martedì 18 ottobre 2022 4 vostri commenti

Non vederli

Le difficoltà nel parlare di mia madre aumentano.

Io e lei, tacitamente, condividiamo una sorta di lingua tutta nostra, un grammelot alla Dario Fo. Scherzandoci sopra.

A volte fatico anche io però, proprio in quelle situazioni il pensiero che mi passa per la testa è quello di dirle “dai parla, voglio risentire la tua voce” , associato ad una strana voglia di andare via, non vedere. Pur sapendo che lei non ne può nulla. 

Ecco, non vedere. Ciò che troppi fanno con le persone malate, decidono di non vederle, allontanarle, non chiamarle. 

Come si dice? Se non vedi stai meno male. Probabilmente è così, forse stanno meglio, forse è una sorta di autodifesa dal dolore o di egoismo. Non lo so, ho smesso di pormi domande, di giudicare. 

Cerco di trattenere il bello delle situazioni, come la risata di questa sera di mia madre.

Irrinunciabile.

mercoledì 12 ottobre 2022 9 vostri commenti

Il mio cammino

Qualche giorno fa Olga, che ringrazio, lasciando un commento ad un mio post, mi  ha chiesto del mio background. Eccomi dunque, non è una domanda facile. Lunga per una risposta ad un commento e che mi ha dato uno spunto di riflessione. 

Non facile perché mi sono reso conto di essere sempre in divenire. Ho proprio imparato questo soprattutto negli ultimi anni. 

Se mi guardo indietro rivedo gli anni passati da piccolo a vedere mio padre tornare a casa dopo i turni di lavoro in fabbrica, le passeggiate con lui e mia madre alla festa dell'unità, ma allo stesso tempo  le elementari fatte in una scuola cattolica di suore. Ogni volta che chiedo ai miei il perché di quella scelta mi dicono che erano le uniche disponibili a prendere mio fratello un anno prima a scuola e di conseguenza io seguii lui. Poi il mio stare sempre nei gruppi, calcio, amici, le grandi compagnie, la conoscenza della politica da corteo alle superiori e l'occupazione scolastica che ha lasciato in me un segno indelebile. Da lì in poi un presa di coscienza, di responsabilità verso gli altri. Quel prendersi cura che mi accompagnerà per il resto della vita. 

Il meraviglioso incontro con i libri grazie ad un regalo di un amico di famiglia che non poteva più tenerli. L'importanza dello stare in famiglia e l'ascolto dei vecchi ricordi. La bellezza di un pranzo di mia madre. Una relazione lunga nata tra i banchi di scuola, finita poi in un divorzio. Una porta chiusa come disse mia madre che mi ha dato la possibilità  "riveder le stelle" che ho ancora qui davanti a  me. 

Essere padre. 

Il Teatro Sociale, l'impegno sindacale, le lotte e il mio lavoro da riabilitatore, tutte esperienze  che mi hanno fatto conoscere l'importanza dell'ascolto, dell'altro, dello stare e del dare spazio. 

La perdita di un amico caro, i conti con la malattia di una meravigliosa amica e di mia madre. La sensazione a volte di essere solo. Gli insegnamenti di mio padre e mia madre. 

E molto altro, tanto, incontri che mi hanno cambiato la vita e chissà me la ricambieranno ancora. 

Così, in divenire. 

lunedì 10 ottobre 2022 14 vostri commenti

Fermi!!!

I ponti servono per unire, popoli e territori. Le immagini del ponte Morandi noi genovesi non le scorderemo mai, così come la sua storica sagoma testimone di tante nostre partenze e ritorni dalle vacanze. 

Vedere il ponte in Crimea tra le fiamme porta alla mente ricordi terribili, così come lo è la guerra. Sembra che il mondo si stia abituando alle carneficine da una parte e dall'altra. La parola PACE viene derisa, messa da parte, schernita. 

Poco fa ancora un attacco russo a Kiev, con morti e feriti. 

Bisogna fermarsi, senza se e senza ma. I popoli continuano ad essere vittime dei governi, della fame di potere, dell'arroganza dei palazzi. 

Basta. 

sabato 8 ottobre 2022 16 vostri commenti

Tremare

La terra trema spesso, non ce ne accorgiamo a quanto pare, ma nell'arco della giornata si susseguono nella nostra penisola scosse di terremoto da 1.2 o 1.5. Basta scaricare un'applicazione gratuita e il gioco è fatto. Si riesce a monitorare la situazione in pochi secondi. 

Tutto vero. Altra cosa però è sentirla, la scossa. Una decina di giorni fa la prima, arrivata mentre ero al lavoro, stavo uscendo prendendo le scale. Niente, neanche un piccolo movimento ho sentito. Ricordo ancora la telefonata di mia moglie impaurita e il pensiero a Greta a scuola. 

Qualche giorno fa, di sera precisamente, mentre stavo guardando una serie tv, in un raro momento di appropriazione del mezzo, un rumore sinistro interrompe il mio momento relax. La mia reazione immediata è stata quella di prendermela col vicino. Poi il pensiero ad un treno, ma la stazione non è vicina a me, infine lui. Di nuovo il terremoto. Questa volta però ho sentito tutto, il rumore del suo arrivo, terrificante, poi lo scricchiolio della libreria. Qualche secondo, poca roba, ma tanto basta per iniziare a far viaggiare il cervello. E ora?!? Niente si sta in casa, passando le ore restanti prima della sveglia a guardare un muro pensando di vedere una piccola crepa, che non c'è. Spostando un quadro apparentemente pericolosissimo, senza motivo. Cercando in tutta la casa i muri portanti, senza peraltro trovarne uno. 

A parte tutto, la sensazione è davvero brutta. Il cuore in gola per qualche secondo e poi il pensiero di mettere in salvo tutti. A mia madre disabile che dice a mio padre "salvati". A chi ha vissuto un terremoto di oltre 6 gradi. Questo è stato di circa 4, quelli dei giorni scorsi meno, probabilmente scie sismiche. Oppure non lo sappiamo, mi pare che su questo si viaggi molto in base alle notizie tramandate negli anni. 

Per qualche giorno si vive sul chi va là, pensando "adesso ne arriva uno". Poi passa, come tutto, ma un po quello scricchiolio nella testa rimane. 

Viene da domandarsi una cosa. Quanto siamo pronti? Quanto abbiamo investito nella sicurezza degli edifici? Scuole, Ospedali, Residenze Protette? Quante esercitazioni magari in condizioni di difficoltà? Nulla di tutto ciò.

Continuiamo a sbagliare, a costruire, a mettere da parte la sicurezza. Come il progetto assurdo di costruire una funivia in mezzo ad un quartiere periferico di Genova, dimenticato dalle amministrazioni, per raggiungere i Forti di Genova.

Senza rispetto per il nostro territorio, senza un pensiero alla sicurezza. Quella vera. 

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