Ho appena finito di scorrere le foto di alcune delle vittime dell'attentato di Parigi. Mi capita spesso di farlo per altri fatti che purtroppo accompagnano la nostra esistenza ma sono più lontani da noi, e quindi per molti inesistenti. Non ho twittato né postato niente sui social perché ritengo la morte un fatto privato talmente doloroso da avvicinare in punta di piedi.
Vite spezzate, sogni, pensieri troncati in una folle serata di violenza. Giovani donne e uomini che hanno visto morire i propri compagni, amici e fidanzati davanti ai proprio occhi. Uomini e donne di tutte le nazionalità e religioni, aggiungerei.
Difficile fare analisi dopo il dolore, ma credo sia giusto ricordarsi che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, purtroppo, nel mondo viene ucciso qualcuno. La differenza sta nel fatto che spesso è lontano da noi, e spesso non è in occidente.
Due sono le strade che in questo momento il pensiero prende. Il dolore per un fatto privato come è la morte di una persona cara e la perdita di una giovane vita, che indurrebbe solamente a fare silenzio.
Poi la strada del ragionamento su quanto è successo, sugli sciacalli che vivono solamente per twittare pochi secondi dopo per apparire e fare propaganda, su quelli che si ricordano della violenza solamente quando ci sono fatti del genere, su quelli che di solito giocano a Candy Crash invece di leggere e documentarsi ma sono i primi a cambiare profilo su Facebook mettendo la bandiera della Francia, su quelli che ogni volta tirano fuori l'esempio della Fallaci senza aver aperto, probabilmente, un suo libro, su quelli che dicono di "mandare via tutti i mussulmani" senza accorgersi che anche qualche vittima lo era, sui nuovi "nemici" che compaiono per permettere al sopravvivenza di qualcuno, sulle armi che l'occidente e su quelli che riescono anche a chiedere la chiusura di Emergency.
Poi è buio e dolore per quelle famiglie che hanno perso qualcuno.
Per quelle che ogni giorno perdono qualcuno per colpa dell'odio, della violenza e dell'unico dio che conoscono il denaro.
Per quelle che li perderanno, purtroppo, quando la macchina della guerra sarà troppo difficile da fermare.
quelli che riescono anche a chiedere la chiusura di Emergency hanno già e da tempo, chiuso il loro cervello sotto vuoto.
RispondiEliminaHo un grande rispetto per molte associazioni che nascono per portare un raggio di sole in un mondo buio.
EliminaSpesso però ho avuto brutti risvegli.
Non l'ho mai fatto ma non vorrei trovare tristi sorprese sui bilanci pubblici di alcune di questi.
Purtroppo capita spesso di trovare che solo una piccola percentuale di ciò che raccolgono arrivi davvero dove deve arrivare.
E purtroppo come in molti ambiti della nostra vita, il fango poi arriva lontano.
Se i motivi per chiederne la chiusura fossero questi li condividerei, se come immagino sono altri no!
e qualcuno gli va anche dietro
EliminaProvo una tristezza immensa pensando ai prossimi anni a venire, non per chi ha fatto il suo tempo, come me, ma per coloro che devono crescere in un clima così cupo.
RispondiEliminaForse l'unico modo per affrontare il futuro prossimo, è quello di stare molto uniti tra famigliari e amici
Cri
ci penso spesso cristiana e francamente mi vengono i brividi
Elimina" beati" quelli che hanno sempre un'opinione su tutto e , spesso, la verità sul palmo della mano...
RispondiEliminaio, di mio, posso solo dire che fatti come questi non mi fanno venire voglia di chiudermi ma, al contrario, aprirmi di più e avere più voglia di conoscere l'altro.
per il resto c'è, ci dovrebbe essere , quello che io chiamo il pudore del silenzio.
Emanuela
vero Emanuela, quelli che hanno un'opinione su tutto lo fanno spesso per apparire....
EliminaL'attenzione in queste ore è ai fatti di Parigi. Senza dimenticare però, quanto male questi assassini stanno facendo a partire dalle loro terre. Stanno uccidendo migliaia di musulmani , e molti scappano da questi pazzi pensando di trovare sicurezza in occidente. Ma anche qui nessuno è al sicuro. Io penso che ognuno di noi abbia il diritto di esprimere lo sconcerto per gli avvenimenti come meglio crede. Per cui, va bene tutto. E una cosa sia chiara, se saremo uniti, ma davvero, forse ce la faremo.
RispondiEliminaed è questo che mi preoccupa, vedo poca volontà di unione
EliminaIn Italia hai perfettamente ragione. Ma ieri ho visto seduti allo stesso tavolo Obama e Putin. Non ci avrei mai creduto prima di Parigi... Non so se sarà la mossa migliore, ma credo sarà il male minore.
Eliminaquei due insieme mi fanno tremare cmq...
EliminaAnche a me tremano le gambe. Ma quale alternativa abbiamo?
EliminaQuesto post è una informata di menzogne con una salsa di banalità. E magari a te sembra di avere partorito chissà quale opera di ingegno.
RispondiElimina"...che indurrebbe solamente a fare silenzio."
Il silenzio che farebbe comodo per evitare di fare i conti con i fatti nudi e crudi e cioè che gli assassini di Parigi sono venuti dalle comunità di immigrati che vivono sul suolo europeo, non da Alpha Centauri. Esattamente come quelli della strage precedente.
"fare propaganda"
Ah le matte risate. Invece pubblicare la foto del bimbo annegato su tutte le prime pagine quella non era propaganda, era cronaca. Stranamente gli stessi giornaloni si guardano bene dal pubblicare le fotografie dei cadaveri straziati di Parigi, si vede che quella non è cronaca. E si vede anche che le "coscienze" vanno "sensibilizzate" nella direzione che dice il padrone.
"su quelli che si ricordano della violenza solamente quando ci sono fatti del genere"
No no, la violenza ce la ripropongono i bravi ragazzi dei Centri Sociali ogni volta che c'è una manifestazione. L'ultima volta per una protesta contro l'EXPO hanno pensato bene di devastare il centro di Milano. Oppure la violenza ce la ricordano i simpatici turisti romeni che si introducono nelle case per rubare e non disdegnano di bastonare a morte l'occasionale vecchina.
" ... invece di leggere e documentarsi"
Su cosa, sul marxismo-leninismo? Sono sicuro che tutti i bravi giovani del Centri Sociali prima di dare fuoco alle auto e sfasciare le vetrine hanno letto con attenzione Il Capitale.
"... su quelli che dicono di "mandare via tutti i mussulmani" senza accorgersi che anche qualche vittima lo era"
Ah be, allora, liberi tutti. Se sparacchiando sulla folla a casaccio i "nuovi francesi" delle Banlieu ammazzano qualche immigrato o figlio di immigrati allora fanno scopa e da una strage che ha lo scopo di ammazzare quanti più cristiani (francesi) possibile diventa un incidente d'auto, un treno deragliato, un terremoto. Insomma uno sfortunato incidente.
"... sulle armi che l'occidente"
Facciamo finta di non sapere che gli arabi tradizionalmente sono armati con materiale di fabbricazione sovietica ed ex-sovietica.
"... chiedere la chiusura di Emergency"
Su questo hai ragione, basta sentire un discorso della signora Boldrini per apprezzare Emergency.
"... quelle famiglie che hanno perso qualcuno"
Non l'hanno perso, è steso sul tavolo di un obitorio francese dopo che i tizi di cui sopra li hanno fatti a pezzi con AK ed esplosivo.
Facciamo che al prossimo giro ti metti davanti per abbracciare il fratello giustamente adirato, ok?
e meno male che sei passato di qua ad illuminarci con la verità, magari la prossima volta lascia una firma...
EliminaPurtroppo non vedo nulla di buono all'orizzonte e temo altre nuove guerre.
RispondiEliminaSaluti a presto.
nuove guerre e quelle che già ci sono... anche se qualcuno sembra non accorgersene
EliminaSabato sera ho intercettato per strada una conversazione altrui, un tizio diceva:"ma una bella bomba atomica sull'islam no?". Ecco, a me più di tutto, più dei poteri forti, più degli interessi economici, fa paura l'ignoranza di troppe persone, perché è terreno fertile per i poteri forti e gli interessi economici. Parole sparate a caso, spesso ripetute a pappagallo perché sentite in tv e non rielaborate dal cervello, menti (e voti) alla mercé del primo populista urlante.
RispondiEliminaeh ma è proprio su quello che si basano i poteri forti, e direi che ultimamente hanno anche vita facile purtroppo
EliminaCerti "Anonimi" si riconoscono dal fetore che emana ciò che scrivono.
RispondiEliminaCiao Ernest e buon pomeriggio.
Poi, invece, ci sono anche i commenti "firmati" che la dicono lunga sul livello di civiltà raggiunto dalla nostra "democratica" società. Una società che vive di luoghi comuni, di stereotipi, priva di ogni capacità critica, vuota di conoscenze.
Una società che vive depredando e che, poi, ha anche l'arroganza di criminalizzare chi è depredato e, a modo suo, si ribella. Si ribella nell'unico modo che conosce: la violenza cieca, devastatrice.
E ancora. Ernest, già da tempo mi chiedo se possano esistere, in questa nostra società, vittime inconsapevoli di una qualche forma di terrore o violenza. Ho molti dubbi, personalmente. Molti. Perché finché saremo come ingranaggi di questa nostra società, finché con i nostri comportamenti daremo linfa vitale a questa nostra società, non potremmo mai considerarci "vittime inconsapevoli".