Ricordo, anche se ho solo 38 anni, come era diverso il calcio e con lui tutta la società.
E se per caso lo dimenticassi basterebbe riprendere in mano i vecchi album perennemente con tre o quattro figurine mancanti sempre delle stesse società come se fosse un rituale, una firma.
Un salto immenso da fare guardando le foto di giocatori che a 18 anni sembravano mio padre adesso, baffi incredibili lunghi a tal punto che uscivano dai margini della foto.
Magliette con colletti che neanche Sandro Ciotti avrebbe potuto tanto, pancette che si intravedevano dai profili delle maglie che a differenza di oggi erano comode e larghe in grado di far notare la velocità del giocatore. Niente aerodinamica né pettorali da copertina, niente marche strapagate ma calzettoni tirati giù con tibie da saletta di ortopedia.
Anni in cui il grasso lo si dava sulle scarpe e non in testa, quando gli spogliatoi sapevano di olio canforato e non di champagne o Acqua di Giò, quando ti sedevi dove volevi e non servivano tessere, quando per i mondiali non servivano stadi nuovi ma solamente un campo, 11 giocatori e persone sugli spalti.
E si chiamava ancora sport.
Già, si chiamava sport, non business...
RispondiEliminaSi vero è da parecchio che si è trasformato in business
EliminaE per assurdo fa più accoliti ora che in passato.
RispondiEliminaè sempre stato lo sport delle grandi masse anche perché in un certo senso quasi tutti possono tirare un calcio al pallone quindi... ora ancora di più perché con la televisione ha creato un mix devastante
Eliminaecco, hai detto tutto.
RispondiEliminagià...
EliminaEra tutto meno complicato e meno costoso..C'era meno "trend" o "sponsor" ma ci divertivamo un sacco!!
RispondiEliminaSi ci divertivamo proprio... come posso dimenticare il momento della domenica in cui si aspettava 90mo minuto mamma mia...
EliminaCon le felpe come porta c'ho giocato anche io che ero (e sono) una schiappa, che ero quello che veniva scelto per ultimo...
RispondiEliminaMa nooooooooo! quello che si vedeva scomparire tutti uno alla volta :-) io devo essere sincero ero forte e quindi venivo scelto però anche in quei casi quando sceglievo ricordo di nn essere stato classista :-)
EliminaEsattamente, quello che vedeva scomparire uno alla volta tutti gli altri; ormai lo sapevo, praticamente me ne restavo seduto e quando poi ne avanzavano un paio, mi alzavo...
EliminaAi tempi "delle felpe" il servizio pubblico faceva vedere tutte le partite perchè faceva il servizio pubblico...
RispondiEliminaE vogliamo parlare di Rai2 che trasmetteva il secondo tempo di una partita.... che tempi
Eliminaallora però i mondiali si facevano negli stadi dove si torturavano i ragazzi che venivano prelevati da casa e poi lanciati nell'oceano da un aereo, sinceramente non era meglio
RispondiEliminaHai fatto bene a ricordarlo perché nei campi di calcio succedeva anche questo, ma quella era politica non sport. Purtroppo in molti casi il calcio perchè sport di massa è stato usato dalle dittature a scopi propagandistici. Una pagina nera decisamente nera
Elimina...e quando nel 1945 la mia squadra, la Lazio, cedette il grande centravanti Silvio Piola alla Juve per noi fu quasi un lutto.
RispondiEliminaPer questo tuo post che condivido ti invio tramite email un mio post del 25 maggio 2009 dove ho scritto dei miei ricordi riguardo dove si giocava noi "regazzini" negli anni 40 e seguenti.
Un salutone,
aldo.
Grazie Aldo
EliminaQuando si poteva passare dietro al portiere, ma le partite erano lo stesso avvincenti. Invece, sto mondiale è una noia...
RispondiEliminaIl mitico retropassaggio che serviva sempre in caso di melina... :-)
Eliminae le partite all'oratorio che chi arriva a 10 vince e quelli come me li mettevano in porta che c'era una probabilità che la palla li colpisse, solo così la paravo ;-)
RispondiEliminae le partite del chi vince resta con la squadra più forte che non lasciava mai il campetto!
EliminaQuello ero lo sport.
RispondiEliminaOra è alla stregua del wrestling. Ma il wrestling almeno è divertente.
Moz-
però in un certo senso la maschera la portano anche loro
EliminaOppure le porte erano segnate dai libri stretti nella famosa fascia elastica...
RispondiEliminaquando sport era passione,sudore, e tutti a mangiare la pizza dopo.
mi ricordo della cinghia... non l'ho usata ma ci giocavo
EliminaSono anni che non seguo il calcio perché mi altero lievemente (leggi: mi incazzo come una jena) al pensiero di quanto sono pagati questi tizi per trastullarsi con una palla.
RispondiEliminahai ragione, da anni non vado allo stadio a parte qualche piccola comparsa... e le partite in Tv mi affascinano sempre meno. Come sai provo ad insegnarlo... quello vero
EliminaNon riesco a fare paragoni perchè il calcio non mi piaceva neppure da ragazzo...
RispondiEliminaCi sta... :-)
EliminaIl calcio oggi è diventato solo business, perdendo il senso dello sport.
RispondiEliminaSaluti a presto.
In caduta libera direi
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