martedì 31 dicembre 2013 9 vostri commenti

Che il caso incominci a trattare bene voi e me e tutti gli altri

"Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?"
(Giacomo LeopardiDialogo di un Venditore d’almanacchi e di un Passeggere, in Operette morali)

Davvero una bella domanda direte voi, e lo dico anche io. La risposta non la sappiamo e non credo possa servire fermarsi a pensare. La vita la si deve vivere, cercando di gustare totalmente ciò che si prova in questo istante, provando a stare vicino il più possibile alle persone giuste, quelle con cui i momenti si condividono volentieri e che non dovrebbero finire mai. 
Non dimenticare il passato, mai, ricordarlo, sempre, tenerlo stretto e quando si ha l'occasione condividerlo con gli altri, come abbiamo sempre fatto noi in famiglia.
Lo sguardo però rivolto al futuro, per molti purtroppo non così chiaro per non dire altro a causa dell'inconsistenza della politica e anche del menefreghismo di chi non si interessa, di chi delega e di chi non lotta.
Quindi, come dice Leopardi, speriamo che il caso incominci a trattar bene nell'anno nuovo anche chi solitamente sta nell'ombra oscurato da quelli spesso spiccano il volo non certo per meriti.
Buon anno amici miei e come spesso abbiamo detto... restiamo umani.
giovedì 19 dicembre 2013 17 vostri commenti

Epilogo italiano

E' un tipico epilogo italiano quello mostrato dal movimento dei forconi. Il "tutti a casa" ormai di moda gridato in piazza, assenza totale di proposte, momenti di fascismo che hanno turbato le nostre città, persone in piazza senza neanche sapere il motivo e alcuni movimenti politici pronti a salire sul carro della protesta.
In più, otre al solito copione, abbiamo assistito a qualcosa di interessante. La piazza che vuole mandare via tutti compresi i grillini, a detta dei forconi ormai troppo incastrati nei meccanismi del parlamento.
Un messaggio che non si dovrebbe sottovalutare perché a pensarci bene continuando a dire che tutti fanno schifo si fa presto a passare dalla parte della casta.
Nella speranza che prima o poi ci si decida a parlare di lavoro, contratti, diritti, stipendi, istruzione e sanità aspettiamoci qualche altro movimento che vuol mandare tutti a casa, fino al momento in cui ne rimarrà solo uno ad inveire davanti ad uno specchio.
martedì 10 dicembre 2013 14 vostri commenti

Forse è meglio riflettere

Credo sia arrivato davvero il momento di preoccuparsi.
La deriva che questo paese sta prendendo ricorda molto i momenti bui degli anni 60-70. Oggi abbiamo l'ex partito comunista italiano che si è spogliato definitivamente di ciò che rimaneva di sinistra con un segretario democristiano, un parlamento largamente composto da personaggi legati ad un pregiudicato, parecchi fascisti ed una notevole quantità di populisti. Un comico che urla che fanno tutti schifo a prescindere, un centro sinistra che ha messo nel cassetto tematiche come lavoro e diritti, un senato e una camera eletti con una legge incostituzionale.
In questi giorni in alcune città stanno sfilando cortei  appoggiati dal movimento dei forconi, probabilmente al loro interno ci saranno anche persone spinte dalla voglia di manifestare il dissenso verso la classe politica, ma i contatti con la destra estrema e non solo fanno paura. Qualcuno potrà dire che a sinistra si vuole l'esclusiva della protesta, da parte mia  vorrei vedere una protesta con un obiettivo e non contro tutto e il contrario di tutto, perché ciò, leggendo la storia, sappiamo dove porta.
Questo, oltre al costante distacco del mondo politico rispetto alla società, è anche il risultato del "tutti in piazza contro tutti e tutto", del continuare a dire che gli ideali non esistono più. Ieri a Genova c'erano striscioni anche contro i sindacati, sarei un ipocrita se dicessi che il sindacato è un'isola felice, anzi,  ma mi domando quando sui nostri posti di lavoro i colleghi hanno problemi con le aziende chi andrà a parlare e difendere il lavoratore? Ci andrà Grillo magari tramite webcam dalla sua villa di Sant'Ilario? Ci andrà Casaleggio? Ci andrà qualcuno di quelli che dice che tutti fanno schifo?
Perché se tutti fanno schifo anche io lo faccio, perché sono un delegato sindacale, quindi per ciò che sostengono loro faccio parte del sistema, quindi della casta. Se tutti fanno schifo lo fa anche un mio caro amico che per anni ha fatto il consigliere di circoscrizione rimettendoci dei soldi per risolvere alcuni problemi della sua comunità.
Credo che si debba riflettere perché continuando a dire tutti a casa alla fine ci si può trovare in piazza vicino a qualcuno col braccio alzato, senza il pugno chiuso che chiaramente si può non condividere, ma con la mano tesa.

