sabato 3 aprile 2010

Un ragazzo esce di casa




Un ragazzo esce di casa.
Scende le scale, esce nel suo quartiere come al solito.
Ha in mente i suoi sogni, i suoi progetti, speranze per costruirsi una vita, una famiglia.
Un ragazzo esce di casa e spera che almeno questa volta le cose possano andare meglio, non trovare come al solito porte sbarrate, dei continui NO, delle risposte di cortesia o delle risposte che a volte è meglio scordare.
Esce di casa con i suoi fogli, i suoi studi scritti nero su bianco su un curriculum che spesso non viene letto.
Un ragazzo esce di casa convinto che se l'Italia è un paese fondato sul lavoro, lui lo dovrebbe avere a trent'anni.

Un ragazzo esce di casa.
Alle 5 del mattino. Prende l'autobus o un treno che arriva una volta si e due no.
Ha in mente la sua famiglia, i suoi progetti, le bollette si ma anche tutto il resto, il fatto di essere uno di quelli che l'assurdità di questo paese ci ha insegnato a chiamare privilegiati solo per il fatto di avere un lavoro a mille euro.
Esce di casa, un ragazzo. E come esce quel ragazzo dovrebbe tornare a casa.
Dovrebbe già se questo fosse un paese normale, se si parlasse di queste cose, se discutesse su questo cose.
Un ragazzo esce di casa e non torna più... ha trent'anni... e questo paese fa schifo.

Queste sono cose che non devono apparire, sono vite e morti scomode, che devono rimanre nascoste, perchè qui va tutto bene, qui si sta bene e il silenzio deve accompagnarci,

L'Italia è un paese fondato sulla pelle dei lavoratori.

50 commenti:

  1. Poco fa leggevo di una tragedia analoga, di Marta, quella ragazza di 22 anni di Pavia che è morta per 5 euro l'ora, in nero ovviamente, stritolata da un'imballatrice. Nessuno pagherà per queste morti.

    RispondiElimina
  2. @sara. un elenco infinito e pieno di rabbia, davvero pieno di rabbia!

    RispondiElimina
  3. poco fa su raitre la notizia di un ragazzo 34enne morto in una centrale elettrica (mi sembra o qualcosa del genere, han fatto molta confusione nel darla)....tanto nessuno pagherà, nessuno lo definirà "eroe", non ci sarà nessuna resurrezione per lui da festeggiare, anzi, per non tediare chi si approssima a festeggiare la loro "santa resurrezione", poco clamore per favore....ci sono morti e morti...e questi danno fastidio...

    RispondiElimina
  4. Il primo segno di un paese incivile e arretrato è proprio il lavoro che diventa LAVHORROR.
    Quello che fa più incazzare è che se muore un signore in divisa e col fucile in mano partono la retorica patriottico-presidenziale, i lutti nazionali, le commemorazioni, le medaglie, le raccolte di milioni per orfani e vedove da parte dei nostri giornalucoli del cazzo. Se invece muoiono questi poveracci sfruttati, silenzio di tomba, e gli eventuali orfani, che si arrangino. Che vomito!

    RispondiElimina
  5. ogni notizia è un minuscolo buco nel cuore
    :(

    RispondiElimina
  6. ...e nessuno dice niente...mah ..

    RispondiElimina
  7. e intanto tutti parlano di riforme, di riapertura del dialogo...e nel mondo reale si continua a morire di lavoro.

    RispondiElimina
  8. non solo non se ne parla, molto peggio: la colpa è sempre e solo unicamente dell' "errore umano"...

    @Zio: il signore in divisa e fucile difende le patrie altrui per portare pace, eh... neanche lui sa che gli interessi che sta difendendo, con l'illusione di tornare al paese e potersi sposare, sono molto più venali e solo di alcuni!

    RispondiElimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. Quando leggo questo tipo di post ho solo voglia di bestemmiare perché tanto non riuscirei a fare altro. Sul serio.

    Ma stavolta eviterò visto che domani è Pasqua. P*******O.

    Scusate ma non sono riuscito a trattenermi.

    Ciao Ernest e auguri di Buona Pasqua.

