Per molti di noi, verrebbe da direi i più fortunati, il mondo si è ridotto ai metri quadrati delle nostre case. I poggioli sono diventati fonte di invidia e una finestra si fatica a chiudere, così come le persiane e le tapparelle per rimanere collegati ancora per un po' a ciò che c'è fuori.
Chi è in casa in ferie forzate, chi in congedo, chi perché non ha un lavoro, oppure in cassa integrazione. Almeno quelli che cercano di rispettare le regole che stiamo cercando di darci per fermare questo virus che ahimè credo ci porteremo dietro ancora per molto.
Ieri abbiamo fatto un picnic sul poggiolo con l'aiuto del sole, una delle tante cose che questa tremenda tragedia ci ha dato la possibilità di riscoprire. Piccole cose meravigliose, condivise, preziose. Momenti che prima davamo per scontati ora diventano merce rara.
Continuo a vedere gente che pare vivere in una realtà differente. Quando esco per andare a fare la spesa sembro Diabolik, mascherina, chirurgica perché le altre logicamente non se ne trovano, e in alcuni casi anche i guanti. Spesa per noi e per i nonni e poi sacchetti lasciati sullo zerbino per evitare di portare il virus in casa dei miei.
Spesso mi domando se questo evento così drammatico ci insegni almeno qualcosa. Il valore della libertà, l'importanza dei servizi fondamentali per un paese come la sanità, l'importanza della condivisione e della semplice frase "come stai" detta milioni di volte senza pensarci veramente, senza la giusta attenzione nei confronti dell'altro.
Un test sociale, per vedere se riusciamo a diventare migliori. Resistere, Resistere, Resistere!
RispondiEliminaSpero anche io che la privazione forzata di qualcosa ci faccia riscoprire il valore della stessa.
RispondiEliminaImpareremo qualcosina, da questa brutta avventura?
Moz-
Proprio oggi ho scritto un post sull’argomento. Quello che stiamo vivendo, che il mondo intero sta vivendo, è un tempo straordinario, sta a noi la scelta di non sprecarlo.
RispondiEliminasinforosa
Poggiolo è un classico ligure....balcone ..terrazzo ...dopo "La livella" come diceva Antonio de Curtis torneremo ad odiarci ...non abbiamo mai smesso in realtà :))
RispondiEliminaChi non odia non ama neppure.
EliminaQua in campagna in effetti siamo privilegiati in questo momento,a tratti, se lavoro in giardino mi dimentico del virus.
RispondiEliminaDavvero Sara è così.
EliminaSperiamo che dopo, qualcosa cambierà in positivo.
RispondiEliminaC'è da imparare sempre e da qualunque situazione, il problema sono quelli che non imparano mai niente comunque...
RispondiEliminaMe lo domando anch'io, per esempio in Südtirol un paio di mesi fa erano comparsi davanti agli ospedali dei vergognosi cartelli con i piedi di un cadavere e sotto la didascalia diceva: paziente deceduto perché il medico non parlava tedesco. Ora che i miei colleghi italiani (medici, infermiere, tecnici) rischiano la vita per salvare la loro ogni giorno, impareranno che un medico competente al posto giusto è fondamentale? Sapranno tornare sui loro passi visto che non hanno medici a sufficienza madrelingua?
RispondiEliminaCiao, è vero, ciò che ieri era normale oggi è un privilegio come avere un terrazzino o fare una semplice passeggiata incontrando e salutando magari con un abbraccio le persone incontrate.
RispondiEliminaSono passati pochi giorni e già sembrano cose di altri tempi.
Un caro saluto. fulvio
Quasi mi vergono, posso fare belle passeggiate nei campi sotto casa, penso con dispiacere a chi magari con bimbi piccoli è costretto tra quattro mura.
RispondiEliminaPenso che sia un'epoca che dovrebbe portare un po' tutti alla riflessione. A meditare, nel silenzio che ci avvolge, sulla necessità di una maggiore pacatezza e sensibilità, sul l'inutilità di tante corse sfrenate spesso dettate da arrivismo, sulla stessa caducità del nostro essere e sull'essenzialita'del rispetto della natura. Più saremo a riflettere su queste ed altre cose e più la nostra società avrà una speranza di risorgere in forme più umane e accettabili rispetto a prima. Un caro saluto a te.
RispondiEliminaLa cosa che mi manca di più è la libertà. Speriamo di far tesoro di tutto questo, speriamo che lo ricorderemo a lungo. Speriamo di non tornare presto a discutere di cose stupide. Oggi osservavo gli americani in fila davanti ai negozi di armi: la speranza di diventare migliori si infrange poi davanti alla barbarie, all'egoismo, alla stupidità umana.
RispondiEliminaPs: c'è anche chi lavora da casa come me.
Abbi cura di te.
Spero veramente che ce lo insegni e mi auguro che non tenteranno di sottrarci libertà individuali una volta concluso questo sofferto stato d'emergenza.
RispondiEliminaPer prima cosa un bel Saluto!
RispondiEliminaState bene!
Ciao!
Io a volte mi sento in colpa per avere un giardino, se potessi inviterei tutti! Cambieremo, è inevitabile, quello di cui non sono ancora sicura è che saremo capaci di cambiare in meglio.
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