Ho ancora ben presente quel ricordo. Quelle parole di mia madre, "Fate piano perché papà dorme". Quando ero piccolo forse non capivo totalmente. Non capivo perché papà a volte dovesse dormire di giorno. Ricordo la sua entrata in casa magari alla mattina presto e quel nostro, mio e di mio fratello, andare a giocare proprio davanti alla sua camera mentre cercava di dormire.
Mio padre ora è in pensione, era un operaio Italsider. Uno di quelli che si faceva chilometri a piedi e in autobus, non abbiamo mai avuto la macchina, per entrare in turno. Uno di quelli con la tuta blu tatuata addosso, che ancora abbiamo a casa, che scendevano in piazza per il collettivo.
Oggi Genova è ancora una volta vicino ai suoi operai, quelli rimasti, alle sue fabbriche che sono state abbandonate dallo Stato italiano, svendute prima, illuse poi.
In questi giorni nelle nostre strade stanno sfilando le tute blu con il consenso, a parte qualcuno, dei concittadini. Oggi la polizia ha fermato il corteo per non farlo andare in centro, perché manifestare da ancora fastidio. Due schieramenti uno di fronte all'altro, padri e madri di famiglia contro. Poi una poliziotta si è tolta il casco per dare la mano ad un operaio, forse un gesto spontaneo.
Le proteste di questi giorni hanno ottenuto un incontro alla presenza di un sottosegretario del governo, Renzi probabilmente sarà in giro a fare battute poi lui non può apparire quando si tratta di cose negative. Vedremo come andrà a finire.
Noi a Genova la tuta no ce la togliamo, questo deve essere chiaro.
Anch'io ho indossato una tuta blu.
RispondiEliminaeh non si toglie più
EliminaPositivo che ci sia ancora chi reagisce, chi resta umano, come gli operai di Genova.
RispondiEliminasi positivo, peccato che abbiamo a che fare con dei corsari
EliminaSolidarietà a chi si batte per il proprio lavoro e per la dignità di quel lavoro
RispondiEliminagià, la città è con loro
EliminaBella foto, un gesto che mi ha colpita molto.
RispondiEliminagiusto per aggiornarvi e per renderci conto delle persone che abbiamo al governo... era stato promesso e fissato un incontro con il sottosegretario allo sviluppo economico Vicari, peccato che tale sottosegretario ieri sia stata spostata alle infrastrutture... che dire poi dicono che la gente si incazza
RispondiEliminaAprono il cuore queste situazioni e ho visto che se ne è parlato e scritto molto.
RispondiEliminaQualche imbecille un giorno scrisse che con la cultura non si mangia ma aveva torto marcio.Oggi nessuna attività culturale se la passa bene,nella mia Trieste i teatri vivono alla giornata sperando nella carità fondazioni
RispondiEliminabancarie,mentre lo stato latita.
Ma non ci arrendiamo,siamo ottimisti,forse cambierà.
Ciao,fulvio
Il mio papà aveva la divisa tatuata addosso, tornava la mattina dopo aver pattugliato tutta la notte con la paura delle bombe in Alto Adige, andava nei masi a parlare con i contadini di caccia e di terra da lavorare, lui che la sua terra aveva dovuto abbandonarla per fame... il mio papà si sarebbe tolto il casco e avrebbe dato la mano a suo fratello minore che invece era dall'altra parte con la tuta blu.
RispondiEliminaabbiamo bisogno di gesti e uomini così grazie
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