giovedì 10 settembre 2015

Cattedre folli

Non sono un giurista e spesso davvero fatico a capire la legge.
Oggi leggo le dichiarazioni di Giovanni Scattone... "non sono più sereno, rinuncio alla cattedra". Non ero neppure a conoscenza del fatto che gli avessero assegnato l'incarico, anche perché ero rimasto al punto della storia in cui veniva condannato per l'omicidio della povera Marta Russo.
Ora sia chiaro entrare nel merito di queste vicende è sempre difficile, ma mi domando come si possa assegnare una cattedra universitaria di psicologia ad un uomo condannato per l'omicidio di una studentessa. 
Ricordo ancora quei giorni del 1997, avevo 22 anni e andavo proprio all'università. Ho ancora in mente la paura e l'ansia di quei giorni.
Il caso in passato era ritornato alle cronache per il fatto che Scattone aveva ripreso ad insegnare proprio nell'ex liceo di Marta Russo.
Funziona così, la famiglia oltre al dolore della perdita di una figlia in questi anni ha dovuto sopportare questi ulteriori affronti.

23 commenti:

  1. "mi domando come si possa assegnare una cattedra universitaria di psicologia ad un uomo condannato per l'omicidio di una studentessa." Evidentemente nell'algoritmo usato per assegnare le cattedre questo caso non era previsto. Ah, le macchine quando decidono!

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    1. direi che ultimamente per fare assegnazioni importanti usano lo stesso algoritmo

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  2. No, non entro nel merito della situazione ma credo che a volte un po' di buonsenso possa evitare decisioni assurde.
    Capisco perfettamente quella famiglia che chiederà un po' di pace a vita, capisco pure che il tipo è stato riabilitato e dunque per legge tornare ad un lavoro regolare.
    Ma accipicchia mi sembra assurdo riportarlo all'insegnamento...di psicologia fra l'altro. Mah!

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    1. esatto qui il buonsenso proprio non è stato messo... e anche in precedenza direi perché dargli un posto proprio nel liceo dove aveva studiato marta russo francamente mi sembra un affronto

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  3. Questione spinosa. A pelle, francamente, mi disgusta. Però, se uno ha scontato la sua pena e pagato il suo debito con la giustizia, non potrebbe avere una seconda chanche?

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    1. Si questione spinosa... quello che dici è vero e io ho sempre sostenuto che scontata la pena (se qualcuno la sconta in questo paese, bisogna anche dire) ognuno poi è libero di fare ciò che vuole e avere altre occasioni. In questo caso però siamo di fronte ad una situazione davvero differente... intanto mi domando, ma per vincere un concorso non bisogna avere la fedina penale pulita? e invece se si tratta di nomina senza concorso era davvero il caso di assegnare una cattedra universiataria ad una persona che ha ucciso una ragazza all'università?

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  4. Ecco, sono d'accordo con Francesca e Blackswan, si tratta di una questione di decenza, più che di giustizia in senso stretto. E per fortuna lui ha deciso di rinunciare.

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  5. A pancia direi che assassino una volta, assassino sempre. Quindi faccia tutto tranne che l'insegnante.
    Però c'è il fatto che ha scontato la sua pena.
    Però la sua vittima è, e rimarrà, morta.

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    1. vero la pena è stata scontata e può avere altre occasioni per andare avanti ma secondo me nn all'università, un insegnante lo dovrebbe essere a 360 gradi

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  6. Se hai assassito una giovane studentessa puoi insegnare psicologia (proprio psicologia!), mentre se usi marjiuana, non sei un buon educatore e perdi il tuo lavoro.
    Una bella ipocrisia: come se gli studenti fossero ignari e inconsapevoli riguardo le droghe (anche ben più pesanti e socialmente pericolose, come l'alcool) e potessero esserne traumatizzati, mentre un prof. di psicologia con un curriculum da assassino e galeotto, è una normalità rassicurante.

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    1. Trovo il paragone abbastanza insensato.
      L'omicidio può nascere da casualità(stradale), da imperizia, ecc.
      Non ricordo benissimo i termini del processo, ma credo si sia trattato di una di quelle leggerezze che purtroppo in rari casi hanno estreme conseguenze.
      Sempre se ben ricordo quest'uomo non provocò la morte volontariamente ma per grave idiozia e imperizia.
      Insomma non era come il mostro di Foligno che tra tre anni potrebbe essere fuori un assassino determinato e implacabile.
      Probabilmente un ragazzo idiota che non aveva capito che con un arma non si gioca!
      Non so se sia giusto o meno che gli sia assegnata una cattedra o che possa riprendere una vita normale.
      Ma credo che se non si crede nella pena di morte si deve credere nella riabilitazione delle carceri, altrimenti ... siamo ipocriti.