lunedì 9 dicembre 2013 10 vostri commenti

Addio


Il titolo è sbagliato, perché l'addio alla sinistra lo abbiamo dato ormai da anni. Questo però credo sia un saluto definitivo e magari per qualcuno potrebbe anche essere un sollievo. Perché oggi viene in mente il menù degli orrori che che il Pds-Ds-Pd ci ha proposto, arrivando alla fine con un digestivo patinato in stile berlusconiano con tanto di foto di famiglia sulla scrivania. Stiamo assistendo all'ufficializzazione di quello che sapevamo già... il Pd non è mai stato di sinistra.
Viviamo in un paese che prima di votare, elezioni o primarie che siano, gioca a fare il rivoluzionario, dove prima di mettere la croce sulla scheda si dichiara di avere voglia di sinistra ma una volta dentro alla cabina elettorale si cade sempre in braccio all'uomo forte o al democristiano di turno.
Ora Civati esca da quel partito, dove non doveva nemmeno stare, cerchi di mettere insieme un movimento di Sinistra con i soggetti che in questi mesi hanno risvegliato una coscienza politica, come Landini e Rodotà. Altrimenti diventerà come tutti quelli che ci hanno provato, sapendo di perdere, per rimanere poi al caldo del partito.
Adesso il paese orfano di un pupazzo impomatato appena decaduto ha trovato finalmente un nuovo sostituto. Uno che nel 2011 ha detto di stare con Marchionne, quello che ha distrutto la contrattazione nazionale dei lavoratori, che sorrideva in una foto con De Mita e che ieri durante il primo intervento ha tenuto a precisare che in fondo le manifestazioni poi non sono così importanti.
In momenti come questo viene da pensare a quanto consenso la sinistra ha buttato via in questi anni, lasciando ad altri le lotte da fare, viene da pensare a chi l'ha costruita, a gente come mio nonno che si faceva fotografare fiero con altri suo compagni, veri, del partito socialista, a mio padre in tuta blu all'uscita delle fabbriche, alle piazze piene e a Berlinguer.
Saremo nostalgici, vecchi, utopisti e sorpassati, ma almeno siamo veri e fermi nelle nostre posizioni, mentre altri si spostano a seconda del vento che tira.
venerdì 6 dicembre 2013 9 vostri commenti

Invictus per sempre


Da oggi in poi questa terra sarà più sola perché ha perso un uomo, un simbolo, una persona che con la sua esistenza, tramite le sue parole e le sue azioni, ci ha insegnato cosa vuol dire lottare per ottenere e raggiungere un sogno.
Mandela è stato 27 anni in prigione continuando a gridare la parola libertà non solo per lui, per tutti, anche per gli stessi carcerieri. Da uomo libero poi ha comandato il suo paese senza vendetta, tendendo la mano a coloro che prima avevano negato dei diritti civili basilari.

