sabato 31 dicembre 2022 9 vostri commenti

Rinnovarsi

 “Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.”   Antonio Gramsci

Ascoltare e ascoltarsi, fare i conti con le cose fatte e da fare.

Vedere gli altri, sentirli e non solo per un ciao su una chat.

Abbracciarsi stretti, perché ce n’è bisogno.

Dire ti voglio bene.

Cercare la bellezza delle cose e delle parole. Dare importanza a quest’ultime. 

Guardarsi negli occhi e chiedere “come stai?”.

Accogliere e tendere la mano.

Lottare sempre e non dare per scontato nulla.

Coniugare i verbi alla prima persona plurale. 

Compiere piccoli atti rivoluzionari quotidiani.

Questo auguro.

Ogni giorno.

giovedì 29 dicembre 2022 3 vostri commenti

O’Rei


Quella rovesciata che da bambini abbiamo provato in tutte le maniere, in acqua, sulla sabbia e sul cemento. 

Il solito che diceva di averla fatta, ma senza prove. 

E quel ”eh chi sei Pelè?!?” quando arrivava qualcuno più forte di tutti, quello da battere, quello che volevi in squadra. 

O’Rei, senza limiti.

sabato 24 dicembre 2022 5 vostri commenti

Che tu possa

"Che tu possa camminare nella bellezza ogni giorno, che tu possa stare nella tua verità. Che tu possa svegliarti alla bellezza dentro e fuori di te. Che la tua pratica di mindfulness possa crescere, fiorire e nutrire la tua vita, il tuo lavoro e il tuo mondo, momento per momento e giorno per giorno, per il bene tuo e di quelli che ti conoscono e ti amano. Per il bene di tutti gli esseri, vicini e lontani, conosciuti e sconosciuti.", Jon Kabat Zinn.

Concediamoci le occasioni di bellezza quotidiana, provando a praticarla nei piccoli gesti. Al di là di ogni muro che troviamo, contro lo stigma, l’indifferenza. Provando a restare in ascolto dell’altro, per l’altro. A volte basta poco, serve fermarsi, rallentare, ascoltare i propri passi e quelli degli altri. 

Tracciando sentieri, da seguire. 

Il miglior augurio.

giovedì 1 dicembre 2022 31 vostri commenti

Anna

In questi anni ho avuto la fortuna di incontrare la bellezza e la meraviglia, frequentarla e averla come amica, sorella.
Occhi che accolgono e sorriso che non si dimentica mai anche se incontrato per pochi secondi.
Ho avuto la fortuna di ascoltare parole che curano, vedere gesti di incontro e sguardi capaci di far sentire a casa.
L’onore di averti vicino nei momenti importanti della mia vita, assieme ai tuoi cari, che stringo forte in questo momento.
Scoprire grazie a te il valore del sapere ascoltare, del rimanere vicino agli altri, del camminare insieme assaporando i passi.
Mi sento un privilegiato per aver avuto come amica un patrimonio culturale come te, immensamente grato per tutto ciò che mi hai insegnato, per avermi dato l'opportunità di essere testimone di parole poetiche con la capacità di vedere la bellezza nei gesti quotidiani. Assaporarli, apprezzarli, non dandoli mai per scontati, così come facevamo nei nostri preziosi mercoledì.
“Anna mi ha cambiato la vita”, in questi giorni ho sentito spesso questa frase.
E’ così, davvero. Hai cambiato tante vite, alcune le hai anche salvate.
Gratitudine, questa è la parola che scelgo.
Per tutto.
Le anime belle rimangono sempre con noi, nonostante queste lacrime che non smettono di scendere, nei miei occhi rimarrà per sempre il tuo sorriso e nel mio cuore ciò che hai rappresentato per me.
lunedì 21 novembre 2022 9 vostri commenti

I decreti, quelli belli.

Giusto per capire.

Ma se uno poi si divorzia i 20mila euro bisogna darli indietro o attendere la Sacra Rota?
I Decreti di un governo senza senso.
giovedì 3 novembre 2022 13 vostri commenti

No party

E' un paese così, possiamo definirlo particolare? Dove qualche settimana a Genova, ad esempio, da più parti sono arrivate attestazioni di solidarietà nei confronti degli operai di Ansaldo che per difendere il posto di lavoro hanno occupato la sopraelevata e poi il giorno dopo l'Aeroporto Cristoforo Colombo. 

Ora invece assistiamo ad esultanze per un decreto contro i rave party, nel quale non si citano nemmeno i rave party, ma che lascia la porta aperta a limitazioni di libertà fondamentali. 

La protesta degli operai Ansaldo potrebbe non avere seguito dopo quel decreto. 

Ma non svegliamo il paese. 

martedì 18 ottobre 2022 4 vostri commenti

Non vederli

Le difficoltà nel parlare di mia madre aumentano.

Io e lei, tacitamente, condividiamo una sorta di lingua tutta nostra, un grammelot alla Dario Fo. Scherzandoci sopra.

A volte fatico anche io però, proprio in quelle situazioni il pensiero che mi passa per la testa è quello di dirle “dai parla, voglio risentire la tua voce” , associato ad una strana voglia di andare via, non vedere. Pur sapendo che lei non ne può nulla. 

Ecco, non vedere. Ciò che troppi fanno con le persone malate, decidono di non vederle, allontanarle, non chiamarle. 

Come si dice? Se non vedi stai meno male. Probabilmente è così, forse stanno meglio, forse è una sorta di autodifesa dal dolore o di egoismo. Non lo so, ho smesso di pormi domande, di giudicare. 

Cerco di trattenere il bello delle situazioni, come la risata di questa sera di mia madre.

Irrinunciabile.

mercoledì 12 ottobre 2022 9 vostri commenti

Il mio cammino

Qualche giorno fa Olga, che ringrazio, lasciando un commento ad un mio post, mi  ha chiesto del mio background. Eccomi dunque, non è una domanda facile. Lunga per una risposta ad un commento e che mi ha dato uno spunto di riflessione. 

