giovedì 27 febbraio 2020

A tempi del Corona

Mi pare che ci siano già delle conclusioni da trarre. 
In questi anni la maggior parte dei governi ha trattato il settore della Sanità con troppa superficialità e in alcuni momenti anche disprezzo. Qui non si tratta di difendere a prescindere il lavoratore. Chi non fa il proprio lavoro è un lazzarone, punto. Ma è ovvio che ci siano delle falle imperdonabili. Contratti scaduti, personale ridotto ai minimi termini. Si parla tanto di Sanità privata e in questo momento chi è in trincea chiaramente è quella pubblica, sulla quale si dovrebbe puntare aumentando posti letto, personale, strutture. Colpevoli anche i cittadini che si accorgono dell'importanza di determinate cose solamente quando ci toccano da vicino. 
Prendiamo ad esempio il discorso mascherine. Nel nostro ospedale maggiore, San Martino, pare che non ce ne siano più. Oltre al fatto che stanno anche sparendo i flaconi dei disinfettanti. 
Evito di elencarvi gli insulti per quei delinquenti che li stanno vendendo a prezzi vergognosi. Mi domando, perché non un intervento statale in questo caso. 
Poco fa leggevo che a Napoli il 40% dei mezzi pubblici sono fermi perché soggetti a pulizia. Ma prima? Su che cosa andava in giro la gente. Genova compresa. Io vado in giro in moto ma sento i miei colleghi che usano treni o bus narrare di condizioni igieniche terribili. Mezzi che spesso usano anziani e ragazzi. 
Siamo davvero convinti che le Regioni debbano continuare ad occuparsi di un settore così importante come è la Sanità? Non che lo stato sia infallibile ma a mio parere ci sono settori che non dovrebbero essere decentralizzati. Pare che il dato dei contagiati sia sovrastimato, o meglio debba essere confermato dal Istituto superiore di Sanità. Ad oggi i sicuri dovrebbero essere circa 190 su 474. Allora perché dare questo dato se non c'è certezza? Perché ognuno fa quello che vuole. Toti fa la sua bella conferenza stampa e annuncia i suoi, Fontana ne fa un'altra e annuncia i suoi. Insomma un delirio istituzionale-mediatico. 
Vogliamo parlare poi di quei fenomeni che nonostante il divieto di lasciare la zona rossa continuano ad andare in giro per il paese, aumentando di fatto i contagi. Ancora oggi qualcuno che scappa per andare dalla fidanzata, qualcuno dai genitori. Assurdo. Posso capire che la paura spesso faccia fare cose che non controlliamo ma mi pare che ci sia anche una sana dose di menefreghismo. Voglio dire, se in un albergo come quello di Alassio arriva una comitiva proveniente dalle zone rosse, anche se in struttura da prima dell'allarme, per quale motivo non segnalare la cosa alle autorità.
Stupidità ed individualismo sono carburante pericoloso per queste situazioni. 

6 commenti:

  1. La paranoia mediatica ha lasciato molti frutti avvelenati.

    RispondiElimina
  2. Tutto in linea con il popolo italiano, mi sembra XD
    Scherzi a parte, la nostra innata mancanza di disciplina e di senso civico in circostanze del genere si mostra al massimo. Tutti pensano solo a sè, a tutti i livelli.

    RispondiElimina
  3. È accaduto anche a Taranto, a 50 km da me. Un uomo di 33 anni è partito da Codogno il 23 febbraio, per tornare in Puglia.
    È risultato positivo.
    Ecco, spero che almeno lo Stato sappia punire coloro che non rispettano le norme, mettendo a rischio la salute di un intero popolo.
    P.S. La psicosi del virus non mi tange, onestamente, anche perché vivo perennemente raffreddata, ma sono ferrea con chi pensa di fare il furbo.

    RispondiElimina
  4. Purtroppo anche in questo noi italiani ci facciamo riconoscere e dal mondo intero, che delusione.
    E quelli che quatti quatti se ne vanno per tornare al sud sfidando le norme stabilite? Vergogna.
    Il fatto poi che i media continuino ad affermare che tutti i contagiati in Italia e all’estero provengano da un unico focolaio è la cosa più ridicola sentita in questi giorni, anche se, ammetto, fa comodo dire così.
    Il mio pensiero va agli ospedalizzati e alle attività lavorative che subiranno conseguenze a lungo termine, per il resto la vita va avanti normalmente, solo con più disagi, ma anche questa è vita.
    sinforosa

    RispondiElimina
  5. La sceneggiata di Fontana con la mascherina purtroppo è stata presa sul serio in Italia e all'estero. In che mani siamo.

    RispondiElimina
  6. Perdonatemi, perchè dovrei limitare la mia libertà quando lo stato non si è mai preoccupato di farlo prima?
    Sbaglio o chi arriva dai barconi, indipendentemente da chi fosse al governo, è libero di circolare senza problemi?

    Torniamo poi alla gestione Regione/stato.
    C'è un errore di fondo Ernest, come sempre le cose in Italia vengono fatte male, c'è l'autonomia su alcune cose ma non c'è l'autonomia responsabile.
    Quindi siamo messi come prima, nessuno controlla, nessuno vigila e se qualcuno lo fa la colpa delle mancanze è di... nessuno.
    Tanto nessuno paga.(vedrai come finirà la questione deragliamento, la seconda dovuta ad una manutenzione approssimativa di chi l'ha eseguita!)
    Il senso ri RESPONSABILITA' è una cosa sconosciuta, ma giustamente perchè chi ce l'ha è un fesso rispetto a chi se ne fotte sicuro di non incorrere in nessuna punizione.
    Attenzione questo discorso vale dall'ultimo della piramide fino alla cima!
    La magistratura non ha tempo per controllare i prezzi folli delle mascherine(che ora dicono non servire per chi le indossa... l'hanno mai detto a chi è sotto chemio?per esempio!) perchè è ancora impegnata a capire se il locale in cui va Salvini ha commesso delle irregolarità!
    perchè, anche nella magistratura se persegui casi minchioni fin dall'inizio non sei punito, al massimo potresti poi diventare sindaco o fare ospitate in tv da Barbara!!!

    RispondiElimina

Latest Tweets

 
;