"Non c'è nessuna strada facile per la libertà"

Oggi sentiremo dichiarazioni da parte dei politici di tutto il mondo, parole che si perderanno come sempre se non verranno seguite da azioni in linea col pensiero di Mandela. La cosa più triste è che sappiamo già che queste azioni non ci saranno, non le vedremo. Allora sta a noi nella nostra quotidianità comportarci e vivere come diceva Madiba, ricordando alcune delle sue parole...

"L'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all'educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall'altra..."


venerdì 29 novembre 2013 15 vostri commenti

Se questo fosse...

Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di decadenza civile e non di un pregiudicato.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe del livello di disoccupazione che non viene neanche più aggiornato da quanto sale.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di lavoro e di diritti che ogni giorno vengono calpestati dai piccoli berlusconi che crescono nelle nostre aziende.
Se questo fosse un paese normale oggi si parlerebbe di bene comune e non di leggi ad personam.
Se questo fosse un paese normale oggi si andrebbe in giro con la costituzione invece di attaccarla ogni volta.
Se questo fosse un paese normale oggi si griderebbe al colpo di stato non per salvaguardare gli interessi di una sola persona ma perché nelle nostre regioni e nei nostri comuni ogni donna e ogni uomo viene trattato come un numero da cancellare, da tagliare in onore del bilancio.
Se questo fosse un paese normale a decadere non sarebbe una sola persona ma tutti i milioni di cittadini che ancora hanno avuto il coraggio di dare il loro voto ad un personaggio del genere.
Se questo fosse un paese normale personaggi come D'Alema e company sarebbero solo un ricordo.
Se questo fosse un paese normale oggi non si parlerebbe di decadenza perché per cadere bisogna salire e uno del genere non avrebbe mai dovuto farlo.
Se questo fosse un paese normale oggi si discuterebbe di orario di lavoro, di salario, di diritto al lavoro, di contratti nazionali e non di clientelismo e fedelissimi in doppio petto capaci solo di esistere grazie al volere di un uomo.
Se questo fosse un paese normale nelle vie e nelle piazze ora ci sarebbero cortei. 
Invece...
martedì 26 novembre 2013 10 vostri commenti

Fantasmi in città

Passeggiare in una delle nostre vie ultimamente fa riflettere molto. Soprattutto se lo si fa senza l'intento di guardare vetrine o elettrodomestici inutili creati solamente per rompersi ad orologeria dopo due anni, a garanzia scaduta naturalmente.
Oltre ad accorgersi delle bellezze architettoniche che le nostre città offrono al di sopra del nostro naso si possono associare immagini a considerazioni sullo stato del paese, ma direi della società intera.
Ogni 20-30 metri ci sono persone che chiedono l'elemosina. Ciò che mi ha colpito rispetto al solito è il fatto che ultimamente siano in maggioranza  persone anziane, donne e uomini. 
Allora il mio cervello ha iniziato ad elaborare pensieri. Chi sfila per queste persone, chi manifesta, chi si arrabbia se non i soliti?!? Pochi, pochissimi, nessuno. Queste le risposte.
Molti potrebbero rispondere che dovrebbero andare a cercare lavoro. Un anziano? In questo momento storico? E chi glielo da il lavoro?
Questo per dire che nella nostra società, nelle nostre piazze, nelle nostre vie ci sono parecchi fantasmi che dimentichiamo, che evitiamo, parecchi di noi fortunatamente non lo fanno e ci sono associazioni che per questo vanno ringraziate ogni giorno.
Sarò un inguaribile utopista ma non riesco ad accettare una società che si basa su disparità enormi, dove le classi ci sono e non sono quelle delle scuole.
mercoledì 13 novembre 2013 6 vostri commenti

Domani per le strade di Genova un cavallo blu...