    Mr_Nick

    RispondiElimina
  11. @angie. vero qui a Genova gli incidenti che si susseguono in porto non si contano più e logicamente come dici tu le colpe cadono la maggiorparte delle volte se non sempre su chi lavoro, mai dico mai una seria discussione sul vero perchè swu norme che non vengono rispettate, su orari assurdi e magari anche sottopagati.
    Una volta qui a Genova mio padre mi raccontava che se succedevano infortuni o tradedie del genere su usciva dalle fabbriche e si fermavano le strade.
    Bisogna tornare a fare quelle cose, uscire e gridare, magari ci sono meno fabbriche, magari c'è meno classe operaria, ma la coscienza è sempre presente.

    RispondiElimina
  12. @harmonica. già, come abbiamo detto più di una volta negli scorsi giorni e ha scritto qualche amico blogger qui si parla di riforme da una vita quando la vera e unica riforma sarebbe dare una vita tranquilla alle persone, un lavoro, una prospettiva di vita migliore, e delle istituzioni in cui credere.
    un saluto

    RispondiElimina
  13. @QuennB. purtroppo è vero e i buchi sono sempre di più, inoltre li fanno passare nel silenzio totale.
    un saluto

    RispondiElimina
  14. @chica. hai ragione putroppo chica. Morti di categoria, vita di categoria... di classe che va avanti anche nella morte. Morti Bianche che passano nel silenzio, e sono tante, troppe che ogni giorno rimepono le pagine dei giornali passando inosservate come quella di Marta che ha fatto notare Sara una morte nel silenzio.
    Credo che noi tutti abbiamo il dovere si fare uscire queste notizie sempre più, e inoltre ritornare a quei periodi in cui non si dava per scontato che "tanto sul lavoro è possibile morire", nom facciamo entrare questa frase nel quotidiano della gente.
    un saluto chica

    RispondiElimina
  15. @zioScriba. hai detto bene Zio CHE VOMITO perchè la rabbia che si prova sapendo che ci sono persone che in questo momento stanno piangengo un marito, un padre, una madre, una sorella persone che uscite di casa per lavorare non hanno fatto ritorno. Impensabile!
    Per queste morti che devono rimanere nell'ombra al silenzio nessun funerale di stato!

    RispondiElimina
  16. @MrNick. una rabbia che non si riesce a trattenere che va ad unirsi ad una continua ipocrisia di una societò che si volta sempre da un'altra parte.
    @reanto. nessun, ma ai molti il silenzio giova, parlare d'altro è questa la loro politica da seguire

    RispondiElimina
  17. solitamente a TN i ragazzi che escono di casa al 9,9999% rientrano la sera a casa, magari senza aver trovato il lavoro, ubriachi fradici, ma rientrano ...credimi!

    RispondiElimina
  18. @@enio. Come no i giovani e iragazzi son tutti cosi' certo, e non ci son piu' mezze stagioni, e non si Sa piu' cosa mettere... Direi che ragionare per luoghi comuni non porta a niente.
    Le morti bianche sono un numero scomodo per questo paese... Così come la disoccupazione e il precariato.
    Credimi.

    RispondiElimina
  19. In campagna elettorale non si è parlato di questo problema. Non se ne parla ora. Siamo un paese che, come dice Grillo, una volta aveva i migliori scienziai, le migliori scuole: ora non c'è rimasto nessuno. Le fabbriche chiudono e non si fa nulla per evitarlo.
    Mi ricordo quando la mia ex mi disse che quelli che muoiono sul lavoro 'sono degli imbecilli o sfigati'. Lei ha 18 anni: pensa come stiamo ridotti per arrivare al punto di disprezzare chi lavora per noi

    RispondiElimina
  20. Non ho bisogno di scrivere nessun post. Lo hai scritto tu anche per me, esattamente come lo avrei scritto io. Grazie Ernest, amico mio

    RispondiElimina
  21. Se così fosse ci sarebbe di che preoccuparsi visto che lavoratori ce ne sono sempre meno e quei pochi promasti fanno spesso una brutta fine, però sarebbe spiegato perchè questo Paese sta andando in m.... :-S

    RispondiElimina
  22. Se questa gente di merda, invece che avere un lavoro, si fosse iscritta al GF, non sarebbe morta.

