mercoledì 19 febbraio 2014

Società in saldo

"Al giorno d'oggi la gente sa il prezzo di tutto e non conosce il valore di niente."
O. Wilde

Era il 1891 e Oscar Wilde ne "Il ritratto di Dorian Gray" scriveva questa frase.
Come potete immaginare più di cent'anni fa io non ero presente, ma oggi possiamo tranquillamente dire che le parole dello scrittore sono assolutamente contemporanee.
Proviamo a chiedere quanto costa un cellulare ultimo modello, un abbonamento ad una pay per view, una macchina, un giubbotto, un lavoratore. Nella maggiorparte dei casi riceveremo una risposta, più o meno precisa.
Ma al valore ci pensiamo ancora?
Non parlo solo degli oggetti. Quanto vale per una persona un abbraccio, una stretta di mano. Pensate solamente alla poca importanza che diamo al saluto o al nome di una donna o di un uomo.
La frenesia delle giornate, il rincorrere gli appuntamenti, il dover lavorare per sopravvivere ci ha fatto perdere il senso del valore delle cose, dei gesti e delle persone.
Quante volte guardiamo negli occhi veramente chi abbiamo davanti, vedendolo non come parte di tutto, ma come individuo.
Per non parlare del valore del lavoro, della fatica e del sacrificio. Quel saper fare che sembra aver perso il rispetto.
Camminare e alzare la testa per riconoscere ciò che si ha di fronte, per avvicinarsi, parlare dando nuovamente valore alle parole che troppo spesso sono buttate.
Trasformandoci, conoscendo il valore. 
Per queste cose non esiste prezzo.

16 commenti:

  1. Molti film di fantascienza preannunciavano questo tipo di società e adesso tocca a noi scrivere il futuro.
    Saluti a presto.

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  2. E quante volte non abbiamo tempo da dedicare a noi stessi e a quelli che amiamo, perché c'è qualcosa di più "importante", di più "urgente", di più "necessario" da fare, dire, pensare.
    Se però ci si ferma un attimo e ci si riflette sopra, a volte si scopre che non ne vale la pena.

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    1. hai ragione, io sto provando a farlo sempre di più. Credo che la vita vada vissuta in pieno cercando di assaporare i suoi lati migliori, ascoltando parlando vedendo... vivendo

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  3. E' il problema di una società tendenzialmente materialista

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  4. Oggi gli unici valori che contano sono quelli "bollati" o quelli in valigia.

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  5. E' un discorso che sento da quando sono nato, ed erano gli anni '80. Ma sicuramente l'avranno fatto anche prima, sin dai tempi di Wilde.
    Penso che sarà così per sempre... perché il mondo è sempre frenetico... ma a noi che ce ne importa... noi sappiamo ancora cogliere certe cose :)

    Moz-

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    1. Ma non sono così convinto che sia sempre così... mi vengono in mente i tempi dei nostri genitori o dei nostri nonni, dai loro racconti tutto sembrava più vivibile

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  6. Abbiamo troppe cose, ma abbiamo perso la soddisfazione di godercele. Ricordo da ragazza, a 16, 17 anni, quando avevo un solo rossetto e prima di acquistarne un altro, aspettavo di finirlo.
    Il male non è nelle cose che possediamo, ma nella nostra difficoltà a dare ad esse il giusto valore.

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    1. Hai ragione Sara. Per non parlare del fatto che ci si passava la roba, io lo faccio ancora adesso. Però non so se usa ancora per molti.

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  7. Il problema è quello di un modello di società che brucia tutto in fretta, e ci siamo immersi fino al collo. Il turbocapitalismo ha vinto, e ha fatto terra bruciata attorno a noi ... e adesso sono cazzi.

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    1. è come avere la strada giusta davanti e non volerla imboccare

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  8. Si vive di finti sogni, indotti, che dobbiamo pagarli per soddisfarli.

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  9. Tante volte crediamo che i problemi della nostra epoca siano nuovi, e invece scopriamo che sono eterni e appartengono all'umanità.

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