Non solo il cielo sarà blu domani pomeriggio a Genova, ma anche un cavallo molto particolare. Costruito 40 anni fa nel laboratorio P del manicomio di Trieste dove ogni giorno artisti, operatori, medici, pazienti e volontari si incontravano per esprimere artisticamente ciò che desideravano. All'interno dell'ospedale psichiatrico un cavallo tirava il carretto della biancheria uscendo ogni giorno dalla struttura. Il giorno in cui morì  decisero di farlo vivere ancora come simbolo di un cambiamento, quello che la legge 180 stava iniziando a portare, costruendolo di cartapesta.
Così nel 1973 trainato da uomini e donne con al seguito un corteo di bandiere di tutti i colori Marco Cavallo uscì dai cancelli del manicomio mostrandosi alla gente in tutta la sua bellezza.


Oggi questo paese ha ancora bisogno della sua corsa e Marco Cavallo si è fatto trovare pronto per dire NO agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove le persone vengono dimenticate e lasciate marcire senza diritti come fantasmi da nascondere. Chiedendo di trattare questi uomini e queste donne come persone. Per non rivedere nessuno finire in un OPG per danni materiali e rimanerci anni, per non dover più commentare delle morti che non vengono nemmeno commentate mentre c'è chi si può permettere di usufruire di pagine di giornali o servizi televisivi per ottenere gli arresti domiciliari grazie al cognome e ad un avvocato strapagato.
Il gruppo teatrale Stranità del Teatro dell'Ortica di Genova, nel quale ho l'onore e il piacere di collaborare, domani sarà vicino a Marco Cavallo sfilando per la strade della superba, che saprà un po' di anni 70,  per contribuire al viaggio di questo simbolo che grazie  a Peppe Dell'Acqua toccherà varie città italiane.
Per ricordare ed impedire che queste cose si ripetano.

lunedì 4 novembre 2013 10 vostri commenti

Genova ricorda


Oggi il cielo sopra la mia città assomiglia a quello di due anni fa. Gli stessi torrenti sembrano dormire come nelle prime ore di quel maledetto 4 novembre in cui dopo qualche ora quegli spazi coperti d'erba ed arbusti si trasformarono in corsi d'acqua violenti portando via sei vite.
A Genova si va avanti con stati di Allerta e attenzione per evitare ciò che ancora tutti abbiamo in mente, immagini e suoni che nessuno di noi potrà mai dimenticare. 
La domanda che in questi anni molti genovesi si sono posti è se si possa continuare a vivere in questa maniera, con il naso sempre rivolto vero l'alto durante gli allerta,  scuole chiuse nelle zone a rischio e con le attività commerciali in balia del meteo.
La risposta in un paese civile sarebbe chiara e semplice, in questa maniera non è giusto vivere. Servirebbe un impegno concreto di tutti per finanziare un'opera come lo scolmatore che la città attende da anni e che a detta degli esperti metterebbe in sicurezza il torrente Ferreggiano. 
Genova chiede anche  che la procura faccia chiarezza sui fatti del 2011, ad oggi sono stati rinviati a giudizio l'ex sindaco e altre 5 persone. Le famiglie delle vittime e la città stessa hanno il diritto di sapere se in quelle ore ci fu noncuranza da parte dei responsabili e se qualcuno dopo ha anche provato a nascondere documenti fondamentali per arrivare alla verità.
Oggi ricordiamo chi ha perso la vita in quelle ore, ricordiamo tutte quelle persone, gli angeli del fango, che subito hanno aiutato chi era in difficoltà, tenendo a mente che per troppo tempo l'uomo si è dimenticato di ciò che ha attorno, un ambiente che viene calpestato e prevaricato dalle continue costruzioni. 
Nonostante tutto a Genova si continua a costruire in zone a rischio con progetti di box assurdi e in quartieri dove sono stati registrati in passato crolli e frane. 
Non basta ricordare solo quando ci sono le ricorrenze, ma è necessario ricordare sempre per non commettere gli stessi errori.