Non facile perché mi sono reso conto di essere sempre in divenire. Ho proprio imparato questo soprattutto negli ultimi anni. 

Se mi guardo indietro rivedo gli anni passati da piccolo a vedere mio padre tornare a casa dopo i turni di lavoro in fabbrica, le passeggiate con lui e mia madre alla festa dell'unità, ma allo stesso tempo  le elementari fatte in una scuola cattolica di suore. Ogni volta che chiedo ai miei il perché di quella scelta mi dicono che erano le uniche disponibili a prendere mio fratello un anno prima a scuola e di conseguenza io seguii lui. Poi il mio stare sempre nei gruppi, calcio, amici, le grandi compagnie, la conoscenza della politica da corteo alle superiori e l'occupazione scolastica che ha lasciato in me un segno indelebile. Da lì in poi un presa di coscienza, di responsabilità verso gli altri. Quel prendersi cura che mi accompagnerà per il resto della vita. 

Il meraviglioso incontro con i libri grazie ad un regalo di un amico di famiglia che non poteva più tenerli. L'importanza dello stare in famiglia e l'ascolto dei vecchi ricordi. La bellezza di un pranzo di mia madre. Una relazione lunga nata tra i banchi di scuola, finita poi in un divorzio. Una porta chiusa come disse mia madre che mi ha dato la possibilità  "riveder le stelle" che ho ancora qui davanti a  me. 

Essere padre. 

Il Teatro Sociale, l'impegno sindacale, le lotte e il mio lavoro da riabilitatore, tutte esperienze  che mi hanno fatto conoscere l'importanza dell'ascolto, dell'altro, dello stare e del dare spazio. 

La perdita di un amico caro, i conti con la malattia di una meravigliosa amica e di mia madre. La sensazione a volte di essere solo. Gli insegnamenti di mio padre e mia madre. 

E molto altro, tanto, incontri che mi hanno cambiato la vita e chissà me la ricambieranno ancora. 

Così, in divenire. 

lunedì 10 ottobre 2022 14 vostri commenti

Fermi!!!

I ponti servono per unire, popoli e territori. Le immagini del ponte Morandi noi genovesi non le scorderemo mai, così come la sua storica sagoma testimone di tante nostre partenze e ritorni dalle vacanze. 

Vedere il ponte in Crimea tra le fiamme porta alla mente ricordi terribili, così come lo è la guerra. Sembra che il mondo si stia abituando alle carneficine da una parte e dall'altra. La parola PACE viene derisa, messa da parte, schernita. 

Poco fa ancora un attacco russo a Kiev, con morti e feriti. 

Bisogna fermarsi, senza se e senza ma. I popoli continuano ad essere vittime dei governi, della fame di potere, dell'arroganza dei palazzi. 

Basta. 

sabato 8 ottobre 2022 16 vostri commenti

Tremare

La terra trema spesso, non ce ne accorgiamo a quanto pare, ma nell'arco della giornata si susseguono nella nostra penisola scosse di terremoto da 1.2 o 1.5. Basta scaricare un'applicazione gratuita e il gioco è fatto. Si riesce a monitorare la situazione in pochi secondi. 

Tutto vero. Altra cosa però è sentirla, la scossa. Una decina di giorni fa la prima, arrivata mentre ero al lavoro, stavo uscendo prendendo le scale. Niente, neanche un piccolo movimento ho sentito. Ricordo ancora la telefonata di mia moglie impaurita e il pensiero a Greta a scuola. 

Qualche giorno fa, di sera precisamente, mentre stavo guardando una serie tv, in un raro momento di appropriazione del mezzo, un rumore sinistro interrompe il mio momento relax. La mia reazione immediata è stata quella di prendermela col vicino. Poi il pensiero ad un treno, ma la stazione non è vicina a me, infine lui. Di nuovo il terremoto. Questa volta però ho sentito tutto, il rumore del suo arrivo, terrificante, poi lo scricchiolio della libreria. Qualche secondo, poca roba, ma tanto basta per iniziare a far viaggiare il cervello. E ora?!? Niente si sta in casa, passando le ore restanti prima della sveglia a guardare un muro pensando di vedere una piccola crepa, che non c'è. Spostando un quadro apparentemente pericolosissimo, senza motivo. Cercando in tutta la casa i muri portanti, senza peraltro trovarne uno. 

A parte tutto, la sensazione è davvero brutta. Il cuore in gola per qualche secondo e poi il pensiero di mettere in salvo tutti. A mia madre disabile che dice a mio padre "salvati". A chi ha vissuto un terremoto di oltre 6 gradi. Questo è stato di circa 4, quelli dei giorni scorsi meno, probabilmente scie sismiche. Oppure non lo sappiamo, mi pare che su questo si viaggi molto in base alle notizie tramandate negli anni. 

Per qualche giorno si vive sul chi va là, pensando "adesso ne arriva uno". Poi passa, come tutto, ma un po quello scricchiolio nella testa rimane. 

Viene da domandarsi una cosa. Quanto siamo pronti? Quanto abbiamo investito nella sicurezza degli edifici? Scuole, Ospedali, Residenze Protette? Quante esercitazioni magari in condizioni di difficoltà? Nulla di tutto ciò.

Continuiamo a sbagliare, a costruire, a mettere da parte la sicurezza. Come il progetto assurdo di costruire una funivia in mezzo ad un quartiere periferico di Genova, dimenticato dalle amministrazioni, per raggiungere i Forti di Genova.

Senza rispetto per il nostro territorio, senza un pensiero alla sicurezza. Quella vera. 

domenica 25 settembre 2022 12 vostri commenti

Neri non per caso

Ignoranza e fascismo al potere.

Il pensiero va a coloro che ci liberarono sacrificando la loro vita per tutti noi, ora dimenticati.

