lunedì 7 novembre 2011

Genova non molla

Grazie.
Posso solo iniziare da un grazie a tutti coloro che in questi giorni mi hanno scritto e hanno chiesto della mia città. Vi voglio bene.
Davvero difficile credetemi riuscire a scrivere qualcosa perchè le sensazioni sono tantissime, sono stati e sono giorni indimenticabili. Si Genova come ha detto qualcuno è stata in ginocchio ma si è subito rialzata, lo si può vedere nei volti e nelle braccia che ancora in queste ora stanno spalando fango, uomini e donne che subito si sono messi al lavoro per risollevare il quartiere. Migliaia e migliaia di ragazzi giovanissimi con pale picconi secchie guanti completamente ricoperti di fango che subito si sono presentati spontaneamente per aiutare chi era stato colpito.
Il dolore è tanto.
Proprio questa mattina venendo a piedi al lavoro ho rifatto la strade che venerdì ho tentato di fare con la moto, stupidamente, trovandomi davanti alla piena del Bisagno. Un torrente, assieme al Fereggiano, che in queste ore sembra minuscolo innocuo ma che sa essere mortale. Ho fatto quasi automaticamente quella strada come a voler ripercorrere quegli attimi che non dimenticherò mai. Non so chi mi ha protetto in quel momento ma lo ringrazio di cuore, non aver svoltato a destra, non aver fatto quel ponte mi ha riportato verso l'asciutto e poi i quartieri alti.
Il dolore è tanto.
Per quelle 6 vite che questa tragedia si è portata via. Non ci sono parole, non si possono trovare parole per descrivere il dolore che in questo momento i loro cari stanno provando. Ieri pomeriggio guardando quel palazzo, dove hanno perso la vita, si rimaneva impietriti fermi immobili.
Scrivo pensieri slegati, non è facile.
Venerdì quando nel primo pomeriggio eravamo tutti in strada con l'unico obiettivo di arrivare a casa, ho visto persone che nonostante la grande paura cercavano di aiutarsi e di confortarsi. Uomini e donne col telefonino in mano che cercavano in assicurare i propri cari o raggiungerli in qualche maniera. Insomma in quei momenti ti passa davanti tutta la vita, pensi a tutte le immagini dei disastri che hai visto in televisione, pensi che stai facendo una cazzata a provare ad andare in moto a casa, pensi che dovresti tornare indietro perchè tua madre ti sta chiamando al telefonino e non puoi rispondere. E poi lo fai, per fortuna.
L'arrivo a casa venerdì è stato come raggiungere una salvezza, si doveva andare più in alto possibile, la chiave che gira e la porta che si apre l'abbraccio con la mia fidanzata, 4 occhi che si incrociano e si dicono "ce l'abbiamo fatta" e poi la stanchezze e soprattutto la tensione che scendono. Da li in poi inizi a provare tante strane sensazioni. Si passa dalla felicità di essere al sicuro e di sapere che i propri cari stanno bene, alla vergogna nel gioire in un momento in cui ci sono altre persone che stanno male, hanno perso parenti o la casa. Poi si passa alla sensazione del voler fare qualcosa aiutare... poi ti accorgi che a questo ci hanno pensato tanti tantissimi qualcuno li ha definiti angeli, 12-13 mila persone, che ancora in queste ora stanno lavorando.
Sono la speranza per tutti, non solo di Genova ma di tutto il paese. Quei giovani che tanti, troppi, criticano, gli stessi che chiedono in questi mesi un mondo diverso, un mondo fatto di volti freschi, di solidarietà, di voglia di fare, di aiuto, di cooperazione, di umanità.
Non sono un tecnico e nemmeno un esperto quindi non vi so dire che cosa è successo di preciso venerdì. Posso solo dirvi una cosa, in altre occasioni la pioggia è durata molto di più, però sicuramente questa volta la tipologia di pioggia era molto diversa, rovesci continui e di elevata intensità. Ma è chiaro che non può essere solo questa la causa.
Non voglio fare quello che cambia idea a seconda della situazione e del colore politico. Dopo l'alluvione di Roma me la presi con Alemanno. Oggi vi dico che pure avendo votato il sindaco Marta Vincenzi non dovrebbe ripresentarsi alle prossime elezioni, sarebbe un gesto importante. Credo che un sindaco abbia la responsabilità della sicurezza dei propri cittadini, ed è chiaro che qui venerdì più di una cosa non ha funzionato. Credo però che dovrebbe anche dimettersi il capo della protezione civile, visto che qualche minuto prima un addetto della protezione appunto aveva rilevato che la situazione del Fereggiano non preoccupava. Poi dovrebbe andarsene anche gran parte del nostro governo visto che aspettiamo ancora i soldi per i lavori da fare dopo l'alluvione di Sestri Ponente (ne sono arrivati solo metà), che per i lavori sulla foce del Bisagno ne stiamo aspettando altri e che non ci sono proprio fondi per lo scolmatore del Fereggiano. Sul presidente del consiglio ho già detto tutto quello che devo dire visto che ha avuto il coraggio di dire che abbiamo costruito dove non si doveva... lui che di condoni edilizi se ne intende.
Il problema è che effettivamente è vero che abbiamo costruito dove non si doveva, ma 30-40 anni fa. Molte strade di Genova sorgono s torrenti, rii o fiumiciattoli. Una voragine se è aperta sotto una strada lontanissima dai grandi torrenti perchè sotto scorreva un rio che non trovava sbocco. Quindi ci si guarda in faccia e ci si dice seriamente che ci sono case che non devono stare in alcuni posti oppure dobbiamo trovare i metodi per proteggerci. Come? A partire dalle fasi di emergenza. Voglio dire che se c'è un'allerta2 come venerdì, e mi viene detto che è meglio stare a casa io concordo, anzi direi che è la soluzione ottimale. Il punto è che dobbiamo chiudere tutto, ma proprio tutto, altrimenti chi lo dice al datore di lavoro che non vado a lavorare, visto che c'era aziende che sabato (col blocco del traffico in atto) c'erano aziende che chiamavano a casa i lavoratori delle zone alluvionate per andare a lavorare.
Scusate so di essermi dilungato parecchio, avrei altre cose da dire ma mi fermo qui. L'allerta non è finito, in questo momento è spuntato il sole per darci una mano, ma nel pomeriggio e in serata sono state annunciate piogge, e a questo punto non ci resta che sperare.
Vi dico solo che Genova si sta rialzando, non molla, in queste ore ci sono persone che sono in mezzo al fango ad aiutare. Mani che aiutano altre mani, che ne tengono strette altre come le tante che venerdì hanno salvato vite, tirato fuori dall'acqua sconosciuti.
Oggi la mia città è in lutto cittadino e il pensiero va a tutti coloro che hanno perso una persona cara in questa tragedia, a coloro che hanno perso tutto.
Non vi lasceremo soli.