martedì 29 ottobre 2013 19 vostri commenti

Altri padri

E altri tempi anche.
Tenendo presente che fare i genitori è probabilmente una delle cose più difficili,  molte volte ci rendiamo conto di ripetere una frase del genere.
Capita osservando comportamenti che fanno scuotere la testa. Risposte che escono dalla bocca di figli all'indirizzo di madri e padri che farebbero rabbrividire chiunque, con reazioni dei genitori molte volte incomprensibili.
La spiegazione forse sta nel fatto che siamo di una generazione diversa, quella che bastava uno sguardo del papà per capire che si stava rischiando di brutto, quella che non aveva bisogno di Sos Tata per capire che 400 primi differenti a pranzo non vanno bene, quella che se tornavi a casa da scuola con un 4 la colpa era la tua e non della professoressa, quella che se l'allenatore ti lasciava in panchina un motivo probabilmente c'era.
Leggendo la notizia di un padre che controquerela il preside di una scuola  reo secondo lui di avere peccato di eccesso nell'aver informato le autorità competenti per l'aggressione da parte di 4 studenti ad un ragazzo disabile con tanto di riprese tramite IPad mi viene da credere sempre di più che esistono "cattivi maestri", a volte inconsapevoli, e che questa è una società che dovrebbe fermarsi e riflettere.
lunedì 28 ottobre 2013 11 vostri commenti

Pubblico ergo esisto

E' davvero inquietante sapere che molte riviste scientifiche pubblicano gli studi e le ricerche di scienziati che non applicano la regola di base che dal '600 ad oggi è stata adottata dalla materia, ossia: controllare.
Già perché se vi è capitato di leggere l'ultimo numero de L'Internazionale probabilmente la lettura del servizio dell'Economist è stata accompagnata da smorfie di disapprovazione ed esclamazioni non proprio ripetibili. 
Cosa pensare di persone che abbandonano la verifica sperimentale pur di arrivare a pubblicare qualcosa, ottenendo in questa maniera finanziamenti per progetti che poi non portano a niente.
Che altro pensare di uomini e donne che modificano i risultati omettendo quelli scomodi pur di dare al mondo notizie eclatanti tali da meritare una prima pagina, delle pacche sulle spalle, un sigaro in bocca e parecchi soldi da investire.
Carrierismo e arrivismo che spingono a falsificare ricerche o ad esagerarle il tutto a danno della comunità, per non parlare dei rischi in alcuni casi per la salute.
Detto questo è giusto anche segnalare che ci sono persone oneste che seguono i protocolli scrupolosamente e che passano anni davanti ai loro progetti nei laboratori a volte senza nessuna riconoscenza o addirittura costretti a cambiare paese.
Preoccupano però i furbetti del laboratorio sparsi in tutto il mondo prodotto di una scienza sempre più mischiata al mercato in balia del denaro che non vuole prove ma utili.
martedì 22 ottobre 2013 9 vostri commenti

El pibe de Arcore


Sia chiaro che qui non si vuole difendere Fazio e i suoi milioni guadagnati né tanto meno Maradona. Ma viene davvero da sorridere assistendo all'ultima campagna da inquisitore dell'ultima ora di Renato Brunetta contro l'"ombrello" del pibe de oro contro Equitalia.
Dimentica l'ex ministro di avere appoggiato e  per anni e di appoggiare l'omino ritratto qui sopra che fino a prova contraria a differenza di Maradona è stato condannato per evasione e  che non sembra aver dato sfoggio di etichette particolari. 
Vogliamo ricordare la sua faccia mentre va incontro a Michelle Obama, il suo dito medio mostrato più volte, mentre fa il mitra in compagnia dell'amico Putin ricordando i vecchi tempi, la telefonata alla fidanzatina di turno con tanto di attesa della Merkel, le corna mostrate come alla foto di classe, la lezione di storia fatta in Europa dando del Capò a destra e a sinistra, le "magnate" con l'amico Gheddafi. Per non parlare dei primi anni di Silvio in stile banda della Magliana con tanto di pistola sulla scrivania.
Solo in un paese come il nostro uno come Brunetta può e potrà avere degli ascoltatori, della gente che crede solo all'ultima cosa detta, magari in televisione che fa più effetto. 
Quindi che fare per coprire le malefatte del "capo"? Mostrare quelle degli altri, da qui la campagna di Brunetta che da ex consigliere economico di Craxi non risponde mai alle domande tecniche e specifiche.
Ad esempio come mai nel dicembre del 2010 l'allora ministro diceva che il peggio della crisi era passato?
lunedì 21 ottobre 2013 9 vostri commenti

