Finiva sempre nella stessa maniera il Natale di tanti anni fa.
Si programmava la festa dopo. Già perché per noi bambini era un evento, un momento per stare insieme, giocare con i grandi e andare a letto più tardi.
Il posto era sempre lo stesso, la casa degli zii. Il menù aveva un inizio e raramente si vedeva la fine. Aperitivo fatto da mio padre con una marea di stuzzichini, antipasti infiniti per poi passare ai primi. Ravioli al touccu alla genovese e anche al ragù per rispettare le due origini famigliari, ligure ed emiliana. Poi tagliatelle o un'altra pasta. Per secondo non mancava mai la cima con tanto di salsa verde e via di seguito fino ad arrivare alla frutta secca che si sgranocchiava fino a tarda sera.
Al di là del cibo era lo spirito del Natale indimenticabile, l'ansia dell'aprire i regali, andare a letto col pensiero a quell'uomo con la barba che di lì a poco sarebbe entrato non si sa bene come nella nostra casa per lasciare i doni.
Non ricordo quando mi hanno detto la verità su Babbo Natale, ma chissà fondamentalmente un po' ci si crede ancora. "Papà ma perché non ha mangiato tutti i biscotti" ora mi chiede Greta e dal suo sorriso mi rendo conto quanto in fondo sia bello credere a questa cosa. Poi per la verità ci penseremo a tempo debito.
Ora continuiamo a riunirci per le feste, non più con quelle persone delle tavolate storiche. Qualcuno ci ha lasciato altri si sono persi. Da parte mia cerco di trasmettere a Greta, anche se ancora piccola, già che i miei hanno insegnato a me. Almeno ci provo.
"Papà ora dobbiamo appendere la calza".
Tradizione rispettata, il pensiero è già all'altra festa, passando per capodanno.
Buone feste bella gente.
Quelle cose sovraniste spariranno, perché siamo cittadini del mondo.
RispondiEliminaBuone feste Ernest, che il pizzico di magia resti sempre con noi
RispondiEliminaora la parte già brutta è disfare l'albero...
EliminaChe bello leggere queste cose su Greta!anche a me mancano le feste di un tempo!
RispondiEliminaOra parla già di Pasqua Greta ahhh
EliminaNo ma voglio sapere come sono i ravioli al touccu!
RispondiEliminaBuone feste a te.
sugo alla genovese, carne rossa fatta cuocere per tanto tanto tempo fino a disfarsi. Una roba meravigliosa
EliminaMancherebbe altro far sparire quel pizzico di mistero o magia! Ne hanno estremamente bisogno i piccoli ma anche noi, noi adulti che desideriamo trasmettere, a chi sarà adulto domani, ciò che ci ha reso felici. Buona continuazione di feste e un bacetto alla piccola Greta.
RispondiEliminasinforosa
ci vuole la magia, sempre
EliminaLe tradizioni? Credo siano fatte per essere rotte 😎.
RispondiEliminaComunque sia, buone feste 🎄🎄 🎸 🎄 🎄 ⛄🎄🎄
ahhh sai sono un "rivoluzionario" ma queste me le tengo :-)
EliminaGrazie caro amico blogger, ricambio gli auguri. Bella storia le tradizioni e penso che questa male non fa.
RispondiElimina:-)
Anche io :-)
EliminaA me piacciono le tradizioni ... purtroppo adesso sono perlopiù una triste parodia consumista ... ma tu mantieni la poesia e trasmettila alla piccola Greta.
RispondiEliminavero hai ragione anche te, sta anche a noi a non farle diventare solo puro consumismo
EliminaHo sentito in tv che la carne per il ragù di questi ravioli deve cuocere 20 ore.
RispondiEliminaeh ci vuole parecchio si, il bello poi è pucciare il pane nella pentola di rame, una roba pazzesca
EliminaAmo le tradizioni e il Natale la considero la piu bella festivita dell'anno.Il tuo racconto mi ha trasportato a tantissimi anni fa quando bambino,aspettavo e fantasticavo sui futuri e meravigliosi regali che Babbo Natale avrebbe portato per me.
RispondiEliminaCiao ,buon proseguimento.fulvio
eh si come dimenticare quegli anni
EliminaOggi molte famiglie hanno perso la voglia di riunirsi, purtroppo l'umanità ha preso una brutta piega.
RispondiEliminac’è da dire una cosa, una volta le occasioni per riunirsi e fare qeuste mangiate erano anche meno, ora possiamo anche farlo di più
EliminaÈ così, "è bello credere in questa cosa" perché in fondo un po' di Babbo Natale c'è in tutti noi, ogni volta che ci ricordiamo di far visita a un amico o di aiutare chi è più sfortunato.
RispondiEliminaUn saluto a te e alla tua piccola principessa.