giovedì 21 gennaio 2021

Qualcuno era comunista


Aveva difetti? Certo, come tutti noi. Chi non ne ha? È stato parte della nostra storia, dando quella spinta necessaria attraverso la lotta nelle piazze, casa per casa, per arrivare a leggi che ancora oggi reggono la nostra società, leggi fondamentali, indispensabili.

Una sinistra che è ancora tale non deve aver paura della sua storia, diceva Macaluso, invece è avvenuto proprio l’opposto. Così rimangono quelle passeggiate alla festa dell’Unitá, quella vera, con mio padre che camminava orgoglioso.
Ora capisco.
Perché alla fine senza siamo più soli, smarriti, spettatori di trasformazioni e simbolini che hanno fatto più danni che altro. Fiori, alberi, roba del genere. Perché quella falce e quel martello hanno ancora valore, ideali che qualcuno ha voluto mettere in cantina troppo presto, raccontandoci che era tutto finito. Che il mondo sarebbe stato migliore. Eccolo il mondo, lo abbiamo davanti oggi e sembra tutto tranne che migliore.
Già...Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Bisogna esserlo anche oggi.

8 commenti:

  1. Purtroppo negli anni ci sono state troppe scissioni, bisogna ricostruire un nuovo partito unitario.

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  2. Questo post è surreale.

    Ci sono due ragioni per cui il PCI è stato sostituito da varie trasformazioni. Primo, la Classe Dirigente si era preparata per i vent'anni precedenti in modo da cambiare referente, scegliendo la "sinistra liberal" americana che paga molto meglio del PCUS. Di conseguenza il progetto non era più la Dittatura del Proletariato ma il Governo Mondiale e il "meticciato". Secondo, negli anni in cui crollava tutta la commedia del "Paradiso del Popolo" e i rivoltosi davano l'assalto ai palazzi del Potere, i dirigenti del PCI peregrinavano per l'Europa dell'Est a chiedere scusa per l'entusiastico supporto dato ai crimini seguenti l'occupazione sovietica.

    Inoltre, prima di parlare di "Comunismo" bisognerebbe definire cosa sia.
    Il "Comunismo" non era certo la Festa dell'Unità, cosi come il Fascismo non erano le parate. Il Comunismo italiano consisteva in una organizzazione finanziata e diretta dal Comunismo sovietico che aveva per statuto lo scopo di rovesciare lo Stato borghese, instaurare una dittatura militare, espropriare i Mezzi di Produzione e riorganizzare la società sul modello sovietico, dove il Partito tutela il Popolo che formalmente è in carica ma nei fatti, siccome non è maturo a sufficienza, delega al Partito tutte le decisioni. La dottrina comunista si fondava sul "marximo-leninismo", cioè sulla teoria socio-economica di Marx dove per riempire la falla che non si stabilisce ci comanda una volta "collettivizzato" tutto, si aggiunge la prassi leninista di assegnare al Partito la funzione tutelare sul Proletariato. Il mito fondativo, per altro fasullo, per cui l'Italia repubblicana è fondata sui "valori della Resistenza", è stato smentito proprio dalla storia del PCI, che progettava la secessione del Nord Italia per mano delle milizie comuniste e dovette soprassedere per ordine di Stalin, a seguito degli accordi di Yalta. Di seguito, assunse una forma schizofrenica stando dentro e fuori le Istituzioni, tanto da produrre la galassia della "Sinistra extra-parlamentare" che vedeva proprio nella "Resistenza tradita" la ragione per riprendere le armi e conseguire quanto promesso. Il PCI ha sempre mantenuto la facciata rassicurante dei babbi coi figli sulle spalle mentre nello stesso tempo solleticava le intemperanze giovanili con l'epica fantastica ed immaginaria della "rivoluzione", tanto che Occhetto, mentre smontava il PCI, non trovava di meglio di ordinare "compagni, da adesso non dobbiamo riferirci alla Rivoluzione d'Ottobre ma alla Rivoluzione Francese". Ancora oggi gli "antifa" dei Centri Sociali da una parte godono della connivenza istituzionale e dall'altra si rifanno alla "lotta armata" intesa come una sorta di parodia della "Resistenza" che gli hanno raccontato. Tra parentesi, confondendo la Bastiglia con l'antifascismo.

    Infine, mi piacerebbe tanto sapere se voialtri nostalgici avete letto i 60 volumi dell'opera omnia di Marx o anche solo "Il Capitale", oppure se è tutto per sentito dire, un po' come le Scritture per i contadini nel Medioevo, che "leggevano" guardando le figure dipinte sulle pareti.

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  3. Se gli operai votano la Lega, qualche riflessione bisogna farsela.

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  4. L'anonimo non dice poi troppe castronerie, il PCI era destinato ad un'eterna opposizione senza mai governare, Occhetto non aveva torto: non posso chiamarmi comunista per accedere agli apparati? Ok, cambiamo nome..

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    1. Dici? A me sembra che sia accecato (lui si) dall'ideoligia. Il pci e i comunisti dopo la guerra hanno deposto le atmi ed hanno accettato le urne. La rivoluzione non c'è stata perché non l'hanno voluta e può invenarsi quello che vuole, ma non c'è stata(la secessione del nord è invenzione dei verdani). Berlinguer si è distanziato dall'unione sovietica tanto da subire un attentato come avvertimento. Il Pci si è opposto al terrorismo. Ci sono state forze politiche che hanno appoggiato strategie della tensione ed eversione nera, ma erano altre.
      E proprio adesso che hanno smantellato pezzetto per pezzetto uno stato sociale ci stiamo vedendo e godendo le conseguenze... adesso.
      Ecvo allora io non ero comunista come fulvio, lo sono diventato quando ho visto dove va il mondo in mano al liberismo.
      Non ho letto marx, che di catechismi non mi frega nulla

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  5. Io ero e sono Comunista, perché una ideologia non muore anche se cambia nome e molti tentano in questo mondo postideologico di seppelirla.
    Ciao fulvio

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