    RispondiElimina
  23. @Matteo. Sono argomenti che tralasciamo, che nascondono perche' questa e' una politica compromessa con i grandi poteri e i lavoratori Vengono dopo o non vengono proprio... Comunque Matteo meno male che si tratta di una ex!
    Un saluto

    RispondiElimina
  24. @sciuscià. Una realtà tristemente vera, un'amarezza continua nel cedere queste notizie trattate come eventi all'ordine del giorno

    RispondiElimina
  25. @Nico. Sono fatti che troppo spesso rimangono nell ombra e purtroppo andando a vedere i dati neanche un nostro post giornaliero basterebbe parliamone, parliamone sempre!
    Grazie a te amico mio

    RispondiElimina
  26. @chit. Già chit un civiltà si misura anche dalle sue reazioni, dal suo indignarsi di fronte a queste cose... E a quanto pare siamo davvero nella merda
    un saluto

    RispondiElimina
  27. Certo, a chi importa? Gli italiani intanto stanno facendo la fila all'aereoporto per il week di Pasqua. Parigi, Londra, le Maldive. Quando si torna al lavoro (precario) bisogna dire che si è stati bene, certo il cibo, meglio quello italiano, ma che importa? Sono partiti, hanno assolto all'imperativo del "vivi bene e subito e fregatene se qualcuno muore". Magari, se muore tua madre versi qualche lacrimuccia e dici che ti ha tirato su bene con i valori fondamentali, che sei dolce e onesto, giusto e forte. E da grande puoi aspirare a comandare questo paese di pecoroni!

    RispondiElimina
  28. Morire di lavoro. O uccidersi perchè il lavoro lo si è perso.
    In Lombardia dall'inizio dell'anno sono già due i casi di lavoratori cassaintegrati che hanno minacciato di darsi fuoco, e altrettanti i casi di piccoli imprenditori che hanno tentato il suicidio perchè non riuscivano più a pagare gli stipendi dei loro dipendenti e non reggevano l'idea di doverli sbattere in mezzo a una strada con le loro famiglie.

    Come ha detto ai giornalisti un operaio bergamasco durante un picchetto di fronte alla sua fabbrica a rischio di chiusura: "è il lavoro che ti permette di andare in giro con la schiena dritta e la testa alta. Senza, cosa siamo destinati a diventare?".

    Già, cosa siamo destinati a diventare? Dove cazzo crede di andare questo paese, continuando così? Che lacrime di rabbia mi salgono agli occhi, se ci penso.

    RispondiElimina
  29. @lux. E' come se la vita di tutti i giorni ormai abbia deciso di mettere in conto la morte silnziosa dei lavoratori, di metterla in una data posizione all' interni della giornata... E intanto come dici tu procede inesorabile il week end Pasquale che copre come sempre ciò che conta veramente ossia la vita reale di tutti noi.

    RispondiElimina
  30. @ross. Non si veramente cosa siamo destinati a diventare... Pero' so che non possiamo continuare ad andare avanti in questa maniera, credo che sia importante per il futuro ridare un posto importante alla cultura di un paese che si e' perso.

    RispondiElimina
  31. A me non piacciono le feste comandate e gli auguri relativi.
    Ma se li devo fare, allora li faccio a tutti i lavoratori che in questo paese sembrano scomparsi.
    Silvana

    RispondiElimina
  32. scusa silvana ho ripubblicato il tuo commento in questa maniera perchè ho fatto casino col pc...
    Hai ragione gli auguri vanno fatti in questa maniera
    un saluto

    RispondiElimina
  33. ogni mattina, un operaio si sveglia e comincia a correre.

    RispondiElimina
  34. Circa un mesetto fa, quasi per caso, mi è suonato un "campanellino" in testa al sentir parlare di un incidente sul lavoro. Un "campanellino" che mi metteva in allarme, come se risuonasse "ancora uno... un altro ancora..."
    E così mi son messa a censirli, i morti sul lavoro, ed è nato quel trafiletto a destra del mio blog in cui, giorno dopo giorno, annoto (coi link ai vari giornali web) le tragedie di chi sul posto di lavoro ci muore. O di chi si suicida perchè il lavoro non ce l'ha.
    E' angosciante.
    Praticamente non passa giorno senza un lutto.
    Ma poi i tiggì ci dicono che tutto va bene; che la crisi, se mai c'è stata, ormai è passata; che viviamo nel migliore dei mondi possibili con il miglior statista degli ultimi 150 anni...
    E allora che mi preoccupo a fare? Tanto tutto va bene! Evidentemente è giusto che in Italia si crepi lavorando... o perchè il lavoro non lo si trova.
    Ciao!

