Quante volte in questi anni abbiamo sentito la parola CASTA. Senza accento senza accento eh eh! Libri, articoli infiniti, trasmissioni con tanto di speciali.
Si ok, però vedete un errore è stato fatto perchè molte volte dicendo quella parola magica uno pensa solo ai politici, invece no. Per questo vi consiglio il libro "La mappa delle caste" di Sara Ligutti, Editori Riuniti.
Uno dei tanti problemi che porta i giovani che escono dalle nostre università è proprio questo, professioni chiuse che si autoregolano con accessi chiusi.
Pensateci bene ce ne sono parecchie, non sto scoprendo niente di nuovo sia chiaro, ma a volte credo che si debba tornare a ragionare su queste cose, perchè troppe volte puntiamo il dito contro i governi e i parlamenti quando in realtà dovremmo guardarci un po' di più attorno, nell'appartamento vicino al nostro, sul nostro posto di lavoro, facce di persone che magari si indignano per il comportamento dei nostri rappresentanti facendo poi che cosa nelle loro vite e nelle loro professioni. La stessa cosa.
Studenti di giurisprudenza che dopo anni di praticantato ed un esame di Stato dato come si deve ,non come la signora Gelmini che parla di merito ora quando andò a fare l'esame da avvocato a Reggio Calabria (chissà perché?!?!?), si ritrovano a guadagnare poche lire se va bene oppure ad essere a spasso.
Per non parlare dei notai, professione praticamente inaccessibile.
Il mondo degli appalti televisivi in mano a mogli di politici, come Bocchino, a politici come Barbareschi, a premier come Berlusconi (Endemol), a mogli di giornalisti famosi come Minoli, a cognati con tanto di casa a Montecarlo (AtMedia), a craxiani fedeli o a leghisti che si spezzano in due per fare fiction su Barbarossa costate alla Rai solo 30 milioni (in questo caso i soldi di Roma non fanno schifo). Un mondo dove possono lavorare solo gli amici degli amici naturalmente.
I farmacisti che usufruendo di una concessione dello stato invece si tramandano la farmacia, che direte voi nulla da dire, peccato che però la Federfarma potentissima lobby spinga i vari politici di destra e di centro sinistra (perchè quella non è sinistra) a non legiferare in favore delle nuove farmacie.
Ma andiamo avanti.
Per diventare giornalisti conviene forse partecipare al Grande Fratello invece di studiare, visto che i master costano addirittura 5mila euro al mese e ormai le redazioni che assumono i praticanti sono poche e se lo fanno arrivano a pagare addirittura 2,5 euro a pezzo (confesso mi è venuto un brivido).
E nella scuola? Non vi preoccupate che abbiamo qualcosa anche li. La Gelmini taglia posti, manda a casa professori mentre continuiamo ad assumere professori di religione quando le statistiche dicono chiaramente che il 40% dei ragazzi non frequenta quelle lezioni. E attenzioni sulla scelta dei professori hanno una grossa influenza nientemeno che le alte sfere della chiesa, della serie loro scelgono i prof e lo stato laico paga gli stipendi, mentre vengono mandati a casa i professori di sostegno (altro brivido).
Insomma siamo davvero sicuri che il problema siano solo i politici che non sono altro che il prolungamento di un normale cittadino che è andato al potere e se ne frega di cosa era prima. Vogliamo parlare dei Medici? Dei professori universitari, i cosiddetti baroni che comunque vada non sono mai toccati dalle riforme? Dei tassisti che non potrebbero vendere la licenza, che andrebbe concessa dai comuni ogni anno in un determinato numero, con tanto di bando pubblico e in maniera gratuita, ma che ormai è diventata la norma?
E' chiaro che non bisogna generalizzare sulle vari professioni elencate ma se in questo paese non si inizia a fare un ragionamento generale sul mondo del lavoro che blocca gli ingressi dei nuovi lavoratori che non hanno più 20 anni, come accadeva una volta, ma 30, se non iniziamo a pensare in maniera globale e soprattutto a pensare al lavoro saremo sempre fermi magari a commentare dichiarazioni come quella di Gabriella Carlucci fedelissima del premier...
