Difficile fare i bilanci, anzi meglio di no.
Allora solo alcuni grazie.
A chi anche stasera sarà nei reparti, degli ospedali e delle residenze protette.
A chi ha sempre rispettato le regole, anche quelle meno condivise.
A chi da due anni sta facendo qualcosa per uscire da questa tragedia.
A chi pratica gesti di gentilezza quotidiana, di accoglienza.
A chi ti abbraccia con gli occhi.
A chi nn smette mai di dire ciò che pensa.
A chi ascolta e lascia parlare.
A chi ha in mente sempre l’altro.
A chi si ricorda l’importanza di un sorriso.
A chi lotta ogni giorno per gli ultimi, per i diritti, per il lavoro.
A chi non dimentica i nonni e sa quanto sia importante una telefonata.
A chi celebra la lentezza.
A chi ama la diversità.
A chi si tiene lontano dall’ipocrisia.
A chi non ha dimenticato di essere stato bambino.
A chi parla coi giovani, sempre.
Buon 2022 verrebbe da dire.
Ma può essere buono solo grazie all’impegno di tutti per la collettività.