giovedì 18 luglio 2024 11 vostri commenti

Stretti a sorreggerci

Scorrendo la lancetta del tempo indietro rivedo gli attimi passati insieme.
Quel lungo vicoletto mano nella mano mentre mi accompagni a scuola, c’era sempre vento ma con te tutto era tranquillo.
I viaggi in autobus per andare a calcio, io in campo e te ai bordi con qualunque clima.
La domenica mattina passata a fare la pasta fresca e l’emozione nel girare la manovella della macchinetta.
Quelle volte che ti facevamo arrabbiare, i nostri discorsi più o meno su tutto, i tuoi messaggi mentre ero in corteo “dove sei? Tutto bene?”.
Le tue mani alla ricerca di un libro nella mia libreria.
Il tuo amato mare.
Gli abbracci stretti.
Piccole cose che adesso sembrano così impossibili, ora che anche una semplice parola passa attraverso una lettera premuta a stento, ora che non hai più voce. Parlano i tuoi occhi, sempre lì, col colore dell’acqua.
In fondo è un po’ come essere ancora in quel vicoletto, col vento che soffia facendoci sbandare, le mani che si cercano, trovandosi.
Auguri Mamma
martedì 16 luglio 2024 3 vostri commenti

Sotto al tappeto

Camminare per la città è come guardare un quadro in evoluzione. Un pannello che scorre con interpreti che si danno il cambio. 
Mi piace girovagare, a volte anche senza meta precisa, a piedi oppure anche in scooter. Centro, periferia, quartieri residenziali, porto e vicoli. 
Ultimamente noto una cosa, sta aumentando il disagio sociale. A Genova mi pare di poter dire che  le persone che fanno abuso di alcol sono sempre più nuemerose, in maniera trasversale. 
Li vedi in giro barcollare da una parte all'altra del marciapiede, non chiedono niente spesso, a volte invece capita di assistere a scene di rabbia tra di loro. 
Dovremmo farci domande su chi viene abbandonato, su chi si ritrova solamente in compagnia di una bottiglia o un cartone di Tavernello. 
Dietro c'è sempre una storia. 
Nelle nostre città spesso nel caos c'è molta solitudine, messa da parte, invisibile. 
Quelli che non si devono vedere stanno lì messi sotto al tappeto. 
lunedì 8 luglio 2024 2 vostri commenti

Là dove si respira


«Chiaro che siamo in guerra,

ed è una guerra di accerchiamento,

ognuno di noi assedia l’altro ed è assediato,

vogliamo abbattere le mura dell’altro

e mantenere le nostre.

L’amore verrà quando non ci saranno più barriere.

L’amore è la fine dell’assedio.» 
Josè Saramago


Esistono posti, luoghi e momenti che servono a riprendere respiro. Una sosta dopo una salita che sembra non finire mai.
Non si incontrano sempre, a volte sono inaspettati, altre volte compaiono dietro ad una curva che si prende lenta per qualche strano motivo. 
Arriva il giorno in cui si devono lasciare e un po' di noi rimane lì, in mezzo a quei colori, a quei profumi e a quei sorrisi.
Viene da chiedersi se la vita che si sta facendo sia giusta, frenesia, traffico, palazzi, agende, appuntamenti e rumori. Impossibile trovare una risposta, quantomeno nell'immediato. 
Si vive la quotidianità delle scelte e degli eventi che ci hanno portato dove siamo. 
Nelle Marche ho ritrovato un po' di respiro ed ora me lo tengo stretto, anche se attraverso una fotografia, per gli affanni che verranno.  
Sapendo dove andarlo a cercare nel momento del bisogno. Come da piccolo cercavo la luce e l'aria quando stavo sottacqua. 
Lontano dall'apnea. 

Latest Tweets

 
;