venerdì 27 gennaio 2023

Io ricordo

Quel che resta della memoria ci dona uno spiraglio di speranza. Il periodo che stiamo vivendo sembra averci riportato indietro di anni. 

Mi domando spesso quanti realmente si rendano conto delle atrocità commesse nei lager, quanti poi dimenticarono pochi istanti dopo facendo affari coi carcerieri, riabilitando nazisti e fascisti nei posti di comando.

Cosa possiamo fare? Ricordare, raccontare per non disperdere la memoria. Perché presto non ci saranno più testimoni e rimarranno gli sciacalli, i trasformisti, quelli coi busti del duce in casa che ora giocano con la Storia. 

12 commenti:

  1. La cosa peggiore è che nonostante una Memoria ormai ridotta ad un giorno all'anno, il resto dei giorni stra rivelando tutto il selvaggio dell'uomo, l'assenza di cuore, la cupidigia di potere; scene viste una vita fa che ritornano assurde ma reali: morti, bombardamenti, missili.. siamo all'assurdo di nuovo presente.
    Memoria di che, mi chiedo allora?

    RispondiElimina
  2. Ricordare l'impegno istituzionale dell'italiano perseguire quel progetto sciagurato.

    RispondiElimina
  3. Ricordare tutto il Novecento è importante, dalla nascita del fascismo alle leggi razziali, dalla strategia della tensione alla nascita della cosiddetta II Repubblica. Ci sono dei fili (neri), che legano tutto ciò. Se studiamo, diffondiamo, non cediamo sui principi opposti, non avremo bisogno di testimoni diretti. La memoria, come l'acqua, va avanti se teniamo desta l'attenzione.

    RispondiElimina
  4. Dobbiamo tenere gli occhi ben aperti perché queste atrocità non si ripetano mai più.
    sinforosa

    RispondiElimina
  5. Bisogna assolutamente tramandare la memoria di quella immane tragedia perché mi sembra si stia affievolendo.

    RispondiElimina
  6. Purtroppo, ogni volta che scoppia una guerra le atrocità si ripetono. Forse non ci sarà un altro olocausto come quello della seconda guerra mondiale, ma ci saranno ancora campi di concentramento, torture, stupri, violenze...L'uomo impara più facilmente a commettere il male che il bene. Ma noi siamo coscienti di quel che è successo e continuiamo a sperare che mai più si ripeta. Anche la speranza è umana e, per fortuna, si contrappone alle tante brutture che siamo costretti a vedere e a vivere.

    RispondiElimina
  7. Great article. I hope we can prevent war and support each other. Success for you

    RispondiElimina
  8. In una società che dimentica quello che è successo il giorno prima non è per niente facile ma è comunque fondamentale ricordare, sperando di trarne qualche insegnamento.

    RispondiElimina
  9. Quel che resta della memoria ci dona uno spiraglio di speranza. Il periodo che stiamo vivendo sembra averci riportato indietro di anni.
    Concordo, quello che abbiamo vissuto in questi ultimi anni sembra un totale annientamento della memoria agita a favore di una memoria di facciata relegata dentro una data. La finestra di Overton è aperta e come il vaso di Pandora non si riesce a richiuderla.

    RispondiElimina
  10. L'anonimo sono io... blogger non mi aveva "ricordato"

    RispondiElimina
  11. Caro Luca, giorni fa riflettevo sul fatto che ciò che è successo a Sant'Anna di Stazzema il 25 settembre, ovvero i neofascisti primo partito nella cittadina, è una delle cose più tristi che siano potute accadere con le precedenti terribili elezioni. Hanno dimenticato tutto! 😓 Quello che stiamo dovendo sopportare, inclusi i negazionisti come quel professore fascista, è davvero segno di questo nero che avanza! Possiamo solo sperare che qualcosa inizi a cambiare, ma come ho letto in qualche commento ci stanno togliendo pure ogni speranza 😥😡

    RispondiElimina
  12. Quello lungo delle persone sparite, delle telefonate che non arrivano più e del silenzio. Forse perché non vedendola la malattia fa meno male.

    Fidati, sparendo vi hanno fatto un gran favore

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;