martedì 7 gennaio 2014

Rallentare si può

Lo confesso il periodo delle feste mi è sempre piaciuto. Ricordo come se fosse ieri la tavola imbandita il giorno di natale. Gli aperitivi di mio padre che rischiavano di lasciare fermi ai box molti degli invitati ancora prima di iniziare il pranzo.
I ravioli di mia madre, ogni anno sempre di più, quest'anno ne ha fatti 600,  con i due immancabili condimenti. Il tocco alla genovese e il ragù, giusto per rispettare le mie origini.
Alcune volte i primi erano due, per non parlare dei secondi. Quasi infiniti. La cima, l'arrosto, la salsa verde, le frittate, le torte e per finire, perché non si sa mai qualcuno poteva avere ancora fame, il fritto.
I dolci ve li risparmio.
Ciò che era importante però era il legame famigliare che si poteva sentire, la voglia di stare insieme, di condividere tutto, dalle cantate in genovese all'immancabile tombola che faceva addormentare qualcuno.
Ora non siamo più tanti come prima ma la tradizione continua, qualcuno ci ha lasciato, altri hanno dimenticato le cose che si facevano o forse sono stati inghiottiti dal progresso e della frenesia.
Se penso ad una tavolata di anni fa mi vengono in mente sorrisi, urli, rumore di forchette e cucchiai.
Se penso a quella del giorno d'oggi l'immagine è quella di un touchscreen toccato in continuazione, silenzi e capi chinati sulle tastiere, sedie vuote lasciate a pochi minuti dall'inizio del pranzo per andare a giocare alla playstation e condivisione intesa come risorsa di facebook.
Sta a noi decidere di andare più lenti. 
Si può fare.


12 commenti:

  1. Sicuramente ci vuole un bel passo indietro e ritrovare alcuni valori persi.

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  2. condividiamoci ! E' avanzato qualche raviolo ?

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  3. Ecco, come "giardigno", io preferirei condividere i ravioli! Il condimento decidilo tu, tanto a me va bene sia l'uno che l'altro!

    Ciao Ernest e buona serata. Dopo un'assenza di due settimane, sto tornando ai blog che frequento e vedo che molti tra noi stanno esprimendo più o meno le stesse riflessioni. Assentarsi, rallentare ma anche modificare, cercare, ascoltare e lasciare per un po questo mondo.

    Mi ha fatto sognare quel tuo raccontare il nostro natale di una volta. Non ti descrivo il mio perché è quasi ora di cena e potrei svenire. Era un pranzo di quelli che si preparavano una volta a Napoli, città d'origine dei miei. Una favola, oramai.

    Infatti, oggi accade proprio quello che hai narrato nelle ultime righe di questo racconto... e non solo a Natale.

    Ciao e buona serata.

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  4. La grande abbuffata non è solo un gran bel film ...

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  5. In effetti anche il mio ritorno al blog del dopofeste non si allontana molto dalla tua riflessione. <le cose cambiano sempre più velocemente, e di certo indietro non si torna, però fermarsi, prenderne coscienza e comportarsi di conseguenza è già tanto...

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  6. @Alligatore. quanto hai ragione!

    @giardigno65. Ehmm Ehmm sorry!!!! Taglio due fette di salame?

    @Carlo. Bentornato Carlo! si poteva festeggiare con un po' di ravioli ma solitamente arrivano a malapena al santo stefano...

    @cavaliereoscurodelweb. sarebbe da fare

    @dalle8alle5. puoi contarci.

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  7. Ai tempi miei le cose andavano proprio al rallentatore e i festeggiamenti iniziavano a farci fibrillare anche giorni prima il 25 e seguitavano anche per il 31 dicembre e il 1°gennaio dell'anno seguente. E poi c'erano sempre i cannoli siciliani che preparava mia madre a casa in quanto siciliana ed ex pasticcera.
    Adesso ci si vede solo a pranzo per il 25 e si resta fino alle otto di sera dello stesso giorno dopo una paio di tombolate e di gioco del mercante in fiera.
    The end.

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  8. E' vero Ernest, sembra quasi non poter rinunciare a collegarsi a facebbok, navigare in cerca di novità...nell'assoluto isolamento dagli altri e rispondendo a monosillabi,perchè è più importante vedere cosa accade fuori dimenticando cosa accade dentro...è un cammino che non mi piace!!!!!!!!!!!!

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  9. mi hai fatto venire voglia di ravioli...

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  10. Il più bel periodo dell'anno, sicuramente. Anche in casa mia si attacca alle 12.30 e si finisce alle 16.00 o giù di lì. Bellissimo !

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  11. Se chiudo gli occhi sento lo stesso rumore...rumore di posate, voci possenti, bambini che gridano...adesso mangiamo poco per la dieta, per la salute e come malati parliamo piano e risparmiamo le forze. La cima, i ravioli, il fritto...piatti che erano nella tradizione anche del mio papà che era della Lunigiana...che ricordi! Un abbraccio caro.

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