Ricordo l’attesa della cioccolata per merenda. Io e mio fratello davanti alla televisione e sul tavolo la focaccia da pucciare.
Oppure quella bevuta in un rifugio dopo tanto cammino,sognata, conquistata.
Piacere e gusto che vengono appagati. Un po’ anche dall’attesa stessa.
Ma non è tanto la sostanza quanto il contorno, l’attimo vissuto e la mente libera.
Cioccolata può essere anche una tazza rotta con dentro il latte di mandorla.
Può essere un grazie, un buongiorno o un come stai.
Può essere la notizia di mamma che ha preso due chili.
Piccoli attimi di serenità, conquistati.
Come la cioccolata in vetta.