E' una storia moderna questa, ma si ripete.
Tutto nasce da una semplice fotografia scattata da qualcuno in un parco di Genova ad una persona, un uomo, mentre offre delle ciliegie a dei bambini. Da lì il delirio, mamme e papà in panico, gente che sosteneva di averlo già visto in altre piazze, segnalazioni e post su Facebook che vengono condivisi con tanto di foto della persona in bella mostra, con avviso di massima attenzione e la preghiera di diffondere a tutti. L'accusa è quella di essere il mostro, un pedofilo.
Vi risparmio i commenti scritti sotto i post, i soliti insulti che si trovano sui social network scritti da quelli che dietro la scrivania davanti ad un computer si sentono padroni del mondo e giustizieri digitale.
Oggi la lettera di denuncia della cognata dell'uomo, che dopo aver accertato dalla polizia l'estraneità del parente, sta cercando di salvaguardare la reputazione di una persona, con alcuni problemi di salute, che aveva solamente offerto delle ciliege probabilmente richieste.
Basta questo. In pochi minuti un uomo è stato distrutto e con lui la sua famiglia. Un tam tam frutto della paura e degli stereotipi purtroppo ancora presenti nella nostra società verso chi alla nostra vista risulta "diverso" o con "qualche problema". Una notizia presa così come è stata messa on line dove per molti quello che è scritto è sempre e solo la verità, così lontana dal mondo reale.
Il tempo passa, i mezzi cambiano ma la storia alla fine è sempre la stessa.