Uno dei tanti problemi che porta i giovani che escono dalle nostre università è proprio questo, professioni chiuse che si autoregolano con accessi chiusi.
Pensateci bene ce ne sono parecchie, non sto scoprendo niente di nuovo sia chiaro, ma a volte credo che si debba tornare a ragionare su queste cose, perchè troppe volte puntiamo il dito contro i governi e i parlamenti quando in realtà dovremmo guardarci un po' di più attorno, nell'appartamento vicino al nostro, sul nostro posto di lavoro, facce di persone che magari si indignano per il comportamento dei nostri rappresentanti facendo poi che cosa nelle loro vite e nelle loro professioni. La stessa cosa.
Studenti di giurisprudenza che dopo anni di praticantato ed un esame di Stato dato come si deve ,non come la signora Gelmini che parla di merito ora quando andò a fare l'esame da avvocato a Reggio Calabria (chissà perché?!?!?), si ritrovano a guadagnare poche lire se va bene oppure ad essere a spasso.
Per non parlare dei notai, professione praticamente inaccessibile.
Il mondo degli appalti televisivi in mano a mogli di politici, come Bocchino, a politici come Barbareschi, a premier come Berlusconi (Endemol), a mogli di giornalisti famosi come Minoli, a cognati con tanto di casa a Montecarlo (AtMedia), a craxiani fedeli o a leghisti che si spezzano in due per fare fiction su Barbarossa costate alla Rai solo 30 milioni (in questo caso i soldi di Roma non fanno schifo). Un mondo dove possono lavorare solo gli amici degli amici naturalmente.
I farmacisti che usufruendo di una concessione dello stato invece si tramandano la farmacia, che direte voi nulla da dire, peccato che però la Federfarma potentissima lobby spinga i vari politici di destra e di centro sinistra (perchè quella non è sinistra) a non legiferare in favore delle nuove farmacie.
Ma andiamo avanti.
Per diventare giornalisti conviene forse partecipare al Grande Fratello invece di studiare, visto che i master costano addirittura 5mila euro al mese e ormai le redazioni che assumono i praticanti sono poche e se lo fanno arrivano a pagare addirittura 2,5 euro a pezzo (confesso mi è venuto un brivido).
E nella scuola? Non vi preoccupate che abbiamo qualcosa anche li. La Gelmini taglia posti, manda a casa professori mentre continuiamo ad assumere professori di religione quando le statistiche dicono chiaramente che il 40% dei ragazzi non frequenta quelle lezioni. E attenzioni sulla scelta dei professori hanno una grossa influenza nientemeno che le alte sfere della chiesa, della serie loro scelgono i prof e lo stato laico paga gli stipendi, mentre vengono mandati a casa i professori di sostegno (altro brivido).
Insomma siamo davvero sicuri che il problema siano solo i politici che non sono altro che il prolungamento di un normale cittadino che è andato al potere e se ne frega di cosa era prima. Vogliamo parlare dei Medici? Dei professori universitari, i cosiddetti baroni che comunque vada non sono mai toccati dalle riforme? Dei tassisti che non potrebbero vendere la licenza, che andrebbe concessa dai comuni ogni anno in un determinato numero, con tanto di bando pubblico e in maniera gratuita, ma che ormai è diventata la norma?
E' chiaro che non bisogna generalizzare sulle vari professioni elencate ma se in questo paese non si inizia a fare un ragionamento generale sul mondo del lavoro che blocca gli ingressi dei nuovi lavoratori che non hanno più 20 anni, come accadeva una volta, ma 30, se non iniziamo a pensare in maniera globale e soprattutto a pensare al lavoro saremo sempre fermi magari a commentare dichiarazioni come quella di Gabriella Carlucci fedelissima del premier...
