martedì 30 giugno 2009

Lettera di una ricercatrice precaria ad un paese irriconoscibile

Parla una donna... un'italiana... una precaria... si appella al presidente della Repubblica...parla Rita Clementi, medico ricercatore precario di 47 anni...
"Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al¬la loro madre. Vado via con rab¬bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi¬zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie¬dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian¬do ad essere italiana.Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun¬ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto¬maticamente espulso dal «siste¬ma » indipendentemente dai ri¬sultati ottenuti....Io, laureata nel 1990 in Medi¬cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni¬versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri¬mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo¬ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun¬que possibile ereditare dai geni¬tori la predisposizione a svilup¬pare questa forma tumorale. Ta¬le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade¬re non essendo stato ritBlogger: I diari dello scooter - Crea postenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri¬cerca stranieri hanno conferma¬to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe¬ta in Patria...Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen¬sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi... Se il malcostu¬me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con¬seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi¬tà e gli enti di ricerca come feu¬do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto."
Napolitano non risponderà o magari qualcuno manderà una lettera prestampata della presidenza della Repubblica...
Napolitano non risponderà... silenzio c'è il G8, dobbiamo dare l'idea di un paese normale, di un paese dove tutto va bene, nessuno deve sapere che in Italia non si investe sui ricercatori, sull'università, sullo "studiare", sulla scuola... menti stupide si plasmano meglio.
Allora andando indietro viene da pensare ai soldi spesi ad esempio per gli aerei da combattimento, oppure i soldi buttati per la farsa dei referendum, per non parlare degli stanziamenti per lo stesso G8... menti stupide menti stupide.
Fuga di cervelli... poi i politici vanno in Tv a disperarsi, a domandarsi il perché. a fare delle dissertazioni sociologiche, quando dovrebbero solo vergognarsi per una lettera del genere...
Napolitano non risponderà... perché questo non è il paese delle risposte... questo è il paese del silenzio, del "tutto va bene"... un paese irriconoscibile.

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