Abbiamo il dovere di stare vicino a chi da stasera si sentirà più solo e discriminato, assicurando che vigileremo ogni giorno sulla Costituzione, i diritti e la democrazia del nostro paese.

venerdì 23 settembre 2022 4 vostri commenti

Adulti?

I ragazzi scendono in piazza per ricordare a tutti quanto siano fondamentali temi come l'acqua, lavoro, energia, edilizia, povertà energetica e trasporti.

Tutte cose che il mondo dei cosiddetti "Adulti" ha logorato, sperperato e disintegrato. Privando le prossime generazioni di un futuro limpido.

Gli stessi adulti che ora magari li criticano, gli stessi adulti che hanno dimenticato il ruolo educativo fondamentale del genitore, gli stessi adulti che molto probabilmente voteranno a destra gente che nega il problema del clima capace solo di alzare muri e odiare il prossimo.

Per dire.
giovedì 22 settembre 2022 8 vostri commenti

La situazione

Sono stato ad un consiglio di classe.

Ho capito perché siam messi così.
martedì 20 settembre 2022 6 vostri commenti

Granelli

Ho sempre avuto difficoltà con l'asse a ginnastica, ho un lontano ricordo di tentativi di stare in equilibrio caduti nel vuoto. Passo dopo passo, braccia che ci aprono e si chiudono, concentrazione in mezzo alle risatine e poi gli ultimi passi per finire il percorso. Veloci, affrettati, che non portavano alla fine però.

Trovare l'equilibrio è la cosa più difficile nella vita. Spesso lo si cerca, si prova a raggiungerlo. Mindfullness, rilassamento, Yoga o semplicemente calma. Il famoso qui ed ora.  Magari in alcuni casi è anche passato vicino a noi ma non ce ne siamo accorti. Eravamo di fretta. Già, la fretta. La nemica principale, quella che ci affolla il cervello e non permette di gustare l'attimo. 

In teatro per stare in equilibrio mi hanno insegnato a guardare un punto fisso. E tutto passa. Certezze quindi, colonne, gambe del tavolo che sorreggono. E se mancano quelle? E' un problema. Trovare un sostituto non è facile anzi a volte impossibile, ci si accontenta oppure si va alla perenne ricerca di qualcosa. 

“La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l'amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l'anima respira e grazie alla quale vive”, ha scritto Banaba Yoshimoto in Un viaggio chiamato vita. 

I granelli sono preziosi, come il sorriso di mia madre ieri sera. Non compare spesso, ma quando arriva ti investe in pieno ed è una colonna di marmo. 

martedì 2 agosto 2022 24 vostri commenti

C'é qualcuno a sinistra?

Da tempo diciamo che in questo paese non esiste una sinistra, con ragione anche. Credo però sia  doveroso iniziare a fare un ragionamento differente. Siamo così certi che ci sia tutta questa voglia di sinistra? Perché se storicamente andiamo ad analizzare il percorso politico italiano non abbiamo mai avuto un elettorato così indirizzato verso idee progressiste. 

Unica eccezione sono stati gli anni 70 in cui il Partito Comunista aveva altissime percentuali ed era addirittura attaccato da sinistra per essere troppo di destra. Tutto il resto è Democrazia Cristiana, Pentapartito, Berlusconismo, Margherite,  Renzismo, Lega, Fascisti e ora Meloni. Per non andare indietro e parlare del ventennio fascista. 

Provate a parlare di patrimoniale in questo paese, provate.

sabato 30 luglio 2022 9 vostri commenti

Per salvarci

Non basta l’indignazione di un post, troppo semplice, una rapidità che ormai ha creato una società pronta a mettere da parte velocemente storie come quella di Civitanova Marche.

Serve una rivoluzione culturale nel nostro paese, a partire dalle nostre famiglie, con i nostri figli. Far capire l’importanza dell’ascolto, del prendersi cura, dell’accoglienza, della solidarietà, della non violenza fisica e verbale, dell’empatia, del rispetto, della tolleranza, dell’educazione che passa anche attraverso piccoli gesti quotidiani nelle nostre famiglie.

Altrimenti c’è il baratro.

venerdì 29 luglio 2022 9 vostri commenti

Pa’

Sembra ancora di sentirlo quel rumore della chiave nella serratura. "E' papà" dicevamo quando tornavi dal turno in fabbrica. Per me era normale avere un padre che a volte dormiva di giorno. Mamma cercava in tutte le maniere di farci fare silenzio, ma noi eravamo come attratti, venivamo proprio a giocare davanti alla tua porta. 

Chissà quante volte sarai stato stanco o arrabbiato magari per un corteo o altro, ma non hai mai portato dentro casa la fatica di quegli anni di lavoro e di lotta. 

Così mi tengo stretto quel 1994 in treno coi tuoi compagni di reparto in viaggio per Roma alla manifestazione contro Berlusconi. 

Le nostre litigate guardando il telegiornale perché io pensavo di cambiare il mondo, ma non sapevo nulla. 

Quella sera che il tuo cuore ci ha fatto spaventare. 

Le tue facce quando non trovavo mai la vite giusta da passarti. 

I tuoi interminabili presepi.

I tuoi silenzi dopo il primo orecchino, dopo il secondo e la rassegnazione al terzo e ai tatuaggi.

Il tuo pronto intervento per coprire i miei danni dopo i tentativi di appendere un quadro. 

La tua preoccupazione ogni volta che ti dico che sono in corteo. 

Parliamo spesso ma non ricordo se ti ho mai detto grazie. 

Per avermi insegnato il valore della famiglia, l'importanza di una visita, di una telefonata e della presenza di un padre. 

Grazie per quella tuta blu che non ho mai indossato ma che sento addosso. 

Grazie per avermi mostrato la via dell'onestà. 

Grazie per la tua costante preoccupazione per tutti noi, anche se dovresti pensare anche a te. 

Grazie per ciò che fai per mamma quotidianamente e per la tua famiglia, per come guardi e abbracci Greta e per quel "ciao ciccio" che mi accompagna ogni volta che lascio casa vostra. 