"troppo bassi gli stipendi dei politici"... "dovrebbero ricevere gli straordinari"..."l'operario è fortunato e senza problemi"
E i 30 milioni tagliati allAnm, per non parlare delle difficoltà della polizia?
RispondiEliminaLoro elargiscono alle scuole private!!!!!!
Che sfacelo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hai messo il dito nella merdosa piaga: siamo qualcosa di peggio di un paese mafioso, siamo un paese FEUDALE.
RispondiElimina"troppi bassi"???? Mi scusi lei, sa dove vadi la Carlucci di notte?
RispondiEliminaHai ragione Er, il problema è che se non cambiamo noi culturalmente, sociologicamente, non possono cambiare i dirigenti all'improvviso.
Ecco, la Carlucci ha definitivamente spalancato uno sfintere esofageo già duramente provato.
RispondiEliminaDiocleziano non passò invano da queste parti!
RispondiEliminaQuant'è lunga la lista di quelli a cui conviene essere...casti!
RispondiEliminaVa beh, Ernest, perdonami! Comunque ce ne sarebbe da aggiungere...ricordo una volta che feci la domanda per un "ente" e nel modulo c'era espressamente chiesto di annotare se eri figlio di un dipendente...
Ah, so io che ho letto male. Almeno l'italiano lo sa.
RispondiEliminaSembra che non essendo più buoni a consumare i consumi per motivi di crisi, dobbiamo sorbirci tutto il pantano...insomma dare una ripulita ingoiandocelo tutto... Io ho già la gastrite!
RispondiEliminaHai detto bene, quello delle caste non è un problema solo della politica, ma si produce ovunque ci sia una corporazione di interessi, di potere e di posizione da difendere. In sostanza ovunque ci sia privilegio, e quindi sopruso e ingiustizia.
RispondiEliminaSembrava un post serio, e lo è, ma con la Carlucci l'hai reso di un comico rivoltante.
RispondiEliminaC'è anche la casta dei pensionati, quei parassiti che 'pretendono' di vivere gli ultimi anni in modo decente: infatti si fa tutto il possibile per evitare o ritardare l'entrata nella corporazione, fidando nello sfoltimento fisiologico che non prevede turn over.
date uno stipendio da operaio alla carlucci e una panda al posto della porsche. ma vaffanculo, va.
RispondiEliminaUna volta le chiamavano lobby, ma casta o lobby che sia, le cose rimangono come hai ben descritto tu.
RispondiEliminaCiao Ernest!
LAra
noi poveri pensionati, visto che non abbiamo il coraggio di suicidarci dopo 40 di contributi versati.... propongo e chiedo, per far stare meglio i signori del palazzo.... fucilateci.
RispondiEliminaConcordo con te, questa moda di scaricare merda solo sulla politica è sbagliata e controproducente alla fine, come tutti i discorsi populisti. Bisogna fare un discorso generale e andare alla radice del problema, che non è semplicemente Berlusconi, ma il berlusconismo, dentro anche altri partiti e nella società. Sulla Carlucci, mi astengo (argomento troppo impegnativo). Sui i libri sulla casta, consiglio "La casta dei casti".
RispondiEliminaSi chiamano Lobbies,
RispondiEliminain Amerika nei primi del 900 si chiamavano Trust.
Sono sempre e solo riconducibili all'establishment politico.
Che si tratti di quella dei notai, degli avvocati, degli odontoiatri, persino quella dei costruttori di segnaletica stradale.
Difficile da scardinare, pero' non impossibile.
Ci vorranno delle generazioni molto migliori, e l'unica arma che abbiamo e' sbatterci e combattere perché ragionino meglio dei loro predecessori.
Ciao,
Zac
Lassàmo perde, io sono anche giornalista pubblicista, il campo ti invoglia talmente tanto a fare una carriera che ho dovuto pure mettere l'avviso codesta non è una testata giornalistica sul mio blog, 'fanculo!
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