Sospesi tra i caratteri

Esistono momenti particolari in cui ci si trova in bilico. Uno di questi è quel preciso istante in cui si sfoglia l'ultima pagina del libro che per ore ci ha tenuto incollati, notte e giorno con l'ansia di conoscere il futuro del personaggio di turno, il suo prossimo passo, il prossimo incontro.
Si legge l'ultimo paragrafo, l'ultima frase, l'ultima parola che ci lascia a volte soddisfatti, a volte colpiti o tristi. Chiudendo il libro probabilmente lo si tiene in mano quei secondi preziosi come a volersi salutare per l'ultima volta riguardando la copertina, lasciando il nostro investigatore ai suoi destini, la nostra innamorata o innamorato al suo futuro, gli uomini e le donne incontrati alle loro avventure quotidiane.
Rimanendo sospesi, pensando a ciò che abbiamo vissuto, come testimoni, anche per un po' di tempo, fantasticando sul proseguimento delle  giornate dei protagonisti e delle loro vite. Svestendoci dei panni che per giorni abbiamo indossato immedesimandoci in tutto e in niente.
Interrompendo questa magia solamente nel momento in cui il nostro braccio si allunga come guidato da un filo invisibile per afferrare la prossima realtà a tinte nere su bianco.
venerdì 18 ottobre 2013 11 vostri commenti

14

Finalmente potrò provare l'ebrezza del potere d'acquisto.
Dal prossimo mese i miei occhi potranno tornare a brillare come quelli di Scrooge rimirando i 14 euro sulla mia scrivania impilati e gentilmente concessi dal governo. Me li immagino in diversi formati. Sette da due euro oppure 14 da un euro o magari due fogli da 5 e due pezzi da due.
Potrò spargerli nella mia sala e buttarmi come Paperon de' Paperoni mettendo davanti alla porta di casa i cartelli ACHTUNG, VIA, SCIO' per evitare che qualche bassotto residente sul pianerottolo possa solo pensare di portarmeli via.
E poi aspettare il mese dopo per contarne altri 14. 
Fare qualche impegno di spesa. Qualche quaderno per i nipotini potrebbe uscirci, poi un libricino da un euro, i Vigorsol, le sigarette no perché sono aumentate, per la benzina direi che con 14 euro non mi fanno nemmeno fermare al distributore, magari faccio un passo alla Lidl e trovo una di quelle magiche offerte inutili che però fanno pensare di rimanere all'interno del circolo dell'Economia.
Grazie governo, grazie non vi scrivo una lettere di ringraziamenti perché nei 14 euro non rientra il costo del francobollo.
martedì 15 ottobre 2013 14 vostri commenti

Erga Omnes?

Alla fine è davvero un ciclo.
Per 20 anni abbiamo assistito al Festival delle leggi ad personam di Silvio...

