Ha vinto Tsipras! W Tsipras!
Molti urlano in queste ore, io compreso.
Sotto voce però tanti, la maggioranza credo, dice "però l'importante è che stia in Grecia"... "e ma da noi non si può!".
Una triste verità la nostra, dove per mancanza di teste pensanti, e di popoli, dobbiamo sempre guardare all'estero.
Chi non ricorda, W Zapatero! In quel momento si era tutti spagnoli!
Ora greci.
Qui nel frattempo quelli che dicono di essere di sinistra se ne stanno al caldo del loro posto in parlamento ottenuto grazie al Pd continuando a dire "attenzione che mi dimetto! Ora lo faccio giuro che lo faccio!"... oppure sono a litigare per una sede in comune... oppure per un nome e una bandiera.
Quanti movimenti-gruppi-reti-oquellochevoletevoi abbiamo visto passare sotto i nostri occhi? Io ho perso il conto. Rifondazione, Sel, Rivoluzione Civile, Lista Tsipras e tutte le altre che ora non sto a scrivere.
Non basta cambiare nome.
Servono progetti, idee chiare, persone oneste (ci sono state e ci sono) e coerenza.
Poi c'è un altro lato della faccenda. L'Italia è l'Italia (bravo direte voi). In Grecia molti hanno conosciuto cosa vuol dire la parola fame, cosa vuol dire essere povero, rimanere senza lavoro da un giorno all'altro. Qui molto probabilmente siamo ancora messi bene perché a parte i soliti noti (ormai ai cortei siamo parenti) quando si scende in piazza si è in quattro gatti si fa il solito corteo e poi si ritorna a casa. Per prendere voti da noi basta parlare come quello che per 20 anni ci ha governato... basta che il politico di turno magari ci risolva il problema o ci sistemi l'amico dell'amico dell'amico. Altre storie, altra gente negli altri paesi ci stanno giorni in piazza, settimane.
Ma noi nel week end abbiamo il campionato.
E torniamo alla finestra aspettando il prossimo Tsipra o Zapatero che sia.