26 commenti:

  1. Ti ho pensato in questi giorni, aspettavo con ansia di leggerti, così avrei saputo che stavi bene.

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  2. io non so proprio cosa dire... ti mando solo un gran saluto

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  3. Ti lascio le parole scritte in una lettera dal sindaco di un paesino in provincia di Milano, e un forte abbraccio. Tenete duro.

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  4. hai fatto benissimo a dilungarti, toccando molti punti importanti. tragedie come queste portano sempre alla luce il meglio (o talvolta il peggio) delle persone, e sapere che così tanti si sono offerti volontariamente di aiutare è qualcosa che scalda il cuore. difatti preferisco concentrarmi su questo punto. la gente (noi italiani, ma non solo) non merita i governi che ha. si può controbattere che una certa responsabilità c'è se sono stati eletti, e su questo mi trovo d'accordo, ma con diverse riserve che ora sarebbe troppo lungo elencare. invece: concentriamoci sulla gente, che è stanca di subire e che vuole fare, e che in fondo ha solo bisogno di essere bene indirizzata. la risorsa di un paese è il popolo che lo compone, non certo il governo (di sicuro non il nostro).

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  5. Come sempre, la società civile è molto meglio di quelli che ci governano, e in questi casi lo dimostra. E non ci meritiamo la politica che abbiamo, perché noi persone normali, anche se spesso agiamo da stupidi rincretiniti dal sistema, in condizioni di emergenza tiriamo fuori l'umanità e la solidarietà - sempre. Loro, invece, continuano a tirare fuori solo il disprezzo e la prevaricazione nei confronti altrui.
    Un abbraccio fortissimo a voi, avete una città che è un incanto, e lo sarà di nuovo a breve, ne sono certa.