Grazie per tutte le foto che ancora stampi.

Grazie per i tuoi racconti su Genova. 

Grazie per darmi la sicurezza di un uomo dell'altro secolo. 

Grazie per avermi insegnato il valore della lotta, l'importanza di battersi per i più deboli e del non lasciare mai indietro nessuno. 

Grazie per avermi dato l'opportunità di dirti che ti voglio bene.

Da piccolo spesso mi chiedevano chi avrei voluto essere, non ho mai saputo dare una risposta certa, dopo 47 anni ora posso dirlo. 

Vorrei essere te.  

Buon compleanno Papà.

lunedì 18 luglio 2022 5 vostri commenti

75

Settantacinque anni sono tanti? Non lo so. Se chiudo gli occhi mi passano davanti tante cose con un comune denominatore i tuoi occhi e il tuo sorriso contagioso.

Gli ultimi cinque sono stati in salita, una di quelle con pendenza massima, quelle che ti sconsigliano, da evitare. Ma noi non potevamo scegliere.

Allora tengo stretto tutto, anche le giornate di sofferenza che cerchiamo di superare, scherzando sul tuo parlare, altro che corsivo. Quelle due mani che si sono cercate senza dire nulla il giorno della diagnosi, le stesse che da piccolo mi aiutavano a rialzarmi, che mi rimboccavano le coperte e che spalancavano le finestre annunciando un’invernale mattina.
Le tue parole sull’importanza della famiglia e il tuo perenne pensiero di dare fastidio.

Tengo stretto anche gli elenchi che ultimamente fai delle cose che nn puoi più fare, perché piano piano, insieme, le sostituiremo con quelle che puoi ancora fare.
Mi tengo stretto soprattutto gli attimi di sorrisi, aria pura, attendendo i prossimi. Perché a me basta anche così.

Auguri splendida mamma.

venerdì 15 luglio 2022 11 vostri commenti

La gentil cura

Sempre più spesso mi capita di pensare quanto sia importante durante la giornata incontrare gesti di gentilezza e praticarla al tempo stesso. 

Eppure sono davvero pochi i momenti in cui la incrociamo. 

Oggi in ambulatorio una paziente mi ha raccontato la storia di suo marito, un uomo con un problema visiva da anni, seguito da un medico che sul finire del suo percorso è riuscito a dirgli "lei cosa ci fa qui in ospedale... toglie il posto agli altri". 

La cura non passa solo attraverso le medicine, i protocolli, la strumentazione, una laurea. E' anche ben altro, parole dette pensando che davanti si hanno persone, non numeri, o pedine da spostare. 

Mi pare si stia perdendo la capacità di ascoltare il paziente, di parlare della malattia, di spiegare chiaramente. Accogliere non solo fisicamente ma verbalmente. 

Spesso molti sottovalutano che certe frasi costruiscono già strade per una guarigione, altre invece le distruggono. 

Definitivamente. 


martedì 28 giugno 2022 20 vostri commenti

Poche certezze per i diritti

Non mi meraviglia la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti per quanto riguarda l'aborto, mi spaventa molto la mancanza di un movimento globale per la rivendicazione e la difesa di diritti che dovrebbero essere alla base di ogni società civile.

Non sono così convinto che le grandi conquiste ottenute anche qui in Italia siano al sicuro, ma non solo dalla politica attuale, anche dallo stesso popolo. Provate ad immaginare ora un referendum sull'aborto o sul divorzio. Non ho tutte queste certezze rispetto all'esito. 

Su questo dovremmo anche riflettere. 

martedì 21 giugno 2022 10 vostri commenti

Quella notte prima

Sono passati 28 anni da quella notte prima degli esami e a dirla tutta non ricordo più se quelle ore erano piene d’ansia o meno. 

Ho un ricordo un po’ offuscato di quei banchi disposti a lisca nel corridoio della scuola, lo stesso dove facevamo casino durante l’intervallo, testimone di meravigliosi momenti durante l’occupazione. 

Non scorderò mai quell’alunno di un’altra classe che andando in bagno aveva fatto mostra a tutti del Bignami sporgente nella tasca dei jeans. Pura poesia. 

Il volto del presidente di commissione, le domande su Dante o il suo commento sul mio tema che definí ottimo ma “politicizzato”. 

Noi non eravamo 4 ragazzi e una chitarra, anche se una c’era ma elettrica,  eravamo un gruppo che non scorderò mai, una classe che ci ha trasformato in amici che ancora adesso si sentono e si vedono. Qualche segno del tempo scandito da battute che si ripetono. In fondo qualche parte di noi è ancora lì seduta in un banco a sperare nella domanda giusta, a sperare nello sguardo  di quella ragazza o quel ragazzo, a sperare di avere sempre amici intorno e avere voglia di cantare e di cambiare.

venerdì 17 giugno 2022 10 vostri commenti

Le storie nei piatti

In casa mia il momento del pranzo o della cena è sempre stato una sorta di rito. Primo, secondo,  contorno e dolce immancabili. Impensabile sedersi e non mangiare una portata.

Ricordo ancora le pentole sul fuoco messe da mia madre, il ragù cucinato per ore "perché più cuoce più è buono", la quantità incredibile di pasta buttata per me e mio fratello, adolescenti con una fame interminabile. Per non parlare del minestrone freddo lasciato sulla tavola con il mestolo in mezzo come una sorta di spada nella roccia. 

La domenica era il momento della pasta fatta in casa, un appuntamento fisso. Gnocchi, taglierini, taglierini verdi, tagliatelle, lasagne. Ci divertivamo ad aiutare nostra madre e in caso si facessero ravioli o tortellini anche mio padre, in onore delle sue origini emiliane. Un piccolo pezzo di pasta, la rondella per tagliare e via con la macchina per fare la sfoglia. 

Poi quei piatti che ho ancora ben presente. Carne fritta al sugo, rotolo di carne tritata con uovo in mezzo, carne patate e prosciutto, patate al forno con la besciamella, trippe con patate e fagiolane, stoccafisso, spezzatino in bianco e al pomodoro. Un menù senza fine. 

