mercoledì 28 aprile 2021

Io Manifesto

Ho iniziato a leggere Il Manifesto negli anni 90, l’era del berlusconismo quando al posto della falce e martello iniziarono  a spuntare strane piante.

Lo compravo la mattina e lo appoggiavo sul banco dopo aver messo l’Eskimo sulla sedia. La prof di inglese, democristiana dichiarata, mi chiamava fascista rosso diceva per le mie posizioni estreme durante l’occupazione scolastica.

Anni in cui la partecipazione ancora sembrava possibile, sentita. Si aspettava il giorno dopo per vedere la mitica prima pagina del Manifesto.

Oggi compie 50 anni, un giornale con una storia importante alle spalle, ancora oggi presente purtroppo ridimensionato.

Abbiamo ancora bisogno di spazi come quelli, di prime pagine, di partecipazione ma soprattutto di donne e uomini di 50 anni fa.

8 commenti:

  1. Le voci libere e indipendenti come quella del Manifesto son spesso osteggiate. Tuttavia svolgono un ruolo fondamentale nel panorama dell'informazione e del dibattito politico. Speriamo possa durare cent'anni ancora.

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  2. Anch'io Manifesto!
    Tra i numerosi titoli e slogan inventati nelle stanze del Manifesto, ricordo con piacere:
    "La rivoluzione non russa"

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  3. Il Manifesto non l'ho mai letto,ma sono d'accordo sulle donne e uomini di 50 anni fa...

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  4. Però quell'odierno "Macron cede alle destre" mi è sembrato davvero di un'altra epoca...

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  5. Gli anni '90 erano diversi, tutti più o meno ci sentivamo una responsabilità sociale di giustizia e di rinascita morale.

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  6. Un Manifesto maturo. Ciao Ernest.
    sinforosa

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  7. Anche io ho iniziato a leggerlo regolarmente in quel periodo (prima lo prendeva mio fratello maggiore), poi mi sono abbonato e lo sono stato per molti anni. In questi ultimi 10/15 anni lo compro ogni tanto. Scomparsi i fondatori, in particolare la Rossanda (che da qualche anno si era allontanata dal suo quotidiano comunista) ha perso smalto, ha fatto qualche scelta errata, ma resta comunque uno dei pochi giornali (di carta) leggibili (non ne prendo altri, a dire la verità). Ieri, andando al lavoro, ho sentito la direttora parlare di questo numero dei 50 anni, e non ho resistito, ho fermato l'auto davanti all'edicola e l'ho comprato. Auguri manifesto (ho fatto pure la foto con l'alligatore portafortuna, che ho messo su INSTAGRAM, che mi hanno ripreso quelli de il manifesto, con mia gran soddisfazione).

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  8. Nel '68 avevo 15 anni, troppo pochi per partecipare con consapevolezza alla "rivoluzione" in una piccola città con famiglia piccolo-borghese. Però tutti i giorni, quando tornavo a casa da scuola, dalla cassetta delle lettere di una condomina spuntava questo quotidiano comunista. Un giorno trasgredii la mia buona educazione e furtivamente lo rubai. E lì mi si aperte quella parte di mondo che era sempre stata accuratamente tenuta fuori dalla porta della casa dei miei genitori. Quel giorno la mia vita è svoltata. Grazie Manifesto!

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