    RispondiElimina
  35. 1000 e più morti all'anno sul lavoro...
    5/6000 sulle strade...
    30.000 per il fumo...
    decine di migliaia per cancri dovuti ad inquinamento...

    una strage più o meno silenziosa,
    cui tutti noi siamo esposti,
    ogni giorno la pallina si può fermare sul tuo numero,

    in gran parte tutto ciò si potrebbe evitare,
    se la politica facesse il suo porco lavoro
    e se il businnes si potesse fermare,

    e invece siamo tutti in preda dell'ingranaggio

    RispondiElimina
  36. @ed. Esatto ed trattasi di giungla questo posto!

    RispondiElimina
  37. @viviana. Vero purtroppo lo abbiamo già detto più volte in alto vogliono il silenzio degli innocenti, vogliono mandare immagini di un paese ridente, immagini di realtà virtuali costruite per far vedere alla gente che e' tutto a posto... Mentre si muore ogni giorno!

    RispondiElimina
  38. @ilratto. Sono numeri che si devono tenere nascosto altrimenti questi politici dovrebbero prenderli in considerazione e trovare soluzioni... E questo per loro non e' ammissibile.

    RispondiElimina
  39. Muoiono per il lavoro. E dopo vengono uccisi un'altra volta, dal silenzio...

    RispondiElimina
  40. la frase con cui concludi questo post è davvero sconcertante, ma ancora più dura è la realtà di cui parli che purtroppo è una certezza. questo post mi ha davvero commossa anche perché sono paure che tutti ci portiamo dentro sapendo che c'è sempre la probabilità che diventino reali

    RispondiElimina
  41. @pupottina. è una realtà che ogni giorno dovrebbe riportarci a con la testa sui problemi da risolvere che riguardano la vita di milioni di persone.
    Un saluto

    RispondiElimina
  42. @giudaballerino. un silenzio che bisogna iniziare a rompere!

    RispondiElimina
  43. Non so che cosa aggiungere, oltre allo sdegno, allo schifo, hai detto proprio bene lo schifo assoluto, mentre "l'informazione" non fa altro che parlare di Padre Pio, e il povero Papa, e il povero parlamentare. Per rispetto non "prodigo" parolacce ;-)

    RispondiElimina
  44. @triboluminescenza. è o lo schifo del silenzio che si somma all'altro schifo... uno schifo continuo insomma

    RispondiElimina
  45. @triboluminescenza. uno schifo che si somma allo schifo che si somma allo schifo, e potrei andare avanti all'infinito... dello schifo!

    RispondiElimina
  46. @triboluminescenza. uno schifo che si somma alla schifo... senza limiti!

    RispondiElimina
  47. @ Purtroppo, per citare Jack London "in una società ove la proprietà vale più dell'anima, è normale che i reati contro la proprietà siano puniti più dei reati contro la persona". Tutto si fonda sulla proprietà, sul possesso, e la vita si trasforma spesso in mera "statistica" o in semplice servizio. Finché le membra non verranno consumate, ridotte a brandelli. "E vidi un soldo di cacio dal cuore di leone, e pensavo: questo è il tipo che all'occorrenza tira su le barricate e fa vedere al mondo che gli uomini non hanno dimenticato come si muore".

    RispondiElimina
  48. E in tv parlano, solo e sempre, delle stragi del sabato sera.
    Di quelle dal lunedì al venerdì, nulla.

    RispondiElimina
  49. @dalle8alle5. sono fastidi che la politca e l'informazione vuole rimuovere

    RispondiElimina
  50. @triboluminescenza. "E vidi un soldo di cacio dal cuore di leone, e pensavo: questo è il tipo che all'occorrenza tira su le barricate e fa vedere al mondo che gli uomini non hanno dimenticato come si muore"
    Frase memorabile che dovrebbe risvegliare in noi l'urlo della protesta

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;