Si andava a mangiare fuori di meno, capitava nei momenti particolari, una festa, una ricorrenza, una riunione di famiglia. Il momento del pranzo era davvero importante nei preliminari. Mia nonna, che non sapeva cucinare, si occupava della tavola, i tovaglioli ognuno col suo portatovagliolo, i piatti, i bicchiere. Come potrei dimenticare l'acqua di Vichy, quando era ancora buona intendiamoci. 

Profumi che non si possono dimenticare, che ancora adesso in parte ritrovo nei piatti che mio padre ha imparato a ripetere e io come lui ogni tanto provo, cercando di dare la giusta importanza al momento in cui ci sediamo davanti ad un piatto che oltre al gusto ha una storia. 

lunedì 13 giugno 2022 18 vostri commenti

Dell'utilità delle persone

"Si è utili anche quando si è in coma".

Queste le parole che un paziente mi ha detto qualche mattina fa. Una frase che comunque la si voglia leggere lascia un segno. Si parlava di inutilità, delle volte in cui si fanno i conti con la vita attuale e ci si sente meno utili. Quando gli altri ci fanno sentire inutili, oppure si ha solo la sensazione. 

Parole che a volte escono  anche a fatica dalla bocca di mia madre. Macigni che cadono su una giornata, pesanti da sostenere, come se ogni lettera che va a formare quelle parole ci desse una sorta di mazzata sulla schiena. Eppure è così.

Non so dove stia la verità, ma quello che posso dire è che a volte le prospettive di chi vive un dolore possono cambiare le considerazioni. Da figlio di una madre ora disabile ogni giorno le dico della sua utilità, ma capisco anche il suo stato d'animo di una donna che prima aveva il suo quotidiano fare e ora si trova a contare i minuti che passano. 

martedì 17 maggio 2022 12 vostri commenti

Togliere il tappo

Ciò che ci capita nella vita può effettivamente cambiarci. A volte ci prova, a volte resistiamo, a volte non capiamo, ma comunque accade qualcosa. 

Non sono un campione dell'interpretazione degli errori ma diciamo che le cadute, le facciate o i disastri incontrati nel mio percorso mi hanno piano piano plasmato, una sorta di vaso che gira che cambia forma. In meglio o in peggio francamente non lo so. Navigo a vista, scruto l'orizzonte ma lo lascio lì e metto un piede dopo l'altro. 

Una cosa sicuramente credo di avere imparato, cercare di non lasciare indietro nulla, dirsi tutto ed evitare i non detti che fanno sempre male. Ne ho ancora alcuni da scacciare e sistemare, conto di farlo prima o poi, senza rancore ma solo perché credo che certe parole lasciate a rimuginare dentro di noi alla fine poi facciano un po' come quella Coca Cola che scuotevamo prima che il nostro compagno la aprisse alle feste. 

Meglio evitare, sicuro. 

giovedì 28 aprile 2022 13 vostri commenti

Piccole vite, grandi emozioni

Non ho mai amato particolarmente le piante. Tutto è nato da un regalo fatto a mia moglie prima che iniziasse la pandemia. Un Bonsai di Acero verde per il suo compleanno. 

Non avevo però tenuto conto di una cosa, mia moglie non aveva voglia di stargli dietro. Da lì è iniziato il mio rapporto con i bonsai. Piccole piante che racchiudono grandi segreti, necessitano attenzione e delicatezza. In una parola, cura. 

Un po' come succede con i tatuaggi, uno chiama l'altro e ora sul mio poggiolo non c'è più spazio. Ho perso il conto.


Il resto lo ha fatto la pandemia probabilmente. Stare in casa per un po' ha risvegliato qualcosa che prima non conoscevo. Vedere il ciclo della vita in una pianta è affascinante, prendersene cura e magari fare qualche lavoro anche con tua figlia vicino. 





Sono solo all'inizio, si fanno sbagli e purtroppo a volte si pagano con qualche Bonsai che si deve salutare. Ma attendo la meraviglia di una gemma che si fa vedere per la prima volta o un frutto che che la sera prima non c'era. 

E respiro, tanto. 

venerdì 8 aprile 2022 28 vostri commenti

Oltre il nero

E' doloroso constatare quanto sia stato facile per molti passare ad un linguaggio di guerra. La semplificazione della sofferenza, la mancanza di pensiero per coloro che mossi dalle strategie del potere o vittime delle stesse perdono la vita ogni giorno. 

Soldati costretti a combattere, altri che fuggono inseguiti dai mercenari, altri ancora che per la disperazione si suicidano. Donne e bambini che devono essere per forza spettatori di una orrenda realtà. La guerra è violenza vera, stupri, perdite umane, mutilazioni, orrori, genocidi e altro, purtroppo. 

Mancano parole di pace e teste pensanti. Siamo accerchiati da piccoli uomini che giocano a fare i generali. In mezzo, come sempre, le persone in marcia verso la pace, profughi che chiedono aiuto. 

Spaventa il far finta che in giro per il mondo non ci siano altre guerra, spaventa la finta accoglienza e quella che discrimina. Le frasi di certi politici che esultano perché la guerra farà bene alle nostre industrie  o chi mette sullo stesso piano la pace e il condizionatore. Per non parlare di quelli che ora dicono di essersi occupati da sempre di chi chiede libertà. 

