martedì 18 gennaio 2011

Quando per loro un cerchio dovrà essere chiamato quadrato

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti?
Qualcuno dovrebbe incominciare a pensare in questo paese. Pensare seriamente ai fatti di Venezia. Alla lista della censura dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon. Libri di autori che aveano firmato una petizione pro-Battisti.
Perché rivelano i pori sulla faccia della vita.
A quanti pori rimangono nascosti, messi da parte, non fatti vedere, coperti con altre cose, celati al grande pubblico.
La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.
Uomini e donne di gomma, ecco cosa sogna la gente, ecco cosa stanno mettendo nel cervello della gente. Gomma finta.
Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. È evidente!
L'attacco è questo.
L'attacco è alla libertà.
L'attacco è all'opinione utilizzando i libri.
Costringere la gente a non prendere posizioni, nascondersi nel limbo. Un messaggio chiaro "colpiamo loro così voi vi rendete conto di cosa possiamo fare a voi che non siete niente". Non importa cosa diciate, il fatto è che non dovete dire niente.
Qui la questione non è il caso Battisti, domani sarà un'altra cosa. Domani sarà una canzone, un articolo di libro. Domani sarà il diritto di sciopero.
Noi non siamo che copertine di libri, il cui solo significato è proteggerli dalla polvere.
Già involucri questo dobbiamo essere.
Protezione di una cosa chiamata democrazia.
Una cosa che coincide con noi stessi, che coincide con la nostra vita, la nostra esistenza per evitare di alzarsi una mattina davanti a plotoni di automi al passo dell'oca, per evitare di vedere tanti falò di libri bruciare nei nostri cortili quando a quel punto tutto sarà perduto, tutto sarà cambiato e nemmeno la geometria sarà la stessa se lo vorranno loro, costretti a vedere un quadrato da chiamare cerchio.

21 commenti:

  1. I libri solo il nutrimento della mente (dice così la pubblicità governativa?)speie se parlano dei successi del migliore governo degli ultimi 150 secoli.

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  2. come sai ernest, ultimamente sto recensendo molti film storico-biografici, e mi ritrovo a parlare di cose avvenute 40-60-80 anni fa e paiono accadute ieri, una sensazione che non ti so nemmeno descrivere...

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  3. @robydick. si Roby la sensazione è proprio quella, storia racconta ma noi ci volgiamo dall'altra parte.

    @inneres auge. si ma io direi anche 1500...

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  4. La citazione di Bradbury è quantomai opportuna. Tra chi incendia i libri e gli assessori che vorrebbero metterli al bando per una presa di posizione dei loro autori la differenza è solo nei metodi, e nel fatto che quelli vivevano in un regime demoniaco o sulla carta, questi sono morti viventi che VIVONO TRA NOI. E come in Bradbury oguno diveniva custode della memoria di un libro, noi siamo i custodi della memoria della convivenza civile, memoria da rendere concreta di nuovo al più presto.

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  5. Tutte le tue considerazioni sono giuste e sacrosante.
    Con l'aggravante che è un qualunque piripicchio a prendere la decisione.

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  6. E' bella questa similitudine... ciao Ernest!

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  7. Chiedo scusa se copio e incollo un mio commento già fatto altrove (estate incantata) ma è che non trovo di meglio da dire, e l'argomento è, giustamente, affrontato da molti:

    Der Tod in Venedig, decisamente. Togliere da una biblioteca un qualsiasi libro, fosse anche il più brutto e stupido e scadente, per censurare il pensiero dell'autore, è semplicemente l'inizio della fine. L'unica consolazione è che tanta solerzia imbecille non potrà non rivelarsi un boomerang: in un paese di semianalfabeti in cui non legge quasi nessuno, tutti quei libri messi assieme potevano arrivare a qualche decina di lettori. Adesso, ne sono sicuro, diventeranno centinaia, e non solo presi a prestito: tanta gente li comprerà per principio, come sempre accade in reazione alle censure degli imbecilli inferiori col cervello in allocazione anale!!!!

