lunedì 17 marzo 2025 0 vostri commenti

Ritrovato



I libri sono fatti così, ti aspettano. 

Li compri, li sistemi negli scaffali oppure sul comodino.

Se ne possiedi troppi ti affanni a cercare un posto, pur sapendo che non ce n’è più. 

A volte li leggi subito altre invece stanno in una sorta di anticamera.

Attendono i tempi giusti.

Così capita di riprendere in mano un classico, proprio nel giorno, 15 marzo, in cui quell’amico nelle parole di Uhlman fece il passo in avanti. 

E poi quelle righe capaci di dipingere una madre, che riportano alla mente una sera di 17 anni fa quando quegli occhi erano di un azzurro color cielo, in grado di dirmi “va tutto bene”.

Nonostante tutto, nonostante il dolore.

“Non dimenticherò mai la sera in cui — avevo sei o sette anni — entrò in camera mia per darmi il bacio della buona notte. Indossava un abito da ballo e io la fissai come se fosse stata un'estranea. Mi aggrappai al suo braccio, rifiutandomi di lasciarla andare, e cominciai a piangere, cosa che la turbò molto.

Chissà se capì che non ero né infelice né malato ma che, per la prima volta nella vita, la vedevo obiettivamente com'era: una donna attraente con un'individualità tutta sua”

L’amico ritrovato.

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