venerdì 15 luglio 2022

La gentil cura

Sempre più spesso mi capita di pensare quanto sia importante durante la giornata incontrare gesti di gentilezza e praticarla al tempo stesso. 

Eppure sono davvero pochi i momenti in cui la incrociamo. 

Oggi in ambulatorio una paziente mi ha raccontato la storia di suo marito, un uomo con un problema visiva da anni, seguito da un medico che sul finire del suo percorso è riuscito a dirgli "lei cosa ci fa qui in ospedale... toglie il posto agli altri". 

La cura non passa solo attraverso le medicine, i protocolli, la strumentazione, una laurea. E' anche ben altro, parole dette pensando che davanti si hanno persone, non numeri, o pedine da spostare. 

Mi pare si stia perdendo la capacità di ascoltare il paziente, di parlare della malattia, di spiegare chiaramente. Accogliere non solo fisicamente ma verbalmente. 

Spesso molti sottovalutano che certe frasi costruiscono già strade per una guarigione, altre invece le distruggono. 

Definitivamente. 


11 commenti:

  1. Sono stata vittima di grave violenza ostetrica. Questo episodio mi ha segnata profondamente, nonostante all'epoca dei fatti portassi già sulle mie giovani spalle esperienze come la perdita di mio padre e il risveglio dal coma.
    Certa gente non dovrebbe lavorare in ospedale. E nemmeno a contatto col pubblico.
    È aberrante!

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    1. si concordo, purtroppo ultimamente sento tanti racconti di pazienti che hanno ricevuto risposte allucinanti. Però anche altri che invece riportano di medici che hanno sempre in dono anche una buona parola e l'ascolto. La speranza è quella che ce ne siano sempre di più. Io nel mio piccolo da riabilitatore provo a farlo. Ci provo.

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  2. Si Valeria ci sono medici davvero preziosi e persone che anche senza una camicie e una laurea ti curano con le parole, lo sguardo, il sorriso e l'ascolto.
    Facendo teatro sociale ho imparato tutto questo, in nessun manuale, nessuna cattedra mi ha condotto verso questa strada ma le parole di persone meravigliose incontrate nel mio cammino con patologie importante che mi hanno insegnato a camminare a testa alta nella vita, ad accogliere i momenti bui, le lacrime e anche la tristezza cercando però di mantenere sempre una cosa, l'ascolto e il ricordarsi che di fronte abbiamo sempre delle persone.
    Ogni giorno cerco di mettere in pratica questo, spero di riuscirci. Grazie a te.

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  3. La gentilezza aiuta a guarire le persone. Instaura fiducia e speranza. Un sorriso da parte di un medico, sembra strano, ma può illuminare il cuore. Purtroppo non sempre è così. Ci sono tanti medici, ma anche paramedici, che hanno approcci davvero ruvidi, modi sprucidi che possono risultare anche traumatizzanti.

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  4. Io non voglio un medico affabile, voglio un medico competente. Perché le chiacchiere non fanno i danni che fa il bisturi, in un senso e nell'altro. A parte che già il solo fatto di vederlo, un medico, sta diventando un miracolo tipo Fatima, di questi tempi.

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    1. Si può essere competenti e affabili e incompetenti e arroganti, mi creda

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  5. Certe persone mi fanno paura, perché mancano di un'umanità che dovrebbe essere un bagaglio innato in ciascuno di noi. Forse tra quelli che facevano gli esperimenti nei campi di sterminio c'erano medici scientificamente preparati.

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  6. Provo a commentare, ma temo di finire in spam.
    La gentilezza dovrebbe essere la base di tutto, di tutti i lavori a maggior ragione di quelli delicati, e di tutti i rapporti al di fuori del lavoro. Perché è il terreno comune su cui si può costruire

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  7. Non compro questa fanfaluca del mondo popolato da gente che ama il prossimo. Nella mia esperienza quando qualcuno cerca di accattivarsi la tua simpatia lo fa per trarne un vantaggio a tue spese. Non voglio il medico affabile come non voglio il meccanico affabile. Non voglio grandi cavalli di legno fuori dalla porta. Voglio che il meccanico mi dica "c'è da cambiare la frizione, costa X, viene pronta venerdi" e voglio che faccia il lavoro a regola d'arte, che è l'unica cosa che conta. Col medico, che lavora sulla carne viva, a maggior ragione fare il lavoro a regola d'arte è l'unica cosa che conta. Infatti ho apprezzato i medici che mi hanno detto "non so, chiedi ad un altro" oppure "non so, dobbiamo approfondire", piuttosto che condirmi con una supercazzola prima o peggio dopo avermi segato la gamba sbagliata.

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  8. Non saprei bene, sicuramente un pochetto di umanità non fa male.

    "... con un problema visiva ..." visivo? Ti è scappata una lettera?
    :-)

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  9. In tutti i settori la gentilezza è un atto meritorio e aiuta molto sia chi la pratica sia chi la riceve.

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