E' una realtà quella che stiamo vivendo in questo momento che ci segnerà per molto.
Ciò che mi colpisce di più le poche volte che esco di casa è il silenzio. L'assenza del vociare, delle chiacchiere. Prima al supermercato era un continuo susseguirsi di mezzi discorsi. Mariti che venivano rimproverati per aver messo nel carrello l'ennesima cosa inutile. Bambini che si sentivano dire mille volte "non toccare, mettilo giù". Quel "chi è l'ultimo" dal salumiere che spesso generava anche liti. Ora quella domanda si dice all'ingresso del supermercato, con una sorta di timidezza e di ricerca di intimità minima col prossimo che sta comunque vivendo lo stesso dramma.
Mancano le espressioni del viso spesso ricoperte da mascherine di tutti i generi, io ne indosso due, quella chirurgica con sopra quella per la polvere, una sorta di rassicurazione in più, solo quello. Però rimangono gli occhi che a saperli leggerli bene molte volte dicono parecchio, anzi non mentono. Ma anche gli sguardi devo dire si incrociano meno.
Così come le traiettorie dei carrelli tra le corsie oppure quei pochi incontri sul marciapiede, con una sorta di messaggio telepatico, come dire "scendo io o scendi tu".
Poi l'attenzione. Io sono sempre stato uno di quelli delle chiavi dimenticate attaccate alla porta di casa, del garage aperto, del cellulare scordato prima di uscire. Ora ogni passo richiede un'applicazione costante del nostro cervello, una scannerizzazione anticipata di ciò che c'è tra noi e il nostro obiettivo. La mente perennemente occupata mentre si è fuori.
Una cosa però è rimasta.
E a rivolgere lo sguardo in alto spesso si trovano certezze, la luna e le stelle sempre lì, uguali, testimoni di ciò che stiamo vivendo. Così l'altra sera me le sono tenute strette come luca di speranza per il ritorno alla normalità.
E quelle stelle ultimamente ci stanno regalando non pochi spettacoli, tra superluna, passaggio di Venere, ecc.
RispondiEliminaDevo dire, però, che il silenzio e la quiete non mi dispiacciono affatto, se non fosse per tutto il resto.
Buona domenica.
Un po'cinicamente, aggiungerei che a livello cosmico non è successo nulla.
RispondiEliminaBel post.
Sì, in questo periodo l'unica certezza è l'universo, al cui confronto noi siamo niente.
RispondiEliminaL'ultima volta che sono stata al supermercato, intanto che caricavo la roba mi sono messa a chiacchierare con la cassiera (che tra l'altro era quella che conosco meglio); è stato un momento di "normalità", me ne sono resa conto una volta uscita, e mi ha dato da pensare che una cosa tanto banale di questi tempi sia diventata una rarità.
RispondiEliminaCi vorrà un po' per tornare alla normalità più totale, più... banale, se mi passi il termine.
RispondiEliminaMa intanto appunto stelle e luna, cielo e sole, sono lì.
Se ne fregano e ci sono.
Moz-
Sai che anche a me manca il rumore, il chiacchiericcio, le macchine sfreccianti, la confusione, tutto questo silenzio sa di natura e se la natura non è straordinaria preferisco mille volte la città caotica.
RispondiEliminasinforosa
A me uscire mette un'ansia pazzesca lo giuro e non è normale
RispondiEliminaGli occhi spesso valgono più di mille parole.
RispondiEliminaSaluti a presto.
La mia speranza è che il ritorno a una condizione di libertà avvenga al più presto e senza eccessiva euforia. In verità ero un po' infastidito dalla petulanza e dal chiasso che si manifestava prima di questa emergenza. Spero che tutti possiamo ritornare ad una vita libera e serena al più presto ma con moderazione e rispetto per il prossimo che, tante volte, prima di questa situazione son venuti a mancare. Saluti cari.
RispondiEliminaCiao, uno sguardo attento su di un paio d'ore passate fuori casa, un tempo avremo detto,una cosa banale di tutti i giorni, ma oggi no, tutto è diverso ma sono d'accordo con te, sul finale positivo.
RispondiEliminaCiao fulvio.
Ti leggo mentre due uccelli si scambiano le impressioni sulla giornata.
RispondiEliminaPoche auto, forse nessuna.
Ogni tanto voci lontane
Per il resto... silenzio
Questo aspetto, insieme al calo dell'inquinamento e altre cose sono aspetti positivi di questo Virus
Un abbraccio...a distanza
La paura è che il prima si ritrasformerà in dopo, senza che nessuna presa di coscienza ci abbia un minimo intaccato.
RispondiEliminaQuesta la paura...