      PS
      uno che assume marjiuana non lo fa per errore ma per scelta!

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    2. quindi è molto più pericoloso!

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    3. quindi lei tra uno che regolarmente va in macchina a 100 km/h in città e uno che ha avuto un singolo incidente, per una pirlata ma con conseguenze gravi ritiene più pericoloso il secondo?
      Non so, secondo me il secondo potrebbe aver capito, il primo NO!
      Poi personalmente, da ignorante in materia(non fumo e non ho mai fumato neppure quella) non capisco che differenza ci sia con chi alza il gomito troppo spesso!
      Uno che ha bisogno d'intontirsi per sorridere?
      Sicuramente sbaglio, non so di cosa parlo, ma ...l'impressione è questa

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    4. Poi personalmente, da ignorante in materia(non fumo e non ho mai fumato neppure quella) non capisco che differenza ci sia con chi alza il gomito troppo spesso!
      Appunto!

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  7. La pensavo anche io così, ricordando il fatto e lo shock provato al tempo e la versione ufficiale fornita dai tg, e sentita la notizia della cattedra sono rimasta disgustata, poi ho letto per caso un articolo dove veniva approfondito l'argomento e subito dopo il post di cui ti metto il link e temo che le cose non stiano propriamente come ce le hanno sempre presentate, dai un'occhiata e dimmi che ne pensi, io ci sono rimasta di pongo! http://www.francescoluna.com/?p=224

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    1. Ciao Queen io tuo spunto è molto interessante e apre sicuramente la discussione... ricordo di avere letto qualcosa al riguardo, come ho scritto nel post entrare nel merito di queste vicende è davvero difficile... rimango cmq della mia opinione sull'assegnazione della cattedra mi sembra francamente un azzardo...
      un saluto

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  8. Stefano (xpisp) e, meglio ancora, Queen mi hanno preceduto.

    Aggiungo solo un particolare: Scattone, condannato per omicidio colposo, non fu interdetto dai pubblici uffici né a vita né temporaneamente. Quindi, anche io mi sento di condividere l'opinione di chi pensa che scontata la pena e soddisfatta la Giustizia, la riabilitazione all'interno della società è un obbligo civile, prima che morale.

    E' vero, non è facile da mandar giù ma non dimentichiamo che la Giustizia non è "persecuzione a vita" ma rieducazione e riabilitazione.

    Quindi, se Scattone è un professore e vuole esercitare tale professione, attraverso idoneo concorso, oggi partecipa e, se vince, ha diritto ad una cattedra.

    Altrimenti, cosa dovremmo pensare e decidere di tutti coloro (e sonon tanti) condannati per omicidio colposo a seguito di incidente stradale? Oppure di tutti coloro che per un tragico errore o una disattenzione, hanno provocato la morte di un altro essere?

    Ciao Ernest, un benritrovato da uno che è stato, ultimamente, particolarmente assente.

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    1. Ciao Carlo
      bentornato. Sono il primo a dire che pagato il prezzo con la giustizia si ha diritto a vivere... ma francamente non mi sento di essere d'accordo sull'assegnazione di una cattedra in questo caso e ancora prima di un posto da insegnante nella ex scuola di marta russo. Sugli esempi che porti... incidente stradale etc... mi sembra che siano cose decisamente diverse (poi chiaramente caso per caso) ma se prendiamo per buono la sentenza questa persona ha sparato da una finestra all'università, non mi sembra una vera e propria disattenzione.
      a presto amico

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  9. psicologia....
    in questi giorni pensavo alle domande dei suoi studenti, quelli almeno che fossero stati a conoscenza del fatto che una bella mattina, il professore in questione, si è alzato e avendo un posto da assistente, evidentemente piovutogli sulla testa, non avendo nulla da fare, e non sapendo come ingannare il tempo, ha deciso di giocare al tiro a segno su dei passanti che, avendo la stessa età dei suoi attuali studenti, passavano ignari sotto alle finestre dello studio, in cui lui e il suo compare giocavano a fare dio. Ognuno fa i suoi percorsi, certi percorsi però dei pesi li dovrebbero lasciare

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