Sembra non esistano più cose semplici da fare.
Viaggiare, spostarsi per noi liguri non è più un piacere ma una sorta di avventura. Una di quelle prove da superare per arrivare al livello superiore. O passi il turno o vieni eliminato.
Ogni mattina un genovese si alza da letto e sa che dovrà andare a lavorare ma non sa quando arriverà.
La frana sulla A6 ci ha riportato alla mente la tragedia del ponte Morandi. Una di quelle situazioni impensabili. Un ponte non può crollare! Invece si. Un'autostrada non può crollare! Invece si.
Ora se fossimo in un paese normale probabilmente avremmo già qualche colpevole, o almeno degli indagati. Qui invece tutto scorre, come se nulla fosse.
Qualche giorno fa abbiamo assistito alla chiusura dell'autostrada A6 per meno di 24 ore, con tanti di annuncio al termine dell'"emergenza" che i ponti sono sicuri. Ora francamente senza voler fare il tuttologo mi pare difficile poter effettuare controlli in così poco tempo. Diciamo che più che altro qualcuno voleva solo far vedere che ogni tanto controllano.
Poi qualcosa di surreale. Un messaggio vocale di una mamma girato in rete, in cui annunciava il possibile crollo del ponte su Sori, informazione avuto dal marito geologo. Le condanne da parte di tutti sui giornali, la signora che viene indagata per procurato allarme. Ma attenzione, qualche giorno dopo scatta l'inchiesta da parte della procura per problemi strutturale ai piloni proprio di quel ponte.
Un circo in pratica. In mezzo ci sono i cittadini con la loro lotta quotidiana per raggiungere il posto di lavoro, con i loro problemi di viabilità e sicurezza che sembrano non interessare nessuno o quantomeno pochi. Rappresentanti delle istituzioni che sembrano accorgersi ora di queste problematiche dopo anni di governo regionale. Toti ad esempio fa sorridere quando parla di queste cose come se non avesse mai governato. Così come quelli che hanno governato prima.
Ma soprattutto viene da pensare, chi controlla i controllori. Si perché tutti i rilievi del caso alla fine vengono fatti sempre da Autostrade e sinceramente mi pare che la credibilità ormai sia finita in un pozzo.
La tragedia del Morandi ha insegnato ben poco. Se la situazione è a questi punti è chiaro che ci sono decenni di problemi che si sono accumulati.
RispondiEliminaMi auguro che i controlli ci siano veramente e che siano fatti da persone competenti e responsabili, non si può giocare o fare gli assenteisti su queste cose, assolutamente no. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Mi sembra che siamo in una situazione paradossale. Non ci si può fidare più di nessuno, e l'antipolitica detta l'agenda politica, mentre dovrebbe essere la politica a riprendere il mano il comando. Fuori l'economia dalla politica.
RispondiEliminaUn paese allo sbando totale. La tua regione è solo la punta di un iceberg. Siamo tutti nelle stesse condizioni,da nord a sud, circondati dal silenzio delle istituzioni sempre più distanti dai problemi del paese, impegnate come sono a cercare di risolvere i problemi interni ai loro partiti e non quelli di chi li ha eletti.
RispondiEliminaPartirei dal fondo: e visto chi controlla e come mi chiederei "Chi controlla i falsi e sedicenti controllori?" Detto questo siamo al paradosso che chi fa crollare i ponti è ancora a piede libero anche se qualcuno indagato mentre le forze della legge e dei media si scatenano sul più debole , leggasi signora e marito geologo, e peraltro pure a torto. Siamo in un Paese dove si vive in modo rovesciato, ciò che è assurdo diventa logico e viceversa. Oggi poi un Genovese si chiede soprattutto se arriverà vivo al lavoro
RispondiEliminaDarci del terzo mondo ormai non è un'offesa è mera constatazione
RispondiEliminaMa con tutto questo... circo, sì, hai detto bene, perché non la chiudono qui facendo controlli e mettendo in sicurezza tutto?
RispondiEliminaMoz-
A me verrebbe da chiedermi chi controlla i falsi e sedicenti controllori visto quanto sta venendo fuori dalle indagini.
RispondiEliminaConcordo poi con te sul paradosso di un ordinamento che va a colpire quella signora ed il marito ed invece è molto meno rapido e zelante con questi soggetti che dovrebbero controllare e manutenere i viadotti. Vero, ci sono già degli indagati e spero che il Procuratore genovese che segue le indagini e che mi pare in gamba sappia mettere su un fascicolo con prove così schiaccianti da rinchiuderli in galera per un bel pezzo.
I problemi ci sono in tutto il Paese, la rete autostradale è un colabrodo, mentre si fanno profitti.
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