lunedì 7 giugno 2021

Prendersi cura

Forse abbiamo perso di vista il vero senso della parole cura.  Interessamento attento, attenzione, riguardo, comprensione, ascolto. Parole che passano in fretta davanti a noi. 

Cura non va d'accordo con fretta, necessita di tempo, pazienza, volontà di essere in quel momento con la persona che abbiamo davanti. 

Invece spesso i  compagni di viaggio sono la frenesia, la velocità, il fastidio e la superficialità. 

Quello che è successo al povero Michele Merlo dovrebbe far riflettere tutti, dovrebbe indurre lo Stato a fermarsi, mettere da parte la propaganda e aprire una messa in discussione di ciò che è diventato il nostro sistema sanitario. 

Un ragazzo che si presenta in ospedale con dei sintomi evidenti, viene mandato via e a quanto pare con qualcuno che si è anche permesso di dirgli che intasava il pronto soccorso. Leucemia fulminante. Inaccettabile, impossibile da pensare il dolore dei propri cari. Un vita spezzata in pochi attimi. 

Prendersi cura vuol dire rendersi conto di avere una persona davanti e non un numero. Una persona che conosco di 94 anni rimasta al pronto soccorso per 12 ore in attesa di un ortopedico fantasma, senza cibo e senza acqua. 

Quanti casi come questi dobbiamo ancora vedere? Quante persone devono rimanere invisibili?

Abbiamo presidenti di Regione che si beano dei loro successi, mentre con l'altra mano tagliano i fondi agli ospedali, fanno legislazioni che permettono di avere in turno meno persone in reparti che spesso sono affollati. 

Persone, non numeri. 

7 commenti:

  1. Collegato al problema che racconti, c'è il fatto che nelle facoltà di Medicina ci sono pochissime ore dedicate al rapporto psicologico medico-paziente, mentre ci vorrebbe almeno un sostanzioso esame da sostenere. Tutto è lasciato alla sensibilità dei singoli medici, non esiste una formazione vera e propria in materia. La relazione emotiva medico-paziente non fa parte della formazione di un medico.

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  2. Tanti stanno chiedendo che una buona parte di recovery in arrivo sia destinato alle strutture ed al personale medico. Credi saranno ascoltati? O che non si raccoglieranno solo briciole, come anche per la manutenzione di questa Italia sbandata.

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  3. Un sistema ingiusto per i cittadini, ma anche per chi deve lavorare sotto stress, con mezzi e personale limitato.

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  4. Purtroppo quello che scrivi succede troppo spesso e in vari ambiti, “la cura” implica ascolto, attenzione, empatia, ingredienti sempre più rari di questi tempi, in ogni dove, persino in famiglia. Ciao Ernest, un saluto a Greta.
    sinforosa

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  5. Cura non va d'accordo con il capitalismo, lo abbiamo visto anche con i danni causati da 40 anni di tagli alla sanità durante questi anni di covid. Su questa vicenda non entro, avendo pochi elementi, l'ho saputo questa sera ... tristissimo.

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  6. Purtroppo la sanità pubblica ha perso mano a mano la sua efficienza. E intanto molte risorse sono state indirizzate in maniera legale e illegale sulla sanità privata. Per chi ha soldi in abbondanza non ci sono problemi. L'articolo 32 della Costituzione
    La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. e sempre più disatteso.

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