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  8. Ahimè non è bastato il calendario della Provincia di Padova in cui erano spariti il 25 aprile ed il 1 maggio, ora per la serie facciamoci riconoscere anche la censura di libri, ma quanto avanti siamo nella melma ( e diciamo melma per non dire di peggio)?

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  9. A me pare che pian piano ci stanno instillando un pericoloso veleno nel sangue, un veleno che si chiama indifferenza. A furia di atti come questo della provincia di Venezia, che tra poco sarà smentito o sarà ridimensionato, ci stiamo abituando a questo genere di cose. Tra un po' non ci farà più impressione così come non ci fa più impressione che i film in tv siano interrotti dalla pubblicità, così come non ci fa più impressione che il nostro presidente del consiglio bestemmi in pubblico, così come non ci fa più impressione che un membro del governo dica che lui la bandiera italiana la usa per pulircii il culo, così come non ci fa più impressione...
    Poi saranno liberi di fare tutto quello che più gli aggrada.

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  10. Sui siti della Wu Ming Foundation e su Carmilla online segnalo due importanti discussioni sull'argomento.

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  11. Sono sincero, m'e' sfuggita la notizia, ora mi fiondo a documentarmi, non molto pero', perché dare retta a uno che mi dice quali libri leggere e' come ascoltare consigli su chi mi dovrei portare a letto.

    Sto imbelle Lorenzon avrà sul como' il Mein Kampf, oppure l'ultimo numero di Chi o Focus.

    E pensare che la mia adorabile Venezia fu' la culla della letteratura durante la Serenissima, prima Repubblica al mondo a non mettere all'indice alcuno scritto.
    Ma questo i neomedievalisti lo ignorano, attualmente i loro diavoli si chiamano Saviano e Placido...

    Ciao
    Zac

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  12. Siamo arrivati al capolinea, non posso che citare Miguel de Cervantes

    Il sonno della ragione genera mostri.

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  13. Ciao Ernest, ritengo che il metodo sia indice di una mancanza di democrazia. Se uno pensa che gli autori abbiano fatto un gesto grave (e supportare Battisti è qualcosa che non mi trova d'accordo - e d'altra parte io non sopporto manco Sofri), uno può, in qualità di privato cittadino, proporre il boicottaggio delle opere (non si tratta di qualcosa di molto diverso dal boicottaggio di autori Einaudi e Mondadori, in fin dei conti).

    Ma usare il proprio luogo pubblico per proporre interventi a titolo definitivo sul patrimonio culturale è un'operazione poco meno che nazista, non importa quale sia il pretesto e quale sia il modo con cui vogliono farla passare.

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  14. Io morirei! Fanno prima a mettermi al rogo con la massa dei libri! :(

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  15. Caro Ernest, grazie per il tuo lavoro!
    Lara

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  16. I libri di Bruno Vespa sono una cosa a parte, vero?

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  17. Ti ho messo "una cosa" da Tiffany.

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  18. Ripeto; da questi tizi non ci libereremo con il voto, ci vuol ben altro.

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  19. @harmonica. il fatto è che l'italiano a molto di questi tizi al suo interno

    @sara. grazie grazie ci sono andato... e quelli di vespa no, nn sono pmica libri!

    @lara. grazie a te lara!

    @petrolio. no ce la faranno mai.

    @laVolpe. si il punto è proprio questo, come ho detto non si tratta di Battisti si tratta di un continuo attacco alla cultura di questo paese.

    @tina. di Tina e di mostri siamo pieni

    @zac. si zac non ci sono parole

    @forsenontutti. vero ci vogliono far abituare allo schifo

    @amanda. fino al momento in cui la ragione non tornerà da noi!

    @zioScriba. hai fatto bene a riportarlo

    @maraptica. grazie

    @dalle8alle5. esatto!

    @robydick. dobbiamo essere copertine!

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  20. e vorranno trovare l'ipotenusa a tutti i costi

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