivano dalla gabbie della tortura...


Buio... della civiltà.

Nel 2008 Genova ha ridato luce a queste segrete, che in passato molti volevano tenere nascoste. Come le colpe di chi è stato anche corresponsabili di quei delitti, lo stesso direttore della casa delle studente in carica dal '34 rimase anche dopo la liberazione, le celle furono murate per non farle vedere, anche se in città si sapeva, la gente lo diceva, le persone anziane raccontavano "sentivamo le urla da fuori" lo denunciava. Si voleva anche cambiare nome alla casa, chiamarla casa del Goliardo per metterci una pietra sopra. Dall'Università dicevano "noi dobbiamo pensare al futuro, lasciar perdere il passato".
Ma gli studenti non la pensavano in questa maniera, fu così che negli anni della rivolta e delle occupazioni la casa fu presa...


...e grazie al volume altissimo della musica gli studenti armati di picconi riportarono alla luce della verità la vergogna del Corridoio del Tormento, ottenendo anche le dimissioni del direttore.

MAI PIU'

28 commenti:

  1. Bellissimo post, Ernest. Da pelle d'oca.

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  2. Leggendoti, mi è venuto in mente lo scarno racconto che fa mio padre di quando venne arrestato dai tedeschi, processato all'istante e messo in cella, in attesa di venir fucilato l'indomani. Riuscì a fuggire appena in tempo, oggi ha 86 anni e preferisce non parlare di quei momenti, io credo perché non li potrà mai dimenticare.

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  3. @dalle8alle5. ho paura che sia così e leggendo le tue parole mi sono tornati i brividi. Non dimenticheremo mai

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  4. @dalle8alle5. un abbraccio forte a tuo padre!

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  5. Scossi da brividi e raccapriccio, non si può che ripetere quel tuo (sacrosanto e disperato, ma temo poco fondato): MAI PIU'!!

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  6. Sono queste le cose da tramandare, sono queste le cose da mostrare a chi, oggi, dice che in fondo il fascismo non era così male... Bravo Ernest.

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  7. Chiunque sia dotato di cuore e di memoria storica NON PUO' dimenticare e post come questo sono un'ottimo motico (se servisse) per non farlo!?!

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  8. Un post straordinario Ernest veramente. Genova partigiana... oggi forse anche questa realtà é in via di estinzione e pochi si ricordano di certe emozioni del passato. E pensare che Genova é una città di anziani.

    Va beh, perdona questa amara digressione:ribadisco che il tuo post mi ha davvero emozionato.

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  9. ecco un altro bell'esempio di quel che i fasci e i nazi facevano a Firenze;
    http://resistenzatoscana.it/storie/villa_triste/

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  10. Quoto Mr Nick, racconto da pelle d'oca. E noi non abbiamo nessuna intenzione di dimenticare. Mai.

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  11. Non conoscevo questa parte di Genova. Dura. Difficilissima da ammettere anche a noi stessi. E pensare a quanti che si sono macchiati di quei crimini poi con l'avvento della Repubblica avranno avuto vita rispettabile..
    Grazie Ernest.

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  12. @viviana. grazie!
    @sara. sono cose che vogliono tenere nascoste e noi questo lo dobbiamo impedire
    @giudaballerino. dimenticare mai!
    @harmonica. grazie per la segnalazione, sono vergogne che bisogna sempre raccontare

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  13. @rockpoeta. hai perfettamente ragione tanto che i ragazzi che si occupano delle visite guidate erano sbalorditi dalla tante visite perchè sono abituati all'indifferenza. La cosa importante è che saranno organizzate visite per le scuole!
    un saluto

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  14. @magoOz. grazie mille
    @chit. la memoria storica pone le basi per un paese civile! Grazie anche a te
    @alecava. tramandiamole sempre
    @zioScriba. è un mai più a caratteri cubitali

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  15. memo per domani mattina ;-)

    il manifesto a 40 centesimi con uno specialie sulla libertà di stampa..

    http://www.ilmanifesto.it

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  16. Passiamo oltre, è ora di scrivere una nuova pagina, non si possono distinguere partigiani da repubblichini, Mussolini era un brava persona che ha fatto un errore, eccetera.

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  17. @sciuscia. eh già questo è il loro leitmotiv che ci propinano ogni volta e che vogliono mettere al posto della storia. L'errore è stato quello di nascere...
    un saluto

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  18. @iggy. hai fatto bene a ricordarlo bravo!

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  19. Buon 25 aprile, in ritardo...
    Scuscia ha ragione, la storiella è sempre quella, e a furia di ripeterla si prende per Verità. Grazie per le informazioni su Verità negate.

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  20. @triboluminescienza. Grazie e anche a te in ritardo buon 25!!! Sono tante le verità negate nel nostro paese. Un saluto

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  21. Caro Ernest,
    purtroppo questo mai più che sottoscrivo in pieno diventa sempre di più "non mi scassare MAI PIU' con tutte 'ste storie sulla liberazione".
    Infatti il Berlusca il 25 aprile non parla di festa della LIBERAZIONE ma festa della libertà.
    Ora la libertà è un concetto ed un diritto importantissimo ma il 25 aprile è proprio la festa della liberazione dal fascismo e nazismo e non la festa di una generica libertà; una festa fatto alla maniera pubblicitaria della festa degli innamorati.
    Ciao
    Silvana

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  22. @silvana. hai ragione, si sono appropriati di parole come libertà da mettere nei loro partiti e vogliono far passare il 25 aprile come festa della riconciliazione e della libertà, appunto, in generale. Sta a noi impedire tutto ciò, sta a noi fare qualcosa ogni giorno per cercare di aprire gli occhio a chi ci sta accanto. Dobbiamo provarci dobbiamo lottare.
    un saluto

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  23. Bellissimo post, da pelle d'oca come detto da altri lettori... non c'è un sito o un blog che raccoglie esperienze simili con tutti i contatti per organizzare eventuali gite scolastiche ecc.?

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  24. @massimo. Ciao e grazie mille. Vedo se riesco a trovare qualche riferimento, le visite sono gestite dagli stessi studenti
    un saluto

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  25. Questi sono i riferimenti per contattare la
    Casa dello studente di Corso Gastaldi 25, tel 0105312589 , molto probabilmente loro sapranno indicare i giorni di apertura

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