Si diceva tempi cupi, ma qui siamo oltre il nero. 

venerdì 1 aprile 2022 12 vostri commenti

Provaci



Batti le mani forte Greta e cerca sempre momenti di bellezza e purezza come quelli di ieri sera.
Cerca le parole importanti, piene di significato come quelle di cura.
Non ti stancare mai di dialogare con gli altri.
Cerca di ascoltare le persone perché molti non lo sanno più fare.
Non dare per scontato l'importanza di una pacca sulla spalla, di un abbraccio, di uno sguardo di conforto, di una mano da stringere.
Guarda negli occhi le persone perché spesso troverai le loro storie.
Costruisci ponti e non muri.
Fai sempre domande, come quelle infinite di ieri sera dopo lo spettacolo.
Pratica gesti di gentilezza perché è da lì che nascono le rivoluzioni.
Metti da parte la rabbia e quando arriverà, perché è possibile, accoglila e parla anche a lei.
E poi ricordati che Noi non è solo un pronome ma un modo di vivere.
martedì 29 marzo 2022 7 vostri commenti

Deriva violenta

Non so se l'episodio dello schiaffo di Will Smith fosse preparato per il grande show miliardario. Non credo sia questo il punto. Sono dell'idea che trasmettere l'ennesima scena di violenza sia verbale da parte del comico (?) nei confronti di una persona malata, sia di Smith prendendolo a schiaffi, sia l'ennesimo esempio di brutalità della nostra società. 

Una sorta di sfida all'O.K. Corrall, con il maschio super macho che si alza per picchiare chi ha insultato la sua donna. 

Siamo ancora a questi punti. Una società che assiste ad una roba del genere e poi passa oltre come se niente fosse. Una specie di sintesi dei nostri giorni, in cui da anni, non da ora, assistiamo ad ogni tipo di violenza come se ormai facesse parte della quotidianità. Non parlo solo di quella fisica, ma anche verbale. Pensate ad esempio a tutti gli episodi che ogni giorno vediamo sulle strade. 

Una deriva la nostra che rischia di portare una generazione dalla parte sbagliata, mettendo da parte le parole a vantaggio della prevaricazione. 

mercoledì 23 marzo 2022 12 vostri commenti

Non è pronto soccorso


Questa è una storia di ordinaria indecenza quotidiana. Una storia che probabilmente si sta ripetendo anche oggi.

Mia madre è caduta e chiaramente si va al Pronto Soccorso, San Martino di Genova. Da qui la favolosa avventura, entrata alle 10.30 circa, uscita 22.30 circa. Arrivo a casa alle 24 dopo aver cercato ambulanza per il rientro.

Una sosta ai box di 12 ore, tra telefonate per avere notizie da mio padre dentro e segnali di fumo da un parcheggio trasformato in sala d'attesa frequentata da gente smarrita.

Credo che in un paese civile una donna di 75 anni, con una malattia importante e tre fratture in corso non debba stare 12 ore in un Pronto su una barella. Anzi, nessuno dovrebbe attendere così tanto.

Credo anche che Toti e il suo seguito in Regione Liguria dovrebbero chiedere scusa ogni giorno a chi entra in Pronto Soccorso, così come dovrebbero anche scusarsi con tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno cercano di sopperire alle mancanze di un sistema che non può andare avanti così.

Ma non succederà niente, perché per queste cose i soldi non ci sono mai e non servono alla propaganda, meglio tagliare dei nastri in giro e dire che va tutto bene.
Va tutto malissimo, da parecchio, e qualcuno fa anche un po' schifo.
lunedì 14 marzo 2022 11 vostri commenti

Bambini

"Papà oggi ho regalato una carta Pokemon ad un mio compagno, ne aveva poche..."
"Hai fatto bene, brava."
"Poi qualcuno mi ha spinto e ci siamo dati una testata... o forse era lo spigolo del banco, non lo so..."
"Ecco..."
"Sono andata dalla maestra, ma le ho detto che non l'hanno fatto apposta".
Bambini.
Poi diventiamo grandi e roviniamo tutto.
Proprio tutto.
martedì 8 marzo 2022 8 vostri commenti

In ogni parte del mondo

La sensazione è quella di essere impotenti. Voler fare qualcosa, come spesso accade, quando assistiamo a tragedie come quella che ci sta scorrendo davanti agli occhi. Questo vale sempre, non solo ora. Penso ai Palestinesi, ai migranti, a tutti coloro che scappano da una guerra, dalla prepotenza, dalla violenza. 

Ci sono immagini forti, che personalmente fatico anche a guardare. Forse perché sono padre e ho una figlia di sette anni. Mi hanno sempre colpito quelle immagini di bambini con occhi increduli di fronte all'odio, alle armi e alla distruzione. Occhi che dovrebbero vedere altro, sguardi che dovrebbero essere usati per scoprire il nuovo, il bello, il gioco, l'abbraccio. 

Fa male tutto ciò, perché è incomprensibile come l'uomo continui a non capire, come il denaro porti a delle scelte scellerate e drammatiche per i popoli. Tutti. 

Perché è di questo che stiamo parlando. Non esistono confini se non per i potenti e i governi che si autoalimentano grazie alle guerre. Non finirà mai finché non capiremo questo. 

In ogni parte del mondo. 

mercoledì 2 marzo 2022 7 vostri commenti

Danno i numeri

Sento e leggo dichiarazioni di politici che si mettono l'elmetto da lunedì a venerdì e poi nel week end marciano per la pace.

Le parole sono importanti e andrebbero usate con senso e soprattutto supportate da idee, fatti e valori.

Stiamo assistendo ad una macabra gara quotidiana di chi riporta il numero maggiore di persone uccise, da una parte e dall'altra.
Ancora una volta numeri, mentre donne uomini e bambini vengono dimenticati.
martedì 22 febbraio 2022 7 vostri commenti

Giochi di Guerra

Le potenze come sempre giocano con la morte a danno dei popoli, degli indifesi. Si divertono ad armare, tracciare confini inesistenti, produrre sfollati.

Spaventa il fatto che nn si stia levando una voce pacifista, un movimento che dica basta.
Quella voce è stata uccisa nel 2001 a Genova.
Aveva ragione.
lunedì 21 febbraio 2022 15 vostri commenti

La vita

Lo so, ogni giorno muore qualcuno. Ma ci sono morti che ci lasciano impietriti, fermi. Come se il cervello in quell'istante ci ricordasse quanto siamo fragili, indifesi.