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  6. Che dirti se non che ti ho pensato e che ti sono, per quel che conta, vicino?
    Un abbraccio.

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  7. Sottoscrivo le tue considerazioni. Questa volta a noi sestresi è andata meglio che l'anno scorso, ma non è sicuramente una consolazione.
    Sulla Vincenzi, o meglio sulla politica esercitata sul territorio genovese e ligure dovremmo aprire una enciclopedia e le responsabilità politiche sono evidenti nonchè trasversali agli schieramenti.
    Che si dimetta o meno diventa irrilevante che non si ripresenti, sicuramente opportuno e chi si presenterà dovrà però essere portatore di una svolta soprattutto culturale che si sganci dal partito del cemento e che possa tutelare il territorio.

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  8. sono contenta che stai bene
    un abbraccio stretto

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  9. commento solo le bella facce dei ragazzi che stanno lì a spalare, sono bellissimi, non si è mai visto niente di più prezioso di questa nostra bella italia

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  10. Tutto il bene del mondo a te ed alla tua Città ed alla sua gente meravigliosa..

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  11. Il lutto di Genova è anche il nostro.
    Speriamo almeno che questa tragica esperienza insegni qualcosa.

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  12. Una grande abbraccio. E' tutto quello che so dire adesso. Ci sarà poi il tempo per ragionare su quello che è stato.

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  13. lo sai che amo Genova e quanto è accaduto è stato straziante.
    Direi che sarebbe meglio che la prossima volta alle elezioni non si presentasse nessuno di quelli che ci sono adesso. Non è giusto far cadere sulla Vincenzi le responsabilità di anni di costruzioni fuori luogo, lei ha già le sue belle responsabilità.

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  14. non ti ho scritto anche se sapevo che tu fossi genovese. Mi dispiace.

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  15. A Zena ho tanti amici, per fortuna sono tutti sani e salvi e non hanno subito troppe conseguenze, e sono felice che tu rientri tra questi. Un abbraccio, tenete botta.

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  16. Ecco, l'hai detta, i giovani che si sono rimboccati le maniche e sono calati a spalare fango, loro sono quanto di meglio Genova e i Genovesi possono dare come risposta quando i polituncoli apriranno la caccia al voto e una sola domanda:
    Noi c'eravamo, loro c'erano, voi dove eravate?
    Un abbraccio solidale Ernest ;-))

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  17. un abbraccio e basta Ernest, perchè aggiungere parole alle tue non si può, hai già detto tutto...

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  18. Non ho parole Ernest.Un abbraccio a te e a tutto Genova.

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  19. un abbraccio di solidarietà a te e a tutta Genova.

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  20. Hai fatto un racconto commovente ed un'analisi ineccepibile. Il mio pensiero dolente va alle vittime innocenti. E la mia speranza riposa su quei meravigliosi ragazzini volontari.

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  21. angeli con la pala e senza ali, un abbraccio

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  22. ti ho pensato in questi giorni, ho aspettato. A volte decidere di andare da un lato oppure dall'altro può significare vivere o morire è solo una questione di fortuna. Il problema di Genova non è solo di Genova. Negli anni 50 da noi ci sono state due alluvioni. Per anni non si è costruito in quelle zone. Poi... poi la gente dimentica e ricomincia, chi deve vigilare non lo fa oppure condona, le leggi vengono sistematicamente ignorate da amministratori e da palazzinari senza scrupoli...e poi... poi la gente muore.
    Ti abbraccio

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  23. Ho visto il filmatino su Repubblica.it dell'autobus che emerge dalle acque come Venere ciprea (ma con molte più onde) su via XX settembre.
    Io a gennaio ero lì a fumarmi una sigarettina, davanti a quel tabaccaio, circondato dalla manifestazione dei sindacati. E' stato terribile rivedere quel posto in quelle condizioni.
    Tutti i miei amici di GE non hanno subito danni, e sono felice che tu stia bene.
    Ti abbraccio FORTE, perché ce n'è veramente bisogno. E grazie per il tuo racconto.

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