Decreto Biondi del 1994 per i reati contro la pubblica amministrazione
Legge sulle rogatorie del 2001
Depenalizzazione del falso in bilancio del 2002
Mancata ratifica del mandato di cattura europeo del 2001
Legge Cirami del 2002 per spostare i processi
Lodo Maccanico Schifani del 2003 per sospendere i processi a Presidente della Repubblica, della Camera, del Senato, del Consiglio e della Corte Costituzionale
Ex Cirielli del 2005 che riduce la prescrizione
Condono fiscale del 2002
Conflitto di interesse, legge Frattini del 2002 dove si parla di "mero proprietario" delle aziende
Decreto salva Rete4 del 2003
Decoder di Stato del 2004
Tassa di successione abolita per i patrimoni maggiori di 350 mila euro
Lodo Alfano 2008
Legittimo impedimento nel 2010

... e molte altre.
Ora invece ci tocca sentire l'esercito di Silvio dire che la legge deve essere uguale per tutti e che non si possono fare leggi per una sola persona.
Di questo passo fra qualche anno potrebbe anche partire il processo di beatificazione.

lunedì 14 ottobre 2013 10 vostri commenti

Nomi, non numeri.

Ci sono verità che non emergono mai dai giornali.
Viene il sospetto che a qualcuno vada bene così, meglio evitare certi discorsi.
Prendiamo ad esempio in considerazione il problema della Sanità. In queste ore su qualche giornale possiamo leggere le lamentele dei governatori delle regioni contro i tagli.
Mi domando se realmente la gente sa di cosa stiamo parlando.
Forse lo sanno solamente coloro che sono i diretti interessati. Basta andare nello specifico e troviamo anziani che non possono più pagarsi alcuni medicinali, famiglie che non si possono permettere una casa di riposo perchè la ASL non copre completamente la retta oppure perché gli ingressi tramite Asl sono stati bloccati, parliamo di pluridisabili che si vedono tagliati i servizi riabilitativi, i trasporti, i tagli agli educatori.
Qualcuno dei nostri amministratori si è mai domandato come possano farcela queste persone. Credo di no, anche perché in molte regioni negli assessorati sociali hanno messo dei "commercialisti" che fanno i conti al posto di persone che magari hanno lavorato in quel settore.
Numeri che nascondono delle persone, nomi e cognomi che vengono cancellati dai piani delle ASL. Nel frattempo a volte leggiamo di nuove assunzioni di dirigenti nel silenzio totale della società, continuando a vedere accantonato il principio  alla base di ogni stato sociale che chi ha tanto e guadagna tanto dovrebbe pagare per chi non ha.
Forse non si vuol disturbare la carriera politica di qualche personaggio che si spaccia, purtroppo, anche di sinistra. Direzione dimenticata completamente da anni.
venerdì 11 ottobre 2013 11 vostri commenti

Fuori programma

Oggi nel mio programma giornaliero avevo messo il solito tragitto casa lavoro rigorosamente in scooter.
All'improvviso però in lontananza ho notato una cosa fuori programma, un blocco stradale. Il mio cervello ha iniziato a non ragionare più... non è possibile... non sono preparato per i fuori programma.
Ora come faccio.
Ora dove vado.
Ora come mi comporto.
Dovrà pur esserci qualcosa nel mio programma che mi possa aiutare per uscire da una situazione del genere. Niente di niente.
Allora che fare? Tornare indietro? Non è possibile, non è previsto dal programma.
Andare avanti? Non ne parliamo neppure, figuriamoci cose del genere potrebbero portare alla rovina.
Ho sentito di gente che è uscita di una sola riga dal programma è non si è mai più ripresa, pare che li vedano vagare senza meta, senza salvagente, senza direzione in balia di tutti.
Che poi anche a scuola ce lo dicevano... non uscire dall'argomento! non andare fuori tema! non andare fuori dai margini! non uscire dalle righe! E poi giù di penna rossa.
Quindi... aspettare, prima o poi qualcuno  porterà il nuovo programma così magari potrò seguirlo e leggerlo attentamente per non fare errori e non cadere in tentazione che poi si rischia di essere scomunicati.
giovedì 10 ottobre 2013 5 vostri commenti

