venerdì 24 gennaio 2020

Anche il cielo quel giorno piangeva



Ho sempre amato questa foto, anche prima di diventare padre. Uno dei tanti attimi di quotidiano vivere di un papà con la propria figlia. 
L'immagine di Guido Rossa che porto con me è proprio questa, quello sguardo di attenzione rivolto alla sua bimba. Un viso coraggioso, fiero ed onesto, da uomo che amava la montagna, da operaio che credeva nella partecipazione e nella lotta. Da padre. 
Come figlio di un operaio dell'Italsider ho sempre pensato a questa vicenda come una storia vicina a me e alla mia famiglia. Avevo solo 4 anni quando venne ucciso dalle Brigate Rosse, ma per anni poi sentii  mio padre parlare con un velo di tristezza della sua storia, e quel "è stato lasciato solo" che spesso ripeteva.  La grande partecipazione al suo funerale, Piazza De Ferrari piena e quel cappello comprato da mio papà perché anche il cielo quel giorno piangeva. 
Guardo questa foto e scrollo la testa per i tempi in cui viviamo, dove spesso non ci si schiera, non si partecipa, ci si nasconde dietro a mille scuse piuttosto che esporsi. Guido lo fece, da solo, e pagò con la vita. 
Io quello sguardo me lo tengo stretto. 
Per il buio. 
Quando arriva. 

26 commenti:

  1. A pensarci, sembra che quei tempi appartengano a un passato lontanissimo, invece io mi ricordo le notizie dei telegiornali anche se ero una ragazzina. Mi chiedo com'è possibile che le persone siano cambiate tanto.

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    1. Anche io me lo chiedo spesso, non so di preciso. Sicuramente ci sono state per alcune grosse delusioni rispetto a ciò che si chiedeva, alla partecipazione che si metteva. Sono cambiati i movimenti e i partiti di massa. Ci hanno raccontato che gli ideali non esistono più e guarda ora in che condizione siamo.
      Ora ci sarebbe bisogno di quello spirito e di quel coraggio.

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  2. Comprendo bene e condivido le ragioni che hai espresso per non separarti da quello sguardo, per tenerlo stretto a te nei momenti di buio. Oggi, hai ragione, siamo amorfi, non lottiamo più, non ci esponiamo più non abbiamo più voglia neanche di stare ad ascoltare i problemi che ci circondano. La gente è più preoccupata di postare vuote banalità sui social e di vedere quanti like ottiene. È triste ma è la verità. Ed allora permettimi di tenere anche per me lo sguardo di quella foto, perchè non siamo dentro ad un momento di buio ma purtroppo siamo dentro ad un periodo di buio, periodo che dura da anni e che non sembra voler neanche accennare a smettere.

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    1. mi capita spesso di soffermarmi davanti alla statua che gli hanno dedicato, non mi è mai piaciuta molto, ma col passare degli anni ho inziato a capirla. Quel dito puntato e poi il corpo invece a terra.
      Questa foto è un attimo quotidiano rubato che mi porto dietro.

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  3. Forse ti sei dato la risposta: non ci si schiera per non finire così. Oggi si muore, peraltro, socialmente (social-mente). Non più fisicamente. È peggio.

    Moz-

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    1. Putroppo oggi non ci si schiera per paura di cose meno pericolose che spesso non accadono nemmeno. Se penso al mio posto di lavoro ad esempio avrei da citare parecchi casi di persone che non hanno mai scioperato oppure neanche partecipato ad un’assemblea “perchè non si sa mai…”. Ecco io sono delegato sindacale da anni ormai, mi espongo perché lo voglio non perchè me lo ha ordinato nessuno, dico ai dirigenti quello che penso da anni e provo a fare il sindacalista con quel minimo di legislazione che ormai ci rimane a tutela dei lavoratori. Sono ancora qui, non mi hanno licenziato.
      Questo per dire che davvero a volte in questi anni troppe persone si sono nascoste dietro a finti pericoli.
      Bisogna mettersi in gioco, rischiare anche, se si vuole mantenere la libertà e migliorarla.

