Quanto è importante l'informazione in un paese? Quanto riesce a modificare i nostri comportamenti e le nostre opinioni? In ogni momento della giornata veniamo bombardati da messaggi che cercano di plasmare il nostro pensiero e indirizzarlo in qualche maniera.
Una fotografia scattata in un determinato modo, fotografare un punto piuttosto che un altro, un momento piuttosto che un altro...tutto ciò può far apparire la realtà che si preferisce.
E' quello che avviene ogni volta che c'è una manifestazione. Il gioco dei numeri, la falsità delle questure che si ostinano a fornire dati che nemmeno un pazzo renderebbe noto. Telegiornali che inquadrano punti morti dei cortei, che fanno riprese sui singoli individui invece di prendere punti panoramici. Giornalisti che ricercano solo il solito politico di turno che vuole solamente farsi vedere in mezzo alla gente.
La manipolazione di ciò che avviene nella vita reale è un assalto alla democrazia di un paese, è un attentato alla libertà di ciascuno di noi che ha il diritto ad una giusta informazione. Al giorno d'oggi ciò che non appare in TV non esiste, non avviene.
Sabato 4 aprile in piazza c'era tanta gente, non credo certamente i 2 milione e 7 che dice la CGIL ma sicuramente quasi 2 milioni di persone. Come si può sperare di dialogare con uno Stato che non prende in considerazione neppure una manifestazione pacifica, che si prende gioco delle persone che sono partite dalle loro città senza neanche dormire e magari subito dopo l'orario di lavoro. Come si può continuare ad avere a che fare con ministri delle Repubblica come Brunetta che definiscono il corteo di sabato "una scampagnata che fa bene all'economia", con un presidente del consiglio che alla domanda di un cronista su un possibile tavolo di contrattazione con la CGIL ha risposto "in testa glielo do".
La democrazia è un bene troppo importante, la democrazia purtroppo è in pericolo in questo paese. Il pericolo non è visibile come in altre parti del mondo dove si dichiarano dittature effettive, qui si sta lavorando da anni per rendere il popolo italiano succube, per lobotomizzare i cervelli, per togliere goccia su goccia i diritti acquisiti in passato facendoli passare come privilegi assurdi. Qui è in gioco il nostro futuro, la nostra vita. Non dobbiamo dare per scontato la nostra libertà, bisogna difenderla da attacchi subdoli. Bisogna bussare porta a porta e cercare di aprire gli occhi a chiunque ci ritroviamo vicino e non pensare solo al nostro praticello che di verde non ha più niente.
Una fotografia scattata in un determinato modo, fotografare un punto piuttosto che un altro, un momento piuttosto che un altro...tutto ciò può far apparire la realtà che si preferisce.
E' quello che avviene ogni volta che c'è una manifestazione. Il gioco dei numeri, la falsità delle questure che si ostinano a fornire dati che nemmeno un pazzo renderebbe noto. Telegiornali che inquadrano punti morti dei cortei, che fanno riprese sui singoli individui invece di prendere punti panoramici. Giornalisti che ricercano solo il solito politico di turno che vuole solamente farsi vedere in mezzo alla gente.
La manipolazione di ciò che avviene nella vita reale è un assalto alla democrazia di un paese, è un attentato alla libertà di ciascuno di noi che ha il diritto ad una giusta informazione. Al giorno d'oggi ciò che non appare in TV non esiste, non avviene.
Sabato 4 aprile in piazza c'era tanta gente, non credo certamente i 2 milione e 7 che dice la CGIL ma sicuramente quasi 2 milioni di persone. Come si può sperare di dialogare con uno Stato che non prende in considerazione neppure una manifestazione pacifica, che si prende gioco delle persone che sono partite dalle loro città senza neanche dormire e magari subito dopo l'orario di lavoro. Come si può continuare ad avere a che fare con ministri delle Repubblica come Brunetta che definiscono il corteo di sabato "una scampagnata che fa bene all'economia", con un presidente del consiglio che alla domanda di un cronista su un possibile tavolo di contrattazione con la CGIL ha risposto "in testa glielo do".
La democrazia è un bene troppo importante, la democrazia purtroppo è in pericolo in questo paese. Il pericolo non è visibile come in altre parti del mondo dove si dichiarano dittature effettive, qui si sta lavorando da anni per rendere il popolo italiano succube, per lobotomizzare i cervelli, per togliere goccia su goccia i diritti acquisiti in passato facendoli passare come privilegi assurdi. Qui è in gioco il nostro futuro, la nostra vita. Non dobbiamo dare per scontato la nostra libertà, bisogna difenderla da attacchi subdoli. Bisogna bussare porta a porta e cercare di aprire gli occhi a chiunque ci ritroviamo vicino e non pensare solo al nostro praticello che di verde non ha più niente.
Ce l'hanno fatta!!!
RispondiEliminaanni e anni di lavoro..ma ce l'hanno fatta!!
bravo Gelli,bravo Andreotti, bravo Silvio!!
E secondo te, solito "informazionista" di questa sinistra bugiarda e sprecona, bastano due foto di "gruppo" per testimoniare la presenza di milioni di persone? Basta, dico basta! W il qualunquismo, l'individualismo triste e solitario, il trionfo dell'estetica svuotata del contenuto, in sintesi, W l'ignoranza di questo paese e del suo degno rappresentante. Lasciateci prendere la pillola rossa, quella blu non si digerisce. Firmato Dolly, la pecora.
RispondiEliminaSperiamo che l'estetica svuotata del contenuto assieme all'ignoranza individualistica non ci portino via il diritto di dire sempre e comunque la nostra.
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