Una storia da sudditi

Leggere oggi la notizia del sequestro preventivo della Villa di Arezzo di Licio Gelli fa sorridere amaramente, perché ci fornisce il reale stato di un paese che in tutta la sua storia non ha saputo mettere in galera personaggi del genere. Anzi il più delle volte sono stati premiati con incarichi in grandi aziende, banche o ministeri, con la libertà di dare "lezioni" dai loro pulpiti contro una democrazia che li ha graziati per il piacere di molti che avrebbero dovuto seguirli in prigione.
Quelle stesse prigioni che oggi fanno discutere. Dico oggi perché da domani non se ne parlerà più, visto che questo problema viene affrontato ciclicamente con interventi che solitamente servono solo a lasciare fuori dalle celle i colletti bianchi o gli amici degli amici, dimenticandosi la reale condizione di molti detenuti che in parecchi casi non si possono permettere un Ghedini della situazione. 
Ciò che ci da speranza è che in questo paese ci sono anche persone che si occupano di "carcere" tutto l'anno, in silenzio e molte volte senza essere riconosciuti, senza voler ergersi a paladini della verità ma comportandosi da persone che cercano una via, parlando di uomini e donne.
Il resto lo sappiamo è uno Stato che si fa deridere da quelli come Gelli e il suo delfino Silvio, che si accorge del vergognoso reato di clandestinità solamente in occasioni come la tragedia di Lampedusa, che si dimentica delle persone che tratta sempre più da sudditi piuttosto che cittadini.
martedì 8 ottobre 2013 17 vostri commenti

Sciroppi perduti

E' proprio nel momento preciso in cui mi è stata rivolta la domanda "ma esattamente che sintomi ha?", dopo aver chiesto una semplice scatola di antinfiammatori, che mi sono domandato quando sono spariti i vecchi farmacisti di una volta (non sono così  vecchio ma me li ricordo).
Perché ora entrando in una farmacia si ha l'idea di varcare la soglia di un supermercato con la possibilità di trovare in offerta anche un televisore 3D assieme allo spazzolino e al filo interdentale.
Anni fa c'era lo scaffale delle Zigulì che mi rassicurava e da piccolo chiaramente utilizzavo la tattica del "vestito tirato a mia madre" per costringerla a prendermi quelle all'arancio. Che poi sinceramente non ho mai capito se facessero bene o altro.
Ora ci sono righe gialle per terra per la privacy quando poi il farmacista che ti serve urla ai quattro venti "ma queste supposte come le vuole?", il tutto a norma di legge però, ci sono integratori di tutti i tipi e "pozioni" per la ricrescita dei capelli che nemmeno nel Far West il maghetto di turno avrebbe potuto vendere e ci sono creme anti-age per coprire la rughetta che davanti allo specchio ci saluta alla mattina.
Sarò troppo nostalgico ma preferivo i pochi metri quadrati di una volta all'open space di adesso con tanto di porta scorrevole e prodotti anti-tutto.
lunedì 7 ottobre 2013 8 vostri commenti

A loro insaputa

In questi giorni in cui abbiamo assistito all'ennesimo colpo di teatro di Silvio ho pensato a quanti (sempre troppo pochi o forse nessuno) nostri concittadini, magari anche amici, conoscenti e parenti si stanno rendendo conto che personaggio hanno votato (magari una sola volta)... anche se chiaramente non lo ammetteranno mai.
Il massimo risultato del berlusconismo è stato, ed è, l'aver plasmato la coscienza delle persone trasformandole in un prodotto preconfezionato, come una specie di format televisivo, frutto di anni di registrazioni di Uomini e Donne, Forum, trasmissioni della Barbara D'Urso, megaspeciali sulle tragedie del momento, Grande Fratello, Studio Aperto e Tg4. Una sorta di anestesia continua del pensiero, che alla fine ha dato come risultati i comportamenti che possiamo osservare guardandoci attorno e i commenti o i post che troviamo molte volte in rete. 
E la cosa più inquietante è che queste persone non se ne rendono neanche conto.

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