Non conoscevo direttamente questa persona, ma quando ieri una mia collega mi ha raccontato della morte improvvisa di una sua amica, a soli 46 anni, lasciando un figlio e un marito mi sono fermato. Bloccato. 

Così poco fa guardando una foto con mia figlia sulle spalle, mi sono domandato quanto tempo a volte buttiamo via per cose futili, quante volte rimandiamo, quante volte evitiamo di fare ciò che realmente ci fa stare bene. 

Non so. Ora inizio a capire sempre di più le parole di mia madre, stanca e purtroppo con una malattia che la rende sempre più vulnerabile. Ogni tanto mi ripete di stare più tempo possibile come mia figlia. 

Forse sarà banale dirlo e anche pensarlo, ma nell'agenda voglio metterlo. Ricordarsi di viverla tutta la vita. Il giorno, le ore, i secondi. 

martedì 15 febbraio 2022 15 vostri commenti

Appello con la morte

Difficile commentare la morte di un ragazzo, impensabile. Innaturale vedere andare via il proprio figlio prima di te. 

Giuseppe aveva 16 anni. Lorenzo ne aveva 18. Tutti e due morti durante uno stage. Fatico molto a capire questo concetto di scuola, trasformata in una sorta di anticamera di un'azienda e come tale quindi con carenze di sicurezza. Ormai ogni giorno contiamo una morte sul lavoro, nel silenzio totale, nell'indifferenza come se tutto fosse accettabile. Una sorta di appuntamento in calendario da rispettare. 

Ho 46 anni e credo di avere visto passare tanti, troppi, ministri dell'Istruzione senza lasciare un segno sensato. Ognuno che butta sul tavolo appena arrivato la parola riforma senza darle poi il giusto peso. Ora all'inadeguatezza delle nostre strutture scolastiche, alla mancanza di personale, alle classi pollaio aggiungiamo un altro pezzo in questo puzzle dell'orrore. La morte. 

Basta. 


domenica 13 febbraio 2022 4 vostri commenti

Bonus per chi?

 Il governo ha destinato 37 miliardi di euro alle ristrutturazioni di abitazioni private e condomini per migliorarne l’efficienza energetica.

15 miliardi dello stanziamento sono destinati come bonus, una detrazione fiscale del 110%.

Tutto ciò ha determinato la corsa ai lavori.

Società inventate dal giorno alla notte, 11600 negli ultimi 6 mesi. Riconvertite in un attimo, per potersi prendere una fetta della torta.

Tutto ciò ha portato all’aumento degli incidenti sul lavoro, per mancanza di sicurezza e aumento dell’orario di lavoro. Qualcuno anche 12 ore sui ponteggi, magari con un contratto per un’impresa in subappalto, qualcuno anche senza contratto. 

Mancano i controlli, manca una politica seria.

lunedì 7 febbraio 2022 8 vostri commenti

Un muro

Inizio ad essere stanco di ritrovarmi solo in campo a cercare di insegnare ai ragazzi la lealtà, l’educazione sportiva, il rispetto dell’avversario e dell’arbitro. Cose che per me vengono prima del risultato, così come la figura dell’allenatore che dovrebbe essere istruttore/educatore.

Anche questo week end a cercare di placare gli animi durante una partita di calcio, mentre dall’altra parte il solito muro.

In questi mesi di chiusure ho sentito molti addetti ai lavori chiedere le riaperture “per i ragazzi”, poi sui campi si continuano a vedere robe del genere. Tutto in nome del risultato, del gol e della classifica.

Per non parlare degli spalti e di genitori che iscrivono i ragazzi nelle squadre che “vincono” senza badare a cosa insegnano e chi insegna.

Non esistono ragazzi cattivi, ma cattivi maestri si.

Credo ahimè di avere sempre meno a che fare con questo ambiente.
giovedì 27 gennaio 2022 6 vostri commenti

Voleva solo rivedere la mamma

La memoria ormai sembra interessare pochi. Tendiamo a rimuovere per la velocità del nostro tempo, per pigrizia, per ignoranza o per comodità.

Non conoscevo la storia di Sergio De Simone, uno dei tanti bambini uccisi dai nazisti. Arrestato e condotto nel campo di concentramento della Risiera di San Sabba con sua madre, Gisella Perlow, sua zia, Mira Perlow, sua nonna e le piccole cuginette di 4 e 6 anni, Andra e Tatiana Bucci. Deportati poi nel lager di Auschwitz-Birkenau.

La nonna morì il giorno stesso in una camera a gas. La madre e la zia vennero mandate nei campi di lavoro, sopravvissute come le due cuginette. Sergio non ce l'ha fatta. Voleva solo rivedere la mamma. E quel giorno quando le guardie fecero quella domanda ai bambini "chi di voi vuole vedere la mamma?". Lui come altri fece un passo avanti, aveva 7 anni. Nonostante le due cuginette lo avessero messo in guardia su quella domanda. Ma lui aveva 7 anni, voleva vedere la mamma. 

7 anni come mia figlia. 

Ecco. Sergio non la incontrò più la mamma, perché i nazisti portarono lui e altri bambini in un altro campo per sottoporli ad esperimenti medici sulla tubercolosi. Poi lo impiccarono ai ganci nei sotterranei della scuola. 

Spesso ripenso alle parole di Guccini. "Come può l'uomo", già come ha potuto commettere atti come questo. Atrocità che non si riescono nemmeno ad immaginare. 

Oggi la rabbia aumenta perché ci tocca leggere di gente che paragona il green pass alle deportazioni degli Ebrei. Gente misera, senza memoria, senza rispetto.

Ma non lo scopriamo ora. 

lunedì 24 gennaio 2022 4 vostri commenti

Guido


Avevo 4 anni quel giorno e i ricordi in questo caso non mi sono d’aiuto.

Ho conosciuto Guido Rossa tramite i racconti di mio padre, operaio dell’Italsider come lui, suo collega e compagno di tante lotte. 

L’ho conosciuto tramite la storia di un cappello indossato da mio papà e comprato lo stesso giorno del suo funerale, quando anche il cielo piangeva a Genova.

Abbiamo il dovere di tenere a mente  il suo coraggio, di ricordarlo ai nostri figli, di raccontare la sua storia negli anni che verranno, guardandoli con gli stessi occhi di Guido Rossa mentre guarda sua figlia, come in questa foto.

Come a dire finché c’è lotta, onestà e coraggio c’è speranza.

venerdì 21 gennaio 2022 5 vostri commenti

PCI

21 gennaio 1921, nasce il Partito Comunista Italiano

Noi orfani di una grandezza che non abbiamo mai visto e vissuto.

Ascoltatori di Storie di donne e uomini che c’erano e che hanno permesso a questo paese di rinascere.

In attesa perenne di ritrovare anche solo una minima parte di quel partito.

Perché le ragioni ci sono.

Perché le classi esistono ancora.

Perché donne e uomini ancora vengono sfruttati. 

Per il bene comune.

giovedì 20 gennaio 2022 8 vostri commenti

La parte fortunata

Leggo  di persone che stanno tentando di prendere il Covid per evitare il vaccino. Mi è davvero difficile comprendere certe posizioni. Irrispettose per chi purtroppo si è infettato e non voleva, e magari non ne è nemmeno uscito. 

Credo siano privilegi da occidentali che possono usufruire del sistema sanitario. Tanto c'è chi cura, tanto un posto all'ospedale lo abbiamo. Intanto, non è così certo che ci sia sempre un posto libero all'ospedale. E' ancora fresco il terribile momento in cui abbiamo sentito dire "dobbiamo scegliere chi curare". Eppure siamo ancora qui a leggere di party Covid, di gente che preferisce il virus. Nel frattempo molti non trovano spazio per altre cure e operazioni importanti vengono rimandate. 

E' un argomento davvero devastante, che si fatica anche a condividere. Mi ricorda molto quegli anni in cui quando l'argomento politica era tabù per la paura di imbattersi in un berlusconiano, oppure per la vergogna di chi dava il voto al Caimano. 

Siamo nati in una parte fortunata del pianeta, per puro caso. Anzi, aggiungerei perché abbiamo sfruttato altri paesi in difficoltà. 

Teniamolo a me. 

giovedì 13 gennaio 2022 6 vostri commenti

Concordia

Dieci anni da un inchino criminale. Una tragedia che ha portato via la vita di 32 persone. A distanza di tanto tempo viene da chiedersi quante volte sia stato sfiorato il dramma. Tutto per un' "abitudine" che molti conoscevano e non hanno mai denunciato. 

Questa triste vicenda pone l'attenzione anche sui tanti lavoratori precari che ogni mattina fanno trovare la colazione pronta per gli ospiti, sempre disponibili al sorriso, alle feste. Dietro tutto ciò spesso ci sono storie di donne e uomini che fanno sacrifici enormi, sfruttati da compagnie con conti bancari faraonici. Le stesse persone che in quella vicenda hanno fatto il possibile per salvare vite umane. 

Spesso tragedie come quelle della Concordia riportano alla mente il preciso momento che si stava vivendo. Non ricordo bene quelle mie ore, ma non scorderò mai l'immagine di una catena umana che aggrappata ad una corda per calarsi giù dallo scafo di una nave. Una fotografia che porta a distogliere lo sguardo, come a non volerci credere. 

Ma è successo. 

mercoledì 12 gennaio 2022 10 vostri commenti

Città per pochi intimi

Ciò che mi spaventa più di tutto è la mancanza di stupore nel leggere che all'attore Rodolfo Laganà sia stata rubata la carrozzina elettrica, che usa a causa della sua malattia, la sclerosi multipla. 
Nessun salto sulla sedia, non sono caduto, non ho imprecato. Nulla.
Perché ormai questa sembra la deriva presa da questa società. 
Nei giorni scorsi ho affittato una carrozzina per andare a fare un giro con mia madre. Avete mai provato a spingerne una per le vie della vostra città? Fatelo. Potrebbe essere un'esperienza unica, un risveglio davanti ad una realtà che spesso viene mascherata, nascosta, messa in ombra. 
Le nostre città hanno barriere architettoniche ovunque. Se sei disabile non puoi decidere il percorso, ma devi fare quello "meno pericoloso", "più accessibile". A volte non puoi nemmeno farlo. 
Ecco, a me pare che più che tanti paroloni o giornate per la disabilità, servano prese di coscienza, atti veri e proprio, quotidiani, da parte di tutti non solo degli amministratori. Quest'ultimi logicamente dovrebbero essere i primi a non nascondersi dietro a degli slogan, perché altrimenti Genova, ad esempio, potrebbe essere "meravigliosa" solo se non hai una carrozzina. 
martedì 11 gennaio 2022 13 vostri commenti

Sabbie mobili

Da quanto tempo discutiamo sull'importanza della scuola? In questi anni ne abbiamo sentito parecchie e mai un governo ha messo al primo posto l'istruzione, l'educazione e la formazione. Mai. 

Ieri è ricominciata la scuola, dopo due anni di emergenza pandemica, nulla è cambiato. Gli spazi sono sempre gli stessi, siamo in presenza delle cosiddette classi pollaio che pregiudicano anche la didattica, che dovrebbe essere primario obiettivo per ciascuna scuola. 

E' un disco rotto ormai, ci sono argomenti che non portano voti. Non si tratta solo di colpe da dare alla politica, ma anche alla cittadinanza stessa, sempre meno attiva e sempre più disinteressata. A farne le spese sono due colonne di una normale società. La Sanità e come dicevo la Scuola. 

Ora stiamo raccogliendo le briciole e piangendo vittime. Servirebbero vere riflessioni, spunti e prese di posizioni anche coraggiose. 

All'orizzonte però nulla. A parte una vergognosa candidatura di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica che ci porterà sempre più nel baratro. 

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