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  4. Mi piace il tuo ostinato bisogno di ricordarlo

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  5. Mi fa incazzare da morire il fatto che a scuola non si trattano questi argomenti, questa parte di storia, storia contemporanea, a volte considerata troppo contemporanea non venga nemmeno menzionata. Certo è vero uno può andarsi a leggere tutto quello che vuole, anzi adesso c'è anche internet, quale fonte migliore per conoscere? Però ciò che si fa a scuola resta di più, la scuola dovrebbe darti già una chiave di lettura, anche se il più possibile apolitica! E magari da questo prendere spunto, coraggio per affrontare al meglio la nostra vita e quella dei nostri figli! Certo bisogna avere coraggio, ma per una giusta causa lo si tira fuori!!!

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    1. Chiedo perdono a Ernest ,per questa mia intromissione su questo commento diretto alla scuola.

      Sento che negli ultimi anni la scuola sia diventata un mezzo come un altro per fare polemiche e giungere a risse ,tra docenti e genitori che spalleggiano i vizi dei propri figli,e finché nessuno prende la consapevolezza della propria "Storia Familiare" come si può pretendere di guardare oltre,di capire atti di violenza fuori casa!?

      Non ci sono più freni su cui conseguentemente fermarsi al segnale "rispetto",a partire da una carente o assente base educativa.

      E il problema che quella tua " incavolatura" corre anche il rischio di essere mal interpretata,come se tu sia quella che esce dal seminato!Spero che si sia capito cosa intendo.In poche parole diventa regola l'atteggiamento sbagliato e infrazione l'atteggiamento di protesta sul male subito!

      Ecco credo che vi siano due opposti in ogni situazione partendo dal bene e dal male.Il guaio grosso oggi è che una buona fetta dell'umanità abbia perso la capacità individuale di saper scindere questi opposti,prevaricando con atteggiamento unico ed inequivocabile incline solo al male!

      Non sarebbe anche questo un atto di "coraggio" individuale prendendo consapevolezza della propria ignoranza culturale...a cui si riferiva mr .loto?Ci vorrebbe o no una cultura simile volta al bene prime nelle famiglie e poi nelle scuole?

      Perché la violenza è figlia dell'ignoranza...quella che non conosce emozioni,sentimenti,valori,felicità, amore...ma quest' ultimo racchiude tutte le cose volte al bene.


      Grazie Ernest e buona giornata!


      L.

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    2. Ci sono storie nelle storie che andrebbero studiate, per l’esempio che danno e il messaggio che possono trasmettere. Purtroppo già la storia in generale non viene calcolata molto...

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    3. Mi hai risposto nel nuovo post di quelle storie nelle storie...ma come base si parte dal vissuto con la famiglia attraverso la storia narrata e tramandata ,parole magari dure ma vere senza giri di manipolazioni che girano nei tempi odierni.Le fonti più attendibili per conoscere più a fondo la verità sono sempre quelle più legate alle nostre radici!




      "Se comprendere è impossibile ,conoscere è necessario.(Primo Levi)

      Buona giornata e grazie!


      L.

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  6. Quante storie del nostro Paese sono sempre più dimenticate! bisogna lavorare sulla cultura più che su qualsiasi altro settore. Purtroppo l'ignoranza sta diventando una virtù. :-(
    Buona serata.

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  7. Speriamo che il cielo torni a sorridere!per il bene di Greta e di tutti i bambini e le bambine!

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  8. Ho vissuto quel triste periodo come aderente a Pc,era un periodo di forte ideologia ma anche di tristi e vergognosi episodi che spesso sfociavano in tragedie.
    Guido Rossa è un esempio che non si deve mai girare lo sguardo ne per paura o per convenienza.
    Oggi gli italiani sono cambiati, ma non so, se in meglio.
    Ciao.fulvio

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  9. Ho vissuto quel triste periodo come aderente a Pc,era un periodo di forte ideologia ma anche di tristi e vergognosi episodi che spesso sfociavano in tragedie.
    Guido Rossa è un esempio che non si deve mai girare lo sguardo ne per paura o per convenienza.
    Oggi gli italiani sono cambiati, ma non so, se in meglio.
    Ciao.fulvio

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    1. direi in peggio, in generale, anche solo per la scarsa partecipazione